Categoria: Cronaca

Notizie di cronaca

  • La Stampa. Punto.

    Stampa - Corsera - RepubblicaDa ieri il sito de La Stampa ha lo stesso nome della testata e cade il suffisso .it.

    Primo tra i tre maggiori quotidiani generalisti italiani a compiere questa scelta non solo grafica, La Stampa si allinea alla strategia delle maggiori testate internazionali. La redazione è ora unica e i contenuti possono essere indirizzati indifferentemente sui vari media.

    Per troppo tempo le redazioni online dei quotidiani sono state (e in Italia molte lo sono ancora) le sorelle minori delle testate cartacee, che spesso antepongono la velocità nel dare una notizia all’accuratezza della medesima (tipico esempio), come se arrivare primi fosse più importante della professionalità.

    Uniformare una redazione per i vari media non è solamente un fatto logistico o tecnologico, ma richiede un grande sforzo da parte delle persone coinvolte, molte delle quali devono davvero cambiare il loro modo di lavorare.

    In bocca al lupo, quindi, alla testata torinese. (via @marcobardazzi)

  • Metti una volpe nel cellulare con #FirefoxOS

    FirefoxOSPassando davanti a un negozio di cellulari del nostro ex-monopolista di telefonia radiomobile, ho visto in vetrina un prodotto di cui avevo già letto, ma che pensavo fosse ancora di la da venire sul mercato; ovviamente mi sbagliavo e penso sia utile aggiornare anche altri Geek smemorati come me.

    Si tratta di un cellulare dotato del nuovo sistema operativo Firefox OS prodotto dalla Mozilla Foundation : in Italia per il momento questo apparecchio è distribuito in esclusiva da TIM (lo scopo di questo post non è pubblicitario e quindi non aggiungo nessun link, chi fosse interessato ad approfondire può fare una ricerca sul web per marca e modello: Alcatel One Touch Fire).

    Tutti sappiamo che Mozilla è nata da una costola di Netscape con lo scopo originario di dedicarsi allo sviluppo della versione opensource di Netscape Navigator nella forma di una suite integrata di nome Mozilla Application Suite.
    Per quanto questo ultimo prodotto non abbia mai avuto grande successo di pubblico, esattamente il contrario si può dire del successivo prodotto di Mozilla: Firefox il browser che, prima dell’arrivo di Google Chrome, riuscì finalmente a scardinare il monopolio di Internet Explorer non a colpi di carta bollata, ma, più coerentemente con il mondo dell’informatica, tramite una dotazione tecnologica che gli era in buona sostanza superiore da ogni punto di vista. Firefox OS nasce appunto dall’esperienza accumulata su questo browser. (altro…)

  • Blackout dei sistemi SOGEI

    Una notizia riportata da pochissimi: il 25 novembre i server di SOGEI sono andati offline.

    SOGEI negli anni ha propagandato la sua grandeur raggiunta con i soldi dei contribuenti con lo scopo (anche) di spiare i contribuenti.

    Pochi giorni dopo l’audizione autocelebrativa dell’AD di SOGEI in Commissione Vigilanza, i server si sono spenti.

    Il comunicato stampa che ne è seguito è uno spaccato di burocratese da nomenklatura sovietica in cui si tenta di spiegare che i server si sono spenti perché il cielo ci è caduto sulla testa mentre era in corso un’invasione aliena durante un allineamento planetario poco favorevole. John Belushi davanti a Carrie Fisher era un dilettante. Leggete il comunicato stampa, ne vale la pena: è il tipico scritto dell’ente pubblico italiano che non perde occasione di pavoneggiarsi, anche quando farebbe meglio a soprassedere.

    Altre fonti riportano che il sistema di backup elettrico automatico non funzionava.

    Edoardo Narduzzi commenta bene questa figuraccia della tipica società pubblica bravissima a fare la ruota vantandosi di spendere fiumi di denaro pubblico, ma pavida e restia nella trasparenza e nell’efficienza che ci si aspetta da una società in cui “le migliori soluzioni tecnologiche siano poste, sempre, al servizio della collettività“.

  • Lo strano caso di #badBIOS

    MicrocontrollerLa notizia non è freschissima, ma io me ne sono imbattuto solo ieri.
    Ammetto che, a un primo sguardo, potrebbe sembrare una bufala di proporzioni colossali che ogni professionista del IT sarebbe tentato di ignorare con una alzata di spalle, ma pare che sotto in effetti ci sia molto di più.
    E no, non è un pesce di Halloween.

    Tutto inizia tre anni fa, ma sale agli onori della ribalta con questo tweet

    https://twitter.com/alexstamos/status/393027135377399808

    Questo articolo su ArsTechnica racconta la storia di un misterioso malware che si è riprodotto per anni sui computer di Dragos Ruiu, un noto e rispettabile consulente di sicurezza informatica.
    Il malware pare responsabile per la cancellazione di files dalle memorie, di massa, la modifica di firmware di alcuni microcontroller all’interno del PC e per la capacità di impedire il boot di alcuni sistemi operativi o l’avvio da un disco ottico. (altro…)

  • Malware su PHP.NET?

    Da questa mattina verso le 10:00 Google Safe Brosing ha considerato PHP.NET un sito pericoloso, provocando una ridda di commenti sagaci su Twitter.

    La diagnostica si Google parla di malware riferito ai nomi a dominio cobbcountybankruptcylawyer.com, stephaniemari.com e northgadui.com e indica stephaniemari.com, northgadui.com e satnavreviewed.co.uk tra gli intermediari per la distribuzione del malware.

    La stessa diagnostica citava l’AS36752 tra gli Autonomous System interessati, che è quello che annuncia anche il blocco 69.147.80.0/20 a cui appartiene l’IP 69.147.83.199 di www.php.net

    Per ora tutti gli sviluppatori che non ricordano l’ordine dei parametri delle funzioni di PHP non hanno altra alternativa che utilizzare la documentazione offline o qualche mirror non ufficiale.

    Agiornamento 13:30 – Hannes Magnusson ha detto che il sito di PHP non contiene malware e ha richiesto la rimozione dalla blacklist.

    Agiornamento 15:30 – Il sito è tornato accessibile anche a chi utilizza i filtri di Google Safe Browsing. Il contenuto del file principale scaricato con wget differisce rispetto a quello di questa mattina solamente per quanto riguarda la data di ultimo aggiornamento

  • Sindacalisti webmaster

    Caro direttore, abbiamo visto con stupore che il nostro sito online ospita addirittura un link a un altro sito. Ci sembra una iniziativa incomprensibile, specie in un momento in cui stiamo discutendo, con tutte le difficoltà che conosci, su come rendere più redditizio il nostro di sito. Ti chiediamo, dunque, di interrompere quest’operazione che ha disorientato la redazione e che per altro è stata assunta senza neanche informare il Cdr, come invece è previsto dal Contratto. In caso contrario non riusciamo proprio a capire di che cosa dovremmo continuare a discutere.

    Così scriveva il Comitato di Redazione del Corsera al direttore Ferruccio de Bortoli il 20 ottobre u.s. Il link ad un altro sito a cui fa riferimento la missiva è verso Linkiesta.

    La fonte è attendibile: per quanto incredibile non è né una barzelletta né una bufala.

    È, invece, la triste realtà di un organo autoreferenziale che ha perso definitivamente il contatto con la realtà e si aggrappa disperatamente ad ogni appiglio, anche il più assurdo, per poter continuare a giustificare la propria esistenza, finendo miseramente nel ridicolo.

    Al confronto gli scioperi che facevamo al Liceo per lo sterminio delle foche al fine di evitare le interrogazioni o per assistere al passaggio della Milano-Sanremo erano atti di alta politica e di elevato impegno sociale.

  • Burocrazia, burocrazia, burocrazia…

    Articolo un po’ sui generis, ma, come ben sanno i collaboratori di questo blog, la regola di Siamo Geek è che non ci sono regole.

    Sono titolare di un box auto in un condominio utilizzato dai miei genitori, che si occupano delle spese condominiali e dei rapporti con l’amministratore.

    (altro…)
  • Il decreto sui libri digitale? Riprova, sarai più fortunato!

    Ieri, durante la presentazione di “Il Mondo Digitale“, l’ultimo libro scritto dall’amico Marco Camisani Calzolari, si è parlato, tra l’altro, di come i genitori possano aiutare i propri figli ad entrare nel mondo digitale. Figli che, a dire il vero, sono più vicini a questo mondo di quanto non lo siano la stragrande maggioranza dei genitori. Come tutti i discorsi che guardano al futuro, soprattutto a quello dei nostri figli, anche questo è stato caratterizzato da qualche spunto interessante legato, tra le altre cose, al controllo o all’approccio del genitore rispetto alla volontà eplorativa e conoscitiva dei ragazzi.

    Poi arrivo a casa e l’occhio cade sulla notizia della firma dell’attuale ministro Carrozza sul decreto sui libri digitali a scuola… e mi rendo tristemente conto che quello che avevo vissuto, durante la presentazione, era un sogno. Il sogno di un paese dove si guarda al futuro e non si continua a rimanere nel passato. La realtà è quella di un paese dove si tutelano, prima di tutto, gli interessi privati; dove si pensa a tutelare il presente di pochi eletti a scapito del futuro dei nostri figli, dei bambini ed i ragazzi… di oggi e di domani.

    (altro…)

  • Testa in su, piedi in giù

    E’ notizia di due giorni fa che SpaceX ha completato un ulteriore test del veicolo Grasshopper arrivando a una elevazione di 250m e contemporaneamente spostandosi lateralmente di 100m, prima di atterrare verticalmente alla stessa piattaforma di lancio.
    Qui di seguito il video ufficiale rilasciato dall’Azienda:

    Il veicolo Grasshopper è un test con l’obiettivo di rendere del tutto recuperabile il primo stadio del razzo Falcon 9 consentendogli di tornare in autonomia al sito di lancio con un atterraggio verticale.
    In futuro questa tecnologia potrebbe anche essere impiegata nell’ambito della ipotetica missione Red Dragon.
    I prototipi provati fino ad ora sono basati sulla v1.0 del Falcon 9, mentre in futuro si lavorerà sul Grasshopper v1.1 basato appunto sul primo stadio del nuovo Falcon v1.1.

    Per quanto questa idea non sia nuova – il pioniere nel campo è stato il Delta Clipper Experimental all’inizio degli anni ’90 – stupisce la velocità con cui SpaceX stia progredendo in questo campo e la rapidità con la quale sta passando dall’idea, al progetto, alla fase di test, fino all’applicazione pratica.
    Per il momento pare non ci siano informazioni chiare sul costo di sviluppo e sull’economicità generale nell’utilizzo di questa soluzione.

  • Cisco acquisisce Sourcefire

    sourcefireIeri Cisco ha annunciato di aver raggiunto l’accordo per l’acquisizione di Sourcefire al prezzo di 2,7 miliardi di dollari.

    Le azioni di Sourcefire verranno acquistate a 76 dollari l’una, il 29% in più del loro valore di chiusura del giorno precedente, 59,08; l’acquisto vero e proprio verrà perfezionato entro l’anno dopo il via libera delle autorità di vigilanza.

    Sourcefire dispone di alcuni prodotti di difesa informatica (IDS, firewall, antimalware) che fanno gola a Cisco, in quanto l’offerta della società di San Jose era carente sotto questo punto di vista.

    Sourcefire gestisce anche tre progetti opensource: Snort, ClamAV e RazorBack. C’è il fondato timore che Cisco faccia fare una brutta fine a questi progetti o comunque non dedichi più tutta l’attenzione di prima.

  • Citizen journalism

    Esiste anche una traduzione italiana del termine, ma non mi piace.

    Poco fa un Boeing 777 della Asiana Airlines ha avuto un incidente durante l’atterraggio all’aeroporto internazionale di San Francisco.

    Mentre iniziavano i lanci delle breaking news su You Tube apparivano i primi filmati e un passeggero scampato all’incidente twittava una foto:

    sfotwit1

    Nove minuti più tardi David Eun aggiungeva un commento con un ovvio (per un americano) termine di paragone:

    sfotwit2

     

    (altro…)

  • Fare e disfare è tutto un decretare

    Sabato 15 giugno u.s. il Consiglio dei Ministri ha varato il cosiddetto decreto fare.

    L’articolo 10 contiene delle novità che potrebbero essere interessanti. Il condizionale è d’obbligo sia perché l’articolato potrebbe cambiare sia perché nel nostro ordinamento un decreto legge ha sì forza immediata dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, ma deve essere confermato dal Parlamento entro 60 giorni dalla pubblicazione. Quindi aspettiamo a cantare vittoria.

    Le novità interessanti sono due:

    • cade definitivamente il tristemente famoso decreto Pisanu per l’identificazione obbligatoria di chi utilizza in WiFi nei locali in cui la connessione a Internet non rappresenta il core business (ad esempio locali pubblici, centri commerciali, negozi vari);
    • viene cancellata quell’idiozia legislativa che obbligava a possedere un’oscura certificazione di installazione per connettere dispositivi in LAN.

    Il testo definitivo del decreto non è ancora disponibile online, Stefano Quintarelli mi ha cortesemente fornito l’ultima copia disponibile per poter verificare il testo. (via Stefano Quintarelli)

    Aggiornamento 22 giugno – Come era ovvio aspettarsi c’è stato un cambiamento. Il testo pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale contiene un’aggiunta: “resta fermo l’obbligo del gestore di garantire la tracciabilità del collegamento (MAC address)”.

    Ora che avete finito di ridere fino alle lacrime potete continuare a leggere.

    Il MAC address di un dispositivo è tutto fuorché immutabile: il MAC spoofing non è illegale e serve proprio a proteggere i collegamenti dalla tracciabilità da parte di chicchessia. Ovvio che l’utilizzatore quadratico medio non sa nemmeno cosa sia il MAC address, ma l’utilizzatore quadratico medio non è un criminale ed è una persona onesta fino a prova contraria (con l’onere della prova in carico all’accusa). Il malvivente snifferà un po’ il WiFi, registrerà qualche MAC, configurerà il suo dispositivo per usare uno di quei MAC e compirà le sue malefatte.

    Registrare il MAC per scopi di sicurezza e tracciabilità è quanto di più inutile si possa pensare, serve solamente a far aumentare i costi di gestione di un servizio WiFi e, quindi , a dissuadere gli esercenti dall’offrirlo.

    In questo caso il “decreto fare” non fa un accidente di buono.