• Cisco acquisisce Sourcefire

    sourcefireIeri Cisco ha annunciato di aver raggiunto l’accordo per l’acquisizione di Sourcefire al prezzo di 2,7 miliardi di dollari.

    Le azioni di Sourcefire verranno acquistate a 76 dollari l’una, il 29% in più del loro valore di chiusura del giorno precedente, 59,08; l’acquisto vero e proprio verrà perfezionato entro l’anno dopo il via libera delle autorità di vigilanza.

    Sourcefire dispone di alcuni prodotti di difesa informatica (IDS, firewall, antimalware) che fanno gola a Cisco, in quanto l’offerta della società di San Jose era carente sotto questo punto di vista.

    Sourcefire gestisce anche tre progetti opensource: Snort, ClamAV e RazorBack. C’è il fondato timore che Cisco faccia fare una brutta fine a questi progetti o comunque non dedichi più tutta l’attenzione di prima.

  • ubuntuforums.org compromesso

    ubuntuforumsAlle 20:11 di ieri sera 20 luglio (UTC) ubuntuforums.org è stato vittima di un defacement e pochi minuti dopo il sito è stato messo offline dagli amministratori.

    Successive analisi hanno rivelato che l’attacco non si è limitato al defacement, ma sono stati rubati nomi utente, email e password degli utenti.

    Le password non erano conservate in chiaro, ma questo non garantisce che chi ha rubato il database non possa scoprirle con un attacco di forza bruta.

    Chiunque abbia un account su ubuntiforums.org e utilizzi la stessa password per siti diversi in cui utilizza il medesimo login o la medesima mail dovrebbe cambiare la password e riconsiderare questa abitudine.

    Ubuntu One, Launchpad e tutti gli altri servizi online di Ubuntu o Canonical non sono interessati da questo problema.

    In questo momento la pagina principale del sito è stata sostituita da una pagina informativa.

    Al momento della penetrazione il sito si basava su vBulletin che, secondo alcune fonti, non sarebbe stato aggiornato e non avrebbe avuto un’adeguata protezione per il pannello amministrativo (via Srefano Quintarelli)

  • Backup su storage online

    In questo contesto online non è da intendersi come “su un qualche server di Internet”, ma “su un server accessibile in maniera automatica con comandi appositi (mount, rsync, net use) senza l’intervento umano indipendentemente dalla sua collocazione fisica”. Se avete in testa la parola cloud state leggendo la pagina sbagliata, circolare! circolare!

    Una volta backup implicava “supporti rimovibili” (floppy o nastri che fossero). A parte storie più o meno leggendarie di maltrattamenti e mutilazioni involontarie dei supporti, era un sistema relativamente sicuro (a meno di non usare i DAT a 4mm, nel qual caso era sicuro che i dati erano persi…) perché qualsiasi evento che avesse come vittima i dati salvati non poteva fisicamente raggiungere i dati salvati. In poche parole un’azione che portava alla cancellazione di tutti i dati non poteva cancellare le copie degli stessi salvate sui supporti rimovibili.

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  • Traceroute stellare

    Ogni tanto mi dimentico che nel mondo dell’informatica esistono dei veri geni.

    Provate a fare un traceroute (con un numero di hops di 100) a questo indirizzo: 216.81.59.173

    Colui che ha pensato a questa cosa deve essere assolutamente annoverato tra loro.

     

  • Di chi è il vostro nome a dominio?

    Negli ultimi tempi mi è capitato più volte di avere a che fare con problemi legati all’intestatario di un nome a dominio.

    Premessa: questo è un articolo generico e non costituisce una consulenza di tipo legale, che deve essere fornita da professionisti specializzati.

    Il titolare di un dominio è l’entità indicata nel campo Registrant. Il titolare è anche il responsabile dell’utilizzo del nome a dominio.

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  • “A me non interessa…”

    Questa è l’incipit della frase tipica degli stupidi arroganti che, in un’organizzazione, violano deliberatamente le regole.

    Parlo qui di regole relative ai sistemi informativi, ma non ho dubbi sul fatto che gli stessi incivili si comportino in modo analogo anche in altri contesti e anche al di fuori dell’organizzazione che gli dà, immeritatamente, lavoro.

    Sono una piccolissima parte, ma sono quelli che provocano il danno maggiore.

    Prendiamo un esempio: le risorse del server (posta elettronica o file che siano). L’organizzazione stabilisce delle regole di buon senso come svuota il cestino della posta, non moltiplicare i file uguali o altre regole analoghe molto semplici e altrettanto ovvie che molte persone rispettano per il fatto di essere civili e assennate, non perché qualcuno le impone.

    Ci sono quelle due o tre persone dell’organizzazione che se ne fregano, che conoscono a menadito i loro diritti ma ignorano colpevolmente i loro doveri. Quelli che aspettano solo che qualcuno contesti un’infrazione per scatenare una rissa e andare a piangere come bambini viziati dal rappresentante sindacale (o minacciano di farlo).

    Sono gli incivili che non parlano (perché ignoranti) e sanno solo menare i pugni.

    Sono anche quelli che si lagnano perché sono costantemente in cima alle liste dei rompicoglioni inutili e in fondo alle liste delle persone da premiare. Credono che tutto sia loro dovuto.

    Sono le persone per cui un backup è lento, una migrazione richiede un weekend e non una notte o il server va spesso in disk full.

    La prossima volta che il vostro server aziendale si blocca per disk full o rimane fermo a lungo per un ripristino o una migrazione ringraziate l’arrogante di turno.

  • Il geek e le ferie

    La meta delle ferie di quest’anno è Rodi, con una puntata a Symi.

    L’esperienza dell’auto organizzazione delle ferie dello scorso anno è stata più che mai positiva, così quest’anno si ripete con una destinazione praticamente sconosciuta (ero stato a Rodi uhm… tanto tempo fa) ma comunque familiare.

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  • Primo arresto ripreso con Google Glass

    [youtube=http://www.youtube.com/watch?v=4isOSntnpo8&w=400]

    In sé non è nulla di particolare: una normale scena di zuffa e arresto in una zona dove, probabilmente, ce ne sono molte in una sera.

    Questa però è stata ripresa con Google Glass, che per le riprese non è nemmeno quello una novità (cercate su Google “occhiali spia”), tranne per il fatto che è un dispositivo online.

    Anni fa si diceva che aver abilitato la mail (prima), le fotocamere (poi) e le telecamere (per ultime) sui cellulari avrebbe cambiato il modo di raccontare i fatti, cosa che è puntualmente successa da quando è stato semplice pubblicare su Internet questi contenuti in tempo quasi reale.

    Il wearable computer potrebbe spingere ulteriormente in là questa frontiera.

  • Citizen journalism

    Esiste anche una traduzione italiana del termine, ma non mi piace.

    Poco fa un Boeing 777 della Asiana Airlines ha avuto un incidente durante l’atterraggio all’aeroporto internazionale di San Francisco.

    Mentre iniziavano i lanci delle breaking news su You Tube apparivano i primi filmati e un passeggero scampato all’incidente twittava una foto:

    sfotwit1

    Nove minuti più tardi David Eun aggiungeva un commento con un ovvio (per un americano) termine di paragone:

    sfotwit2

     

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  • Svuotate quell’accidente di cestino!

    Qualche giorno fa ho migrato un mail server con storage maildir e client in IMAP di un cliente su una nuova macchina virtuale.

    Nonostante siano configurati relativamente pochi utenti, /var/spool/mail è di 30 Gb. Non è un problema, su Linux la limitazione è solamente lo spazio disco e, come per i file server, parto sempre dal presupposto che se una persona conserva un messaggio di posta elettronica ha motivo di farlo.

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  • Ci vuole una laurea

     

    Ogni tanto, ma comunque sempre troppo spesso, mi capita di dover installare un nuovo PC con Windows (non importa quale versione) da un cliente. Come piu` o meno tutti, ho un mio schema di “cose che servono sempre”; di programmi che ha senso installare su qualsiasi PC da ufficio. A parte quelli specifici per il lavoro del cliente, infatti, senso installare qualche utility, come ad esempio un software di masterizzazione CD e DVD che sia meno “basico” della funzionalita` inclusa in Windows, un software per visualizzare i PDF, un browser che non sia Explorer, un client di posta che non sia Outlook Express o Windows Mail o come si chiama oggi, una stampante virtuale che crei i PDF dalle stampe, magari un player multimediale che funzioni e non sia uno spyware, eccetera.

    Chiaramente ho in testa una mia lista (Infrarecorder, VLC, Firefox, Thunderbird, CutePDF writer, ecc) e cosi` mi metto a installare tutto quanto.

    Il problema e` che per installare tutto questo senza installare anche una decina di spyware allegati occorre una preparazione specifica.

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  • Technet: addio e grazie

    TechNet e MSDNMicrosoft ha annunciato la chiusura degli abbonamenti a TechNet.

    All’inizio era MSDN, che offriva tutte le versioni di tutti i sistemi operativi in tutte le lingue (era relativamente poca roba negli anni 90) più i CD di Knowledge Base.

    In seguito è arrivato TechNet, molto più utile agli amministratori di sistema perché conteneva la Knowledge Base, poche versioni dei sistemi operativi e tutti i service pack e gli aggiornamenti.

    Era il periodo pre-ADSL quando Internet andava più a carbonella di quando non continui adesso ad andare piano: un Service Pack poteva richiedere ore e ore per essere scaricato, sempre che non ci si mettesse di mezzo il caro gestore telefonico nazionale con le sue linee inadatte. E comunque molti pagavano una tariffa di collegamento a tempo.

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