• Voyager non ha più il vento in poppa

    Oltre 33 anni fa, il 5 settembre del 1977, veniva lanciata la sonda Voyager 1, seguita poi qualche anno più tardi dalla sorella Voyager 2.

    La prima delle due sonde, in questo periodo di tempo, è passata vicino a Giove e Saturno, lanciandosi verso l’esterno del nostro sistema solare.

    Ebbene, come si vede dall’immagine presente nel sito della NASA (ecco l’articolo completo), la sonda ha raggiunto una tappa importante del suo (si spera ancora lungo) percorso: la zona in cui il vento solare ha una velocità pari a 0. Superata la regione denominata termination shock, zona turbolenta in cui il vento solare rallenta e interagisce con il mezzo interstellare, ora si può finalmente dire che naviga in acque tranquille, attraverso l’heliosheath (o elioguaina).

    Ora l’attende un po’ di strada verso l’eliopausa e poi, finalmente, lo spazio interstellare.

  • Sicurezza web for dummies

    Voglio parlarvi 5 minuti della sicurezza delle applicazioni con interfaccia web. E lo faro` con qualche semplice suggerimento atto ad evitarvi gli attacchi “casuali”, cioe` non quelli diretti proprio a voi, ma quelli portati avanti da ragazzini annoiati o da botnet. Il senso del titolo dell’articolo, infatti, e` che i “dummies” non siete voi, ma chi vi attacca. Se chi vi attacca e` determinato ad attaccare proprio voi, tutto questo non servira` a nulla (o quasi). (altro…)

  • Una bella collezione di libri

    Ma libri geek, naturalmente!

    Phil Plait (astronomo, ha lavorato per alcuni anni al telescopio spaziale Hubble) compila la sua lista sul suo blog (che andrebbe comunque visitato per i tanti spunti che vi si trovano).

    Tra questi troviamo ‘The Science of Battlestar Galactica‘, ‘How I Killed Pluto and Why It Had It Coming‘ e il libro di Phil stesso: Death from the Skies!.

  • Furto di dati personali di deviantART

    Secondo la mailing list di deviantART, sarebbero stati rubati i profili degli utenti del sito dai server di Silverpop, la ditta incaricata di inviare notizie via mail per conto di deviantART.

    Di sicuro sono stati rubati gli indirizzi di posta elettronica, mentre non è certo che siano state sottratti anche il nome dell’utente e la data di nascita.

    Se volete disattivare l’account di deviantART, potete farlo da qui, ma i vostri dati sono già scappati.

  • Generatore di false ricevute di Amazon

    Il blog di GFI ha un articolo interessante sui software che generano delle false ricevute di Amazon.

    I software prendono come input i dati da inserire nella ricevuta e creano una mail con una replica molto credibile di una ricevuta di Amazon.

    È interessante notare che esiste un software che genera una ricevuta che Amazon trasmetterebbe al venditore, non all’acquirente. Quindi un finto acquirente potrebbe incastrare un venditore con un software del genere, che si aspetta di ricevere da Amazon una comunicazione in merito ad una transazione appena conclusa.

    Non è sano cercare sui motori di ricerca frasi tipo Amazon receipt generators download perché, adesso che la notizia è stata pubblicata, quello che si scarica potrebbe essere un bel malware ben confezionato. (via Mikko Hypponen)

  • La mappa dei social network

    Vincenzo Cosenza ha aggiornato la mappa dei social network.

    Ogni sei mesi Vincenzo calcola quale siano i social network più diffusi nei vari paesi e pubblica una mappa con i risultati dell’elaborazione.

    Mi permetto un solo commento personale: non deve colpire quante aree sono blu, ma quante sono grige.

  • Patch tuesday

    Il prossimo patch tuesday di Microsoft si promette molto affollato con 17 aggiornamenti.

    Le patch interesseranno i sistemi operativi Windows (13), Office (2), Internet Explorer (1), SharePoint (1) ed Exchange (1).

    I livelli di criticità sono critico (2), importante (1) e moderato (14); i tipi di bachi che vengono corretti sono esecuzione remota di codice (10), elevamento di privilegi (4) e denial of servicce (3).

  • Join the Army!

    In questo video di una ventina di minuti intitolato The Call of the Air (è muto, per cui se non sentite niente, non preoccupatevi, il vostro driver audio non vi ha abbandonato), l’esercito degli Stati Uniti si rivolge ai giovani uomini che possono trovare una grande opportunità di lavoro e formazione nel Servizio Aereo.

    La parte interessante di tutto quanto è vedere Washington e altre parti degli USA dall’alto di questi dirigibili e alcuni dettagli degli stessi.

    Nella descrizione del video, su You Tube, si legge:

    THE CALL OF THE AIR
    Department of Defense. Department of the Air Force. (09/26/1947 – )

    [youtube=http://www.youtube.com/watch?v=of1r-Apbb0Q&w=480]

  • We are the Borg

    [youtube=http://www.youtube.com/watch?v=7Z5fzD9yvQs&w=480]

    (via io9)

  • Sulla Luna? C’era caldo.

    Robert Krulwich scrive nel suo blog di aver ricevuto una missiva direttamente da Neil Armstrong.

    Questi risponde ad una domanda che Krulwich stesso si era posto in un articolo precedente: perché nella prima missione dell’Apollo i nostri due hanno fatto così poca strada attorno al modulo lunare?

    I motivi fondamentali avevano a che vedere soprattutto con un tema: la tenuta delle tute. Non era stato possibile testare sulla Terra le nuovissime tute in un ambiente simile a quello lunare (ipotizzato, naturalmente). Quindi il fatto di trovarsi con un impianto di raffreddamento ad acqua in un ambiente molto caldo (200°F, circa 100°C) non permetteva loro di andare troppo per il sottile dal punto di vista della ‘spavalderia’. Inoltre era un evento di importanza assoluta e quindi si sono seguite alla lettera tutte le disposizioni e i percorsi previsti, oltre al fatto che la NASA chiese loro di compiere tutte le operazioni sotto l’occhio delle telecamere fissate sul modulo lunare.

    Interessante il concetto di Luna come ambiente molto caldo.

  • L’ultima volta

    L’ultima volta è stata l’11 dicembre 1972 alle 19:54:57 UTC

    Eugene A. Cernan, Ronald E. Evans, Harrison H. Schmitt, Apollo 17.

  • Rapporto ENISA sulla sicurezza degli smartphone

    L’ENISA ha pubblicato un rapporto (PDF in inglese) sulla sicurezza degli smartphone.

    Lo scopo del rapporto, che si rivolge ad ogni tipo di utente, è di evidenziare e classificare i problemi di sicurezza affinché tutti gli utenti prendano le misure necessarie per ridurre o evitare problemi di sicurezza. Il tutto senza rinunciare alle funzionalità avanzate di questi apparecchi.

    La lettura è molto interessante, sia per il singolo utente, sia per i responsabili IT e della sicurezza.

    (altro…)