Categoria: Commenti

Commenti a fatti o notizie

  • È il software che conta

    Le specifiche hardware di Curiosity potrebbero sorprendere chi si fa bello snocciolando le caratteristice hardware dei propri giocattoli tecnologici, spesso senza nemmeno avere un’idea di cosa sta dicendo.

    La CPU ha un clock di 200 Mhz, la memoria annovera 256 Mb di DRAM ECC, 2 Gb di memoria flash ECC e 256 kb di EEPROM.

    Sembrano specifiche ridicole, ma Curiosity non deve collegarsi alla rete GSM/UMTS, non deve titllare i vostri occhi con un’interfaccia grafica di design, non deve farvi ascoltare la musica né mostrarvi filmati.

    (altro…)
  • E due!

    Siamo geek compie due anni.

    Due anni di notizie interessanti e di cazzeggio puro, come è giusto che sia.

    Ci stiamo avvicinando velocemnte alla soglia dei mille articoli pubblicati, numero che verrà raggiunto qualche tempo dopo il compleanno del sito (ne mancano una trentina prima di arrivare a mille).

    Ci siamo trasferiti da poco su un nuovo server, anch’esso con un buon peering con i vari provider europei. In concomitanza con il passaggio sul nuovo server, il sito è anche raggiungibile in IPv6; questo è il mio primo passo concreto nel mondo del nuovo spazio di indirizzi, probabilmente seguiranno alcuni articoli sul tema per condividere le esperienze con i lettori in un campo in cui, ammettiamolo, siamo tutti un bel po’ niubbi. 🙂

    Un sincero ringraziamento a tutte le persone che collaborano a questo sito e a tutti i visitatori.

  • Ve l’immaginate una cosa simile in Italia?

    Bloomberg racconta un fatto di cronaca che ha come protagonista Toomas Hendrik Ilves, classe 1953, attuale presidente dell’Estonia.

    Nel 2009 l’Estonia ha affrontato la crisi economica con delle strategie definite fallimentari da molti emeriti economisti americani; dopo due anni queste strategie si sono rivelate vincenti e hanno permesso allo stato baltico di iniziare la ripresa. Per intenderci, stiamo parlando di uno Stato con la superficie paragonabile alla Lombardia e al Veneto messi assieme con meno degli abitanti di Milano.

    Paul Krugman si è sempre schierato contro la strategia economica estone, l’ultima volta è stato il mese scorso in un post del suo blog intitolato Estonian Rhapsody in cui ribadisce le sue critiche.

    Quando Krugman ha pubblicato il suo articolo il presidente Ilves era in visita in Lettonia. Al termine dei suoi incontri ufficiali, Ilves ha guardato il suo iPhone e ha letto il post dell’economista, dopodiché ha scritto cinque tweet in 73 minuti su questo tema dall’albergo di Riga in cui si trovava.

    (altro…)

  • Da picchiare la testa contro il muro

    Per te un muro era solo un insieme di mattoni, poi in edicola hai letto che il muro è un fondamentale della pallavolo e che il crollo di un muro ha fatto finire una guerra fredda. Incuriosito, sei andato in libreria e hai letto di un muro che divide due amanti; per saperne di più sei andato in biblioteca e hai letto di un aereo che rompe il muro del suono e di un muro lungo oltre ottomila chilometri.
    Vai oltre: più leggi e più sai leggere la realtà. È un’iniziativa della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

    Cosa manca in questo spot della Campagna di comunicazione per la promozione della lettura?

    eBook, PDF, file elettronici, Wikipedia, blog… Non c’è nulla di tutto questo, evidentemente questi contenuti non si fruiscono attraverso la lettura.

    In questo imbarazzante spot arrivato direttamente dal XX secolo, pagato anche con i nostri soldi, la tecnologia non viene nemmeno considerata, come se la lettura fosse possibile solamente sulla carta stampata.

    Viene quasi da pensare (male) che non sia una campagna a favore della lettura, bensì dell’editoria cartacea.

    Probabilmente chi ha approvato il testo pensa solamente che Internet sia per vedere le immagini porno e per i giochini di Facebook, ma se quella persona utilizza la Rete solamente per quello, non significa che tutti ne facciano il medesimo uso.

  • IDN? No grazie… (almeno per il momento)

    Dalle ore 14:00 dell’11 luglio 2012 il NIC italiano (l’ente preposto a regolamentare e gestire la registrazione dei domini con estensione .it) consente di registrare domini IDN (internationalized domain name) ovvero domini contenenti lettere accentate ed altri caratteri speciali che prima non erano consentiti nei domini italiani.

    Peccato che nessuno si è preso la briga di controllare se i vari programmi in uso dagli utenti o in funzione sui server siano compatibili e supportino i nuovi domini.

    Lo standard per i nomi di dominio non permette normalmente caratteri non ASCII ma alla fine un metodo per internazionalizzare i nomi di dominio in un formato ASCII standard è stato trovato, salvaguardando con ciò la stabilità del Domain Name System. La prima bozza di IDN è stata proposta nel 1996 ed implementata nel 1998. Nel marzo 2008 l’Internet Engineering Task Force ha formato un nuovo IDN Working Group per rimodernare il corrente protocollo IDNA.

    Attualmente diverse decine di domini di primo livello supportano la registrazione gli IDN. Anche il dominio di primo livello .eu, dal 10 dicembre 2009, supporta gli IDN.

    Ovviamente perché tutto funzioni tutte le varie tessere del mosaico di software che costituisce Internet deve essere aggiornato e compatibile. E quì cominciano i problemi.

    Ho eseguito personalmente dei test di invio mail da alcuni dei più grandi (come numero utenti) sistemi webmail verso delle mailbox appositamente create con domini IDN ed i risultati a parer mio sono sono disastrosi.

    Gmail e Tiscali non supportano gli IDN e non consentono l’invio del messaggio. Yahoo prima lo accetta poi manda un messaggio d’errore perché uno dei suoi server non riesce ad inviare il messaggio a destinazione. V’invito ad effettuare dei test con altri account, se lasciate un commento, indicando la vostra mail vera nell’apposito campo, con il quale chiedete di collaborare al test vi contatterò personalmente per indicarvi un paio di indirizzi verso cui inviare i test. I risultati saranno pubblicati su questo blog.

    ATTENZIONE! Non indicate la mail nel commento ma nell’apposito spazio del form. In questo modo io potrò vedere la vostra mail e contattarvi ma questa non sarà pubblicata sul sito.

  • L’inutilità della burocrazia

    Quando si parla di burocrazia, viene subito in mente la Pubblica Amministrazione.

    Tuttavia molti, specialmente le persone che riescono ad avere un minimo di autorità nella catena alimentare di un’azienda, tendono ad implementare il medesimo schema burocratico della PA. La spiegazione del perché ciò accada non compete chi scrive, il quale si limita alla constatazione dei fatti.

    L’abuso della burocrazia viene spesso utilizzato come espediente per evitare responsabilità; in altri casi si scade nella burocrazia quando si esasperano documentazione, tracciabilità o similari. Il risultato è un mostro autoalimentante che finisce per alimentarsi voracemente di risorse.

    (altro…)

  • Il WiFi in ufficio

    Alcune organizzazioni quando aprono o ristrutturano gli uffici sono tentate dall’utilizzo del WiFi per i computer e le stampanti, relegando la connettività su rame all’angolo informatico (router, firewall, server, NAS).

    La decisione si basa spesso su due assunti: (1) “se funziona negli alberghi, perché non deve funzionare da me?” e (2) “a casa mia funziona così bene!”. Entrambi sono concetti che mal si applicano ad una realtà di tipo office.

    Altre argomentazioni a favore dei WiFi sono spesso l’assenza estetica di cavi e le minori spese per un buon cablaggio certificato.

    Però aurea non sunt omnia quae fulgent, vediamo perché.

    In una rete in rame la connessione è costante a 100 Mbit (per gli apparati vecchi) o 1 Gbit (per quelli nuovi), mentre il massimo raggiungibile dal WiFi è 54 Mbit se non ci sono interferenze e il segnale è ottimale. Quindi la velocità massima del WiFi in condizioni ottimali è la metà della velocità peggiore del cavo in rame.

    (altro…)
  • Il mondo a due velocità

    Mi sto accorgendo che ci sono due realtà che vivono esperienze parallele con pochissimi punti di contatto.

    Per quanto possa sembrare l’incipit di una storia come I mondi dell’Impero di Keith Laumer, è quello che mi capita spesso di vivere tutti i giorni.

    Da un lato c’è la velocità delle persone che utilizzano le comunicazioni elettroniche: problemi risolti con quattro mail (ringraziamenti inclusi), dati in tempo reale, informazioni reperite online con relativamente pochi problemi. Il tutto indipendentemente dal fatto che l’interlocutore si trovi a 10, 100, 1000, 10.000 chilometri di distanza, anzi ignorando del tutto dove sia l’interlocutore.


    L’altra realtà parallela, che magari è quella del mio vicino di casa o della persona che sta davanti a me alla fila del supermercato, è quella simile a 20, 30 o 40 anni fa. Notizie un paio di volte al giorno (TG e quotidiano oppure TG e GR), informazioni che viaggiano sulla scala dei giorni anziché dei minuti e forte dipendenza dalla posizione fisica o dai ritmi giornalieri dell’interlocutore per poter scambiare informazioni.

    (altro…)
  • Paola Ferrari (chi?) vuole querelare Twitter…

    Nel lontano ottobre 2010 tenne banco, per qualche giorno, la comica vicenda di un famoso cantante che aveva intentato una causa contro Nonciclopedia sentendosi offeso dalla satira presente sulla pagina del sito a lui dedicata. Come raccontato, anche in questo blog, l’ovvio risultato di quell’azione è stato uno dei casi più eclatanti in Italia di “Effetto Streisand“, magistralmente descritto da Luigi Rosa, proprio in quel post, con questa frase:”o si capisce come funziona il meccanismo e si agisce con le regole (non codificate e in continuo mutamento) della Rete, o si cade vittima inappellabile per un uso improprio del mezzo.

    Questa volta il genio di turno è tale Paola Ferrari che ha affermato di voler querelare Twitter in quanto “È una bacheca di diffamazione anonima. e, ovviamente. il risultato è che su Twitter molti si sono scatenati inventando hashtag ad hoc, come il #QuerelaConPaola, dimostrando ancora una volta che, forse, prima di parlare di Internet bisognerebbe conoscere Internet.

    La differenza delle due vicende è solo sulla diffusione della cosa, ma è ovvio che in un caso si parlava di un cantante famoso, Vasco Rossi, nell’altro di una giornalista sportiva semisconosciuta.

    Il post più bello su questa vicenda, tanto esilarante quanto triste è quello di Marco Camisani Calzolari che, ancora una volta, ha colto nel segno il punto… purtroppo.

  • In fiamme

    Il seguente è il mio primo tentativo “serio” di scrivere haiku in pubblico. (altro…)

  • Il Doodle universale

    Naturalmente non devo ricordarvi che il 23 Giugno 2012 si è festeggiato il 100° anniversario della nascita di Alan Turing.
    Per i pochi di voi che non coscessero il personaggio, ricordo che questo scienziato è riconosciuto come il padre della computer science oltre che della intelligenza artificiale.

    Turing è anche l’ideatore della omonima Macchina Universale che rappresenta una idealizzazione di un calcolatore in grado di eseguire ogni compito in base a una opportuna programmazione. Nella sua forma originale la macchina è composta da un nastro di lunghezza infinita diviso in celle e da una testina che può leggere e scrivere opportuni simboli in queste celle. (altro…)