Ci sono tre tipi di bugie: le bugie, le dannate bugie e le statistiche.
Questa frase famosa attribuita da Mark Twain a Benjamin Disraeli, ma mai riscontrata nei suoi lavori e diventata famosa dopo la sua morte, riassume molto bene la valenza che possono avere alcune statistiche.
Innanzi tutto la statistica è una scienza ex post, nel senso che analizza dei fatti che si sono già verificati; di per sé non fa previsioni deterministiche ex ante. In questo caso la statistica non è assimilabile alla meccanica classica, che riesce a prevedere con ragionevole sicurezza il moto di un corpo noti i dati di partenza e le forze interessate. In buona sostanza, data una moneta equiprobabile, se conoscete i risultati di n lanci non potete prevedere deterministicamente l’esito del lancio n + 1. Per alcuni è un’ovvietà, per altri una bestemmia; uno di questi due insiemi di persone sperpera danaro sui ritardatari: è la tassa sull’ignoranza.
In periodo elettorale siamo sommersi di statistiche e sondaggi che dicono tutto e il contrario di tutto; cercherò di chiarire alcuni aspetti dei sondaggi demoscopici mantenendo un deciso distacco e agnosticismo rispetto alle zuffe elettorali.