• Generatore di password via command line

    Ogni tanto serve generare un po’ di password casuali, questo è un metodo rapido e, si spera, efficace.

    Tutto quello che serve è un *NIX e un /dev/urandom con una ragionevole entropia, magari aiutato da un software come haveged.

    Questa è l’invocazione per richiamare 1024 byte di password casuali (deve essere scritta su una riga sola, vado a capo per praticità):

    strings /dev/urandom |
    tr -c -d '\!-~' |
    dd bs=1 count=1k 2>/dev/null |
    sed -r 's/(.{12})/\1\n/g' ;
    echo

    Quello che fa questa command line è prendere da /dev/urandom solamente i gruppi di byte che corrispondono a caratteri stampabili (prima riga), filtrarli secondo un range ASCII (seconda riga), fermarsi a 1024 caratteri (terza riga), visualizzarli su righe di 12 caratteri l’una (quarta riga) e andare a capo dopo l’ultima password (ultima riga).

    Il range sulla seconda riga è uno dei più ampi possibile nel set ASCII stampabile perché lascia fuori solamente lo spazio e può essere modificato a piacere, ad esempio se si vogliono solamente lettere minuscole e numeri la seconda riga diventa

    tr -c -d 'a-z0-9' |

    Sulla quarta riga si può variare il numero 12 per avere password di lunghezze differenti o sostituire \n con \t per avere le password incolonnate separate da tab.

  • Sarai abbastanza sveglio?

    Il libro Sei abbastanza sveglio per lavorare in Google è un testo molto illuminante.
    Come si può intuire dal titolo, tratta di due grandi temi: l’efficacia (o sarebbe meglio dire inefficacia) dei colloqui di lavoro tenuti come la maggior parte di noi li conosce e l’insieme di conoscenze scientifiche, spannometria e creatività necessarie a superare i test attitudinali che sempre più aziende (Google nel titolo è solo un esempio) propongono ai candidati.

    Oltre a scoprire molte cose sulle Risorse Umane e sul recruiting in generale, non vi nascondo che tutta la parte sui questionari sia la più interessante: prima di tutto per sfidare sè stessi a risolverli, poi per imparare come affrontare quelli troppo difficili.
    Spesso sono questionari lunghi e complicati che non tutte le aziende e i reparti si possono permettere: nel mio piccolo io sono spesso alla ricerca di domande o problemi possibilmente semplici da porre che non necessitino troppo tempo o risorse, ma che siano utili per capire velocemente e in maniera ragionevolmente affidabile le competenze e le abilità di un candidato. (altro…)

  • Harry Beck

    Beck Plaque
    Targa commemorativa, stazione di Finchley Central. Da Wikipedia.

    Harry Beck è il tipico esempio di tecnico che fa le cose per migliorare ciò che vede ed è anche il tipico esempio di come questi atteggiamenti vengano riconosciuti in maniera postuma.

    Prima del 1931 la mappa della metropolitana di Londra era fedele alla posizione geografica delle stazioni, ma stava diventando sempre meno comprensibile man mano che si aggiungevano linee e fermate.

    Harry Beck era un disegnatore tecnico al servizio dell’ufficio dei segnali della metropolitana e in quell’anno realizza la sua prima versione della mappa traendo spunto dai diagrammi elettrici.

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  • La Stampa. Punto.

    Stampa - Corsera - RepubblicaDa ieri il sito de La Stampa ha lo stesso nome della testata e cade il suffisso .it.

    Primo tra i tre maggiori quotidiani generalisti italiani a compiere questa scelta non solo grafica, La Stampa si allinea alla strategia delle maggiori testate internazionali. La redazione è ora unica e i contenuti possono essere indirizzati indifferentemente sui vari media.

    Per troppo tempo le redazioni online dei quotidiani sono state (e in Italia molte lo sono ancora) le sorelle minori delle testate cartacee, che spesso antepongono la velocità nel dare una notizia all’accuratezza della medesima (tipico esempio), come se arrivare primi fosse più importante della professionalità.

    Uniformare una redazione per i vari media non è solamente un fatto logistico o tecnologico, ma richiede un grande sforzo da parte delle persone coinvolte, molte delle quali devono davvero cambiare il loro modo di lavorare.

    In bocca al lupo, quindi, alla testata torinese. (via @marcobardazzi)

  • Linee di Nazca in chiave moderna

    ChinaNazca

    Scopro oggi da un articolo su Wired una serie di misteriose strutture nel mezzo del deserto nel territorio della Cina.
    Tramite Google Maps è possibile osservare queste strutture dallo spazio e, se “inquietanti” è una parola troppo grossa da usare, sicuramente sono misteriose, più che curiose e forse anche preoccupanti.

    La prima e più evidente è un apparente intrico di piste larghe approssimativamente 10-20 metri.
    Non è chiaro se siano cementate, imbiancate o se si tratta di roccia madre ripulita dal suolo. Apparentemente non c’è regoalrità nel disegno: alcune sono rette, altre frastagliate. Misteriosamente tutte iniziano e finiscono bruscamente, non rappresentano nessun percorso chiuso.
    A prima vista sembrano veramente delle moderne Linee di Nazca.

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  • La sfiga ci vede benissimo

    Questa mattina il blog è stato offline fino dopo l’una ed è doverosa una spiegazione.

    Ieri ho vinto per oggi un viaggio andata e ritorno in Francia da un cliente per una serie di riunioni di pianificazione. No, non è un modo per nascondere un pranzo di Natale, a pranzo ho mangiato una baguette au jambon mentre tornavo a piedi in ufficio dal Carrefour dove avevo fatto razzia di formaggi.

    Stamattina mi sono svegliato alle 04:30 e ho trovato la VM su cui è ospitato il sito irraggiungibile. Ho aperto un ticket e sono saltato in macchina per andare dal cliente.

    Il fornitore ha risolto il problema poche ore dopo, ma c’è un “ma”.

    Fino all’una non mi sono potuto collegare in Rete ed è stato lì che ho scoperto il problema: quando un server va giù male rimangono i socket nel file system (stale socket). Le ultime versioni di MySQL di CentOS sembra che abbiano dei problemi con gli stale socket: quando MySQL riparte dopo un crash non ripulisce lo stale socket e tutti i processi che usano quel metodo di comunicazione vedono il database server KO.

    Ecco spiegato il down di questa mattina, purtroppo la sfiga ha visto che questa mattina ero AFK e ha colpito con precisione chirurgica.

  • Come gestisci la tua mail?

    Negli anni ho visto tante modalità di gestione della posta elettronica.

    Grazie alle nuove versioni di Outlook, al fatto che altri programmi gestiscono serenamente mailbox voluminose e alla sempre maggiore diffusione di IMAP, adesso è facile tenere molti messaggi, ma ciascuno ha un proprio metodo di archiviazione.

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  • Rallentamenti di XP e Windows Update

    Un altro chiodo sulla bara di XP a quattro mesi dalla fine del supporto.

    In alcune condizioni, XP è particolarmente lento all’avvio; osservando l’elenco dei processi si vede che svchost.exe sta usando moltissime risorse e continua a farlo per un po’ di tempo, da una decina di minuti ad un’ora. Questo capita in modo particolare nelle installazioni che hanno ancora Internet Explorer versione 6 o 7; può capitare anche in altri casi, ma più raramente.

    Finalmente Microsoft ha spiegato il motivo di questo rallentamento: il client di Windows Update.

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  • Traffico dei bot

    La scorsa settimana ha avuto una notevole risonanza la notizia secondo la quale il traffico dei bot ammonterebbe fino al 61,5% del traffico web.

    Incuriosito, ho preso i log di Siamo geek della scorsa settimana con tutto il traffico IPv4 e IPv6 verso questo sito, li ho importati in una tabella SQL e ho fatto due conti.

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  • Metti una volpe nel cellulare con #FirefoxOS

    FirefoxOSPassando davanti a un negozio di cellulari del nostro ex-monopolista di telefonia radiomobile, ho visto in vetrina un prodotto di cui avevo già letto, ma che pensavo fosse ancora di la da venire sul mercato; ovviamente mi sbagliavo e penso sia utile aggiornare anche altri Geek smemorati come me.

    Si tratta di un cellulare dotato del nuovo sistema operativo Firefox OS prodotto dalla Mozilla Foundation : in Italia per il momento questo apparecchio è distribuito in esclusiva da TIM (lo scopo di questo post non è pubblicitario e quindi non aggiungo nessun link, chi fosse interessato ad approfondire può fare una ricerca sul web per marca e modello: Alcatel One Touch Fire).

    Tutti sappiamo che Mozilla è nata da una costola di Netscape con lo scopo originario di dedicarsi allo sviluppo della versione opensource di Netscape Navigator nella forma di una suite integrata di nome Mozilla Application Suite.
    Per quanto questo ultimo prodotto non abbia mai avuto grande successo di pubblico, esattamente il contrario si può dire del successivo prodotto di Mozilla: Firefox il browser che, prima dell’arrivo di Google Chrome, riuscì finalmente a scardinare il monopolio di Internet Explorer non a colpi di carta bollata, ma, più coerentemente con il mondo dell’informatica, tramite una dotazione tecnologica che gli era in buona sostanza superiore da ogni punto di vista. Firefox OS nasce appunto dall’esperienza accumulata su questo browser. (altro…)

  • RedHat 7 beta 1: prova di installazione

    Ho fatto la prima installazione di prova di una RedHat 7.0 beta 1.

    Dopo aver scaricato l’ISO, ho creato una macchina virtuale su VMware Workstation 9 con queste caratteristiche: 2 Gb RAM, 20 Gb disco, singolo processore 64 bit a un core, NIC in bridge, sistema operativo Linux 2.6.x a 64 bit generico.

    Il boot da CD lascia 30 secondi di tempo per decidere se partire subito, attivare il rescue mode oppure cambiare i parametri del kernel.

    Red Hat 7 Beta 1 - Welcome

    Anaconda ha un nuovo aspetto grafico, la procedura di installazione non è più in formato wizard ma propone tutti gli elementi da configurare in una schermata riassuntiva unica e lascia decidere al SysAdmin cosa configurare e in che ordine. Nota: il partizionamento dei dischi è l’ultimo dell’elenco e potrebbe essere necessario utilizzare le scroll bar per visualizzarlo.

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  • Emulatore di Amiga 500

    Emulatore AmigaLo sviluppatore di Google Christian Stefansen ha creato un emulatore di Amiga 500 che gira all’interno di Chrome.

    Il software necessita della versione 31 o successiva del browser e si basa sul Portable Native Client, una tecnologia di sandboxing di Chrome.

    Il primo avvio è abbastanza lento e per intrattenere l’utente vengono mostrati ciclicamente alcuni finti messaggi di stato: calling the 80s; polishing floppy disks; yes, it’ll load faster the second time; finding Chuck Norris; debugging guru meditations; preparing garden gnomes; warming up Rick Astley’s voice; assembling floppy drive; waking up Agnus, Denise, and Paula; loading up Portable Native Client; unpacking Amiga 500; calibrating non-interlaced mode; powering up the Motorola 68000; reticulating splines.

    Una volta inizializzato il sistema, si può aprire il floppy emulato e avviare alcuni programmi demo che negli anni sono diventati dei classici per identificare quella piattaforma. È anche possibile montare nell’Amiga emulato l’immagine di floppy presenti sul proprio computer e reperibili come descritto dalle FAQ.

    L’emulatore funziona su tutte le versioni recenti di Chrome per sistemi desktop, non è ancora possibile utilizzarlo sui dispositivi portatili.