Ogni server che ho installato da che ci sono le connessioni fisse a Internet ha sempre avuto un DNS server locale senza inoltro al DNS del provider.
Il DNS è spesso visto come una bestia nera da parte di molti tecnici, secondo forse solamente al subnetting delle classi IP. Su Linux uno dei problemi di BIND è che nelle prime versioni non era esattamente verboso in merito ai messaggi di errore, anzi era del tutto ermetico, quasi binario: o partiva o non partiva e forse ti faceva la grazia di dire qual era la zona con l’errore, ma poi erano affari tuoi.
Questo ha fatto in modo che, negli anni, molti tecnici abbiano sempre evitato di aver a che fare con la bestia e preferivano delegare ad altri la (ri)soluzione del problema.
La risoluzione di un nome a dominio è una faccenda troppo delicata per essere lasciata in mano a terzi, specialmente da quando sono iniziati gli attacchi ai DNS.
Le buone ragioni per avere un DNS locale sono molteplici e sono di gran lunga maggiori di quelle che consigliano di non averlo: (altro…)