Categoria: Spazio, ultima frontiera

  • Ultimo giro – Parte 2

    I diversi rinvii da parte della NASA sono infine risultati in un lancio in un momento assolutamente sconveniente per i lavoratori a tempo pieno.  Così molti di noi si sono persi la diretta del lancio, tuttavia non manchiamo qui una breve cronaca di quello che sarà l’ultimo viaggio della Endeavour nella missione STS-134.

    Nel primo tentativo di lancio, il conto alla rovescia venne interrotto a causa di un guasto a due riscaldatori delle condutture dell’idrazina nella APU numero uno, oggi si è verificato un problema minore con un piccolo danno ad alcune delle piastrelle isolanti vicine al portello di accesso.
    Mentre il primo problema è risultato appunto nello slittamento di due settimane del lancio, il secondo problema è stato invece risolto in breve tempo in loco grazie a un apposito kit di riparazione. (altro…)

  • Walter Cunningham

    Come si può descrivere l’incontro con un astronauta?

    È difficile perché, come ho già detto varie volte, i miei supereroi sono le persone come Walter Cunningham, non dei loschi figuri che vanno in giro in tutine un po’ imbarazzanti.

    Te lo trovi davanti, lo ascolti mentre racconta alcune sue esperienze, ripassi mentalmente la sua biografia e capisci cosa vuol dire quando lui stesso dice che le persone selezionate per volare nello spazio negli anni ’60 dovevano passare una selezione durissima.

    Un grazie caloroso alla Fondazione Osservatorio Astronomico di Tradate “Messier 13” che ha reso possibile questo evento.

    Troverete altre notizie sul blog di Paolo, appena si riprende dall’emozione, dal canto mio ho pubblicato alcune foto dell’evento.

    Nota a piè di pagina: se vivete dalle parti di Tradate, partecipate agli eventi dell’osservatorio astronomico: hanno una struttura assolutamente invidiabile, che fa il paio con un’entusiasmo contagioso.

  • Non è una luna di carta

    Paolo Attivissimo ha aggiornato il suo libro Luna? Sì, ci siamo andati! e ha modificato il sistema di distribuzione.

    Il libro smonta le tesi complottiste evidenziandone falle e incongruenze e ripercorre alcuni momenti dell’esplorazione lunare, con dettagli molto interessanti e spesso poco noti.

    L’opera in formato eBook è legalmente scaricabile e distribuibile in maniera gratuita secondo la licenza Creative Commons.

    Da oggi la distribuzione del libro è affidata a lulu.com da cui si può scaricare l’ultima versione con le immagini a colori in alta risoluzione [PDF, 165 Mb] oppure acquistare a € 17,00 più le spese di spedizione l’edizione con la copertina a colori e le fotografie in bianconero.

    Questo è un libro che merita davvero di essere letto: Paolo ha dedicato molto tempo e molti sforzi per fare in modo che l’esposizione sia chiara e comprensibile a tutti, senza, però, sacrificare l’accuratezza delle informazioni presentate.

     

  • Il cielo delle Canarie

    Nemmeno chi andrà in ferie a Tenerife questa estate potrà godere di questo spettacolo ripreso dal parco del Teide. (via NASA)

  • Low Flying Rocks

    Tom Taylor ha creato un account su Twitter che permette di essere avvisati se un asteroide passa a meno di 0,2 AU (conversioni) dalla Terra.

    Tom ha creato un programma che tiene d’occhio l’archivio del Near-Earth Object Program della NASA e twitta un messaggio se trova un oggetto che soddisfa le caratteristiche. (via Twitter)

     

  • Ci si espande un po’ tutti quanti…

    Ma specialmente il nostro Universo (quindi al primo che mi fa notare la pancia, risponderò che sto seguendo la natura).

    Come scrive in quest’articolo Phil Plait, l’universo si sta espandendo ad una velocità di 73.8 +/- 2.4 km/sec/megamarsec che, in parole povere significa che se osservi una galassia distante 1 megaparsec (circa 3.26 milioni di anni luce), l’espansione la porterebbe lontana da noi alla velocità di 73.8 km/sec. Una galassia lontana 2 megaparsecs si allontanerebbe a 147.6 km/sec e così via.

    Ok, la mia pancia si espande a minori velocità…

  • Doppietta spaziale

    Sfortunatamente la notizia è passata in buona sostanza sotto silenzio nei nostri media, un po’ per lo spazio giustamente dedicato all’anniversario della Unificazione, un po’ per la mancanza di preparazione e interesse verso tutto quello che è vera scienza – cosa decisamente meno giustificata o giustificabile.

    Ad ogni modo, Siamo Geek rimedia qui alla distrazione dei nostri giornalisti segnalando due importanti successi – occorsi curiosamente nello stesso giorno – in campo spaziale di altrettante sonde robotizzate della NASA.

    Il primo riguarda la sonda MESSENGER: è una missione di classe Discovery diretta verso il pianeta Mercurio, lungo una complicata serie di fly-by durata la bellezza di 6 anni e mezzo e che ha interessato la Terra, Venere e infine Mercurio.
    Il 18 Marzo la sonda è entrata in orbita intorno al pianeta più interno del Sistema Solare: si tratta del primo manufatto umano a riuscire nell’impresa, complicata dall’effetto preponderante della forza gravitazionale del vicino Sole.
    Il prossimo 23 Marzo il team scientifico inizierà l’accensione e i test dei vari strumenti e, finalmente, il 4 Aprile partirà la vera e propria raccolta dei dati. La missione, salvo imprevisti tecnici, durerà almeno dodici mesi, completando un orbita ogni 12 ore.
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  • Il lato B della Luna

    Dopo l’immagine della parte visibile del nostro satellite naturale, ecco quella della parte nascosta.

    Solo pochissimi astronauti delle missioni Apollo hanno potuto vedere con i loro occhi questa parte della Luna.

    L’immagine originale, scaricabile dal sito del LROC, è di 1600 pixel di lato ed è stata ottenuta assemblando 15.000 immagini scattate ad un’altezza di 50 chilometri scattate tra il novembre 2009 e il febbraio 2011.

    La faccia nascosta della Luna è stata fotografata per la prima volta nel 1959 dalla sonda sovietica Luna 3. (via Discover)

     

  • 33 years and counting

    Eliopausa e VoyagerLa storia dell’esplorazione spaziale è costellata di grandi tragedie, ma anche di successi strepitosi. Di questa seconda categoria fa parte senza dubbio una intera famiglia di sonde interplanetarie Americane, tra cui primariamente la Voyager 1 che, anche dopo più di 33 anni di lavoro, ancora non ha smesso di stupirci.

    Da quando al sonda ha superato le orbite dei pianeti esterni e ha completato il suo compito nell’ambito della planetologia, si sta “dedicando” ora allo studio del vento solare e della sua interazione con il vento interstellare.

    La Voyager 1 ha apparentemente raggiunto la Eliopausa, ovvero la regione in cui la radiazione solare viene fermata dal mezzo interstellare. Si sa che questa regione è ben oltre l’orbita di Plutone e non è chiaro se coincida o meno con la Magnetopausa. Ora la sonda spaziale ha realisticamente la possibilità di studiare questa zona e di identificarne almeno alcune delle caratteristiche.

    Le due sonde Voyager stanno viaggiano ai confini della Eliosfera e sono quindi due strumenti fondamentali per studiarne i margini, in particolare la Voyager 1 pare avere effettivamente oltrepassato il limite.
    Dal Giugno dello scorso anno, infatti, la lettura dello strumento Low Energy Charged Particle è scesa a zero, facendo pensare agli scienziati che il vento solare abbia cambiato direzione oppure si sia effettivamente fermato.
    Per stabilire la correttezza di una delle ipotesi, l’idea era quella di modificare l’assetto di volo della sonda in modo da misurare la velocità degli ioni lungo vettori diversi e verificare l’eventuale cambio di direzione.

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  • Dedicato allo Space Shuttle Discovery

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  • Universalmente diversa

    Logo Stargate UniverseNo, non ne è valsa la pena.
    Sto rispondendo qui a una domanda che mi ero fatto da solo in un altro post (quando ancora questo blog non esisteva)  un paio di anni fa.
    Il post allora aveva come argomento la ragionevolezza della chiusura della serie Stargate Atlantis in favore dell’imminente lancio del secondo spinoff della saga: Stargate Universe.
    Come tutti sapete ormai, SyFy ha deciso di non rinnovare la serie per la terza stagione e, nonostante non ci siano dichiarazioni ufficiali da parte di MGM, è sostanzialmente certo che la serie sia ormai finita.
    E’ arrivato quindi il momento di parlare di nuovo di questo franchise.

    Per i non appassionati, dobbiamo forse fare un passo indietro spiegando che questa serie TV rappresenta la terza incarnazione sul piccolo schermo della saga di Stargate.
    Iniziata con il film per il grande schermo nel 1994, molto conosciuto anche presso il pubblico non specialistico grazie alla direzione del celebre Roland Emmerich e alla interpretazione di Kurt Russel, la serie è continuata poi in televisione con Stargate SG-1.
    Pur senza aver interessato particolarmente il pubblico e la critica nei primi anni, la serie è sopravvissuta per evolvere in un classico di hard science fiction raccontando in maniera ottima l’ipotetica ascesa della civiltà umana da scopritrice casuale dello Stargate a potenza di rilevanza extragalattica, capace di competere con alieni di provenienza ben più antica. Nel corso di 10 anni, SG1 è diventata la serie sci-fi americana di maggior longevità della TV (solo recentemente superata) raccogliendo un buon numero di fan insieme a giudizi molto favorevoli sia di critica che di ascolti.

    Per queste ragioni, non solo la serie ricevette un prolungamento da 8 a 10 stagioni alla metà del decennio, ma fu affiancata da Stargate Atlantis con premesse identiche, ambientazioni simili, ma basata in una diversa galassia. Costruita sui successi della serie precedente, Atlantis raggiunse ben presto interessanti livelli di narrazione e dimostrò di saper ben costruire storie con il background impostato dai predecessori.
    Dopo 5 stagioni, per motivi che non sono del tutto chiari, ma che probabilmente hanno a che fare con il cachet degli attori, anche Atlantis venne chiusa. Anche questa serie avrebbe dovuto proseguire con film direct-to-DVD con cadenza regolare, come SG1. Parallelamente sarebbe dovuto partire un nuovo spinoff, Universe, appunto.
    Il futuro di Stargate sembrava roseo, ma non tutto è andato come doveva.

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