Categoria: Software

  • Un’altra vulnerabilità critica dei prodotti Adobe

    È in circolazione del malware che sfrutta una vulnerabilità di Acrobat Reader appena scoperta.

    La vulnerabilità interessa i file PDF che includono contenuti in Flash visualizzati attraverso Acrobat Reader.

    I prodotti interessati sono:

    • Flash Player versione 10.1.85.3 e precedenti per Windows, MacOS, Linux e Solaris
    • Flash Player versione 10.1.95.2 e precedenti per Android
    • Adobe Reader 9.x per Windows, MacOS e UNIX, ma non le versioni 8.x e non le versioni per Android (altro…)
  • Tra la tastiera e la sedia

    Le tecniche descritte in questo articolo sono dei REATI. Lo scopo di quello che segue non è l’istigazione a compiere degli illeciti, ma serve ad aumentare la consapevolezza di come sia facile cadere vittima di questi tipi di attacco.

    È innegabile che l’anello debole della catena della sicurezza informatica sia l’utente, nella più ampia accezione del termine (utilizzatore, manutentore, pianificatore, decisore…).

    Come Kevin Mitnick ha dimostrato in The Art of Intrusion, l’utilizzo di tecniche di social engineering può consentire di commettere crimini molto efferati oltre che scherzi ben riusciti. (altro…)

  • eBook fai da te

    Gli eBook stanno diventando di moda. Potrebbe essere, quindi, utile sapere come creare da soli un eBook in formato ePub, il più diffuso tra i lettori diversi dal Kindle nonché il formato standard dell’IDPF.

    ePub è un formato aperto, quindi le specifiche sono definite e pubbliche e che chiunque può scrivere software che elabora file ePub senza dover pagare diritti a terzi.

    Un file ePub non è altro che uno ZIP che contiene al suo interno file con nomi o formati specifici.

    È certamente possibile costruire a mano un file ePub, non è difficile e potrebbe essere un esercizio di studio per curiosi, per chi vuole sviluppare un software che gestisce il formato o per chi vuole fare modifiche fini ad un ePub, ma esistono alcuni programmi che rendono la vita più semplice.

    Un sistema rapido e veloce è passare dall’addon di OpenOffice che salva i documenti in ePub. Non è un metodo per distribuire pubblicazioni, ma torna molto utile per portare dei documenti in un lettore di eBook senza troppa fatica. (altro…)

  • Ping parlante

    Invariabilmente, quando faccio una dimostrazione di questo script, mi chiedono: “Sì, ma a che serve?”

    È un ping che oltre a scriverti a video il tempo di round-trip in millisecondi, te lo pronuncia pure. Solo uno strumento in più. Magari un giorno ti capiterà un’occasione in cui ti potrebbe far comodo.

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  • Come far scaldare la CPU in pochi byte

    Qualche anno fa ho avuto a che fare con un computer altrui, con sistema operativo Windows XP, che si spegneva casualmente da solo in continuazione. Era il trentotto luglio, e faceva molto caldo, sospettavo quindi uno shutdown termico di emergenza, ma mi trovavo in difficoltà nel verificare l’ipotesi: ero solo di passaggio e invece del mio solito zaino con “gli strumenti”, avevo con me il borsone con pinne e maschera; nell’ufficio in questione non c’erano cacciaviti; la linea Internet era fuori servizio causa manutenzione estiva (classico cavo tranciato per errore da un bulldozer).

    Ho dovuto improvvisare.

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  • StarOpenLibreOffice

    Dieci anni fa nasceva OpenOffice dalle ceneri di StarOffice. L’hanno ricordato la Document Foundation il 13 ottobre e, il giorno dopo, l’organizzazione di OpenOffice con un messaggio che sa tanto di “ci siamo anche noi”.

    Pare che si potrebbe essere sul punto di un fork, visto che Oracle vuol proseguire sulla propria strada con OpenOffice, mentre altri sviluppatori, che non vedono l’azienda di Ellison con simpatia, hanno dato vita a LibreOffice.

    La speranza, un poco vana, è di non trovarsi davanti a due standard open, sebbene il bello degli standard sia il fatto che ce ne siano tanti tra cui scegliere…

    La Document Foundation si sta dando molto da fare per rifare tutte le traduzioni e accettare i contributi degli sviluppatori insoddisfatti dalla sorte di OpenOffice. Dopo aver creato una mailing list di annunci, è stato creato un gruppo di Xing e un wiki.

    In questo momento è disponibile la Beta 2 del software e la traduzione nelle varie lingue è in corso.

  • Compilare VMware 7.1.2 su Ubuntu 10.10 Maverick

    L’ultima versione 7.1.2 di VMware Workstation per Linux ha dei problemi di compilazione del modulo vmmon con il kernel di Ubuntu 10.10 Maverick Meerkat.

    Questo articolo spiega come scaricare la patch adatta, applicarla e compilare  con successo i componenti di VMware Workstation.

  • Firefox: esposizione della password nell’URL

    In mancanza di altri programmi i browser possono essere utilizzate anche come client FTP.

    Per collegarsi, ad esempio, a mail.siamogeek.com con l’utente utente e la password segreta si può digitare questo URL:

    ftp://utente:segreta@mail.siamogeek.com

    Purtroppo Firefox registra questo URL nella cache, quindi se, dopo essersi collegati la prima volta a questo sito, si digita di nuovo l’inizio (o parte) dell’URL ecco cosa appare:

    State, quindi, attenti se utilizzate browser altrui per collegarvi a siti di cui non volete rivelare la password.

    Una segnalazione del baco è già presente in Bugzilla.

    No, l’utente utilizzato per questa dimostrazione non esiste più, è inutile tentare, tanto non funziona. (via Bugtraq)

  • Aggiornamento per Acrobat

    Dopo quasi un mese dalla diffusione di  uno 0-day, Adobe rilascia finalmente un aggiornamento per il suo reader PDF, le cui versioni attuali diventano 9.4 e 8.2.5; le versioni precedenti non sono più supportate e dovrebbero essere aggiornate quanto prima.

    Se non si verificano altre emergenze, il prossimo aggiornamento del software è previsto per l’8 febbraio 2011.

  • Catalessi sugli allori

    StatCounter è uno dei tanti siti che offre un servizio di analisi di traffico web. Il sito ha pubblicato una statistica anno su anno secondo la quale Internet Explorer sarebbe sceso poco sotto la quota psicologica del 50% di share.

    Non ho trovato (se c’è) l’errore medio della statistica per capire quale sia l’errore di quel 49,87% dello share di Explorer in settembre, quindi il dato va preso per quello che è: una statistica.

    Per la seconda volta vediamo un browser con quote bulgare di mercato perderle per cause più interne che esterne.

    Netscape Navigator ha di fatto guidato la prima (e molto confusa) corsa al web della metà degli anni ’90; dobbiamo proprio a Netscape molte innovazioni dell’HTML, brutte o belle che siano. In quel periodo Microsoft, dopo un primo periodo in cui ha ignorato Internet, giocava molto all’inseguimento, mentre Netscape dominava il mercato. Tutto ciò fino alla versione 3.0, in cui non è stato data importanza al miglioramento del programma, ma ci si è concentrati sull’aggiunta di feature, alcune interessanti (un client di mail), altre un po’ inutili per l’utente quadratico medio (l’editor HTML visuale). Il caravanserraglio che è risultato da questo ingrasso non ha fatto altro che facilitare l’ascesa di Explorer, che, con tutti i suoi innumerevoli difetti, alla fine era più utilizzabile di Netscape.

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  • La nuova sfida di Google

    Google non si ferma mai, nemmeno davanti a pietre miliari del web come lo standard di compressione definito dal Joint Photographic Expert Group (si, parlo proprio del JPEG), ideando il WebP, un nuovo metodo di compressione , anch’esso “lossy” (ossia con perdita di informazioni), ma che, a detta di Google, dovrebbe garantire, a parità di qualità, un incremento di compressione di circa il 39%.

    Personalmente sono più che convinto che Google non riuscirà a soppiantare facilmente un sistema di compressione così diffuso, come il JPEG, ma devo ammettere che le premesse ci sono, anche se sarà ovviamente il tempo (e la capacità di Google) a dare la risposta a questo dubbio.

    A breve ‘weppy‘ (questa è la pronuncia) dovrebbe essere integrato in Chrome ed avendo rilasciato tutto il sistema come Open Source Google sperando nel supporto della community. Per ora sono disponibili i sorgenti e una versione precompilata per Linux 64bit. Sicuramente a breve verrà rilasciato qualcosa per Windows.

    Nel frattempo bisogna fidarsi di Google e vedere qualche esempio di WebP… attraverso il vecchio formato PNG.

  • Blackberry e iOS: password crackata con 200 €

    Elcomsoft Phone Password Breaker è un software venuto a 200 € in grado di eseguire un attacco di forza bruta alle password di iOS e del Blackberry.

    Il programma è in grado di utilizzare fino a 32 CPU e 8 GPU ATIAMD o nVIDIA per trovare la password. L’uso dei processori grafici per scardinare la sicurezza informatica non è nuovo: nel 2008 un gruppo guidato da Alexander Sotirov ha creato un finto certificato di sicurezza utilizzando i processori grafici di 300 PlayStation.

    La nuova versione del software è in grado di operare anche sui backup di iOS e Blackberry, quindi non è necessario l’accesso fisico al dispositivo per considerarsi a rischio. (via Stefano Quintarelli)