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  • Google Blacklist – Le parole che non piacciono a Google Instant

    Avevo già notato che su Google Instant, a volte mettendo delle parole la visualizzazione dei risultati si interrompe bruscamente. Questo articolo pubblicato da 2006.com elenca alcune delle parole inglesi che sono bloccate da Google Instant.

    Questo non significa che non si possono fare ricerche mettendole come parole chiave, bisognerà solo premere esplicitamente il pulsante per ottenere i risultati. Il perché è ovvio, porterebbero a risultati che potrebbero essere controversi, non adatti ai minori o comunque ritenuti offensivi quindi Google si tutela dalle possibili polemiche.

  • Possibili siti in cima alle ricerche di Google

    Appena dopo l’introduzione di Google Instant, Stefano aveva elencato l’abbecedario di Google.

    Questa mattina per sbaglio ho iniziato a scrivere l’indirizzo di un sito nel campo di ricerca della home page del motore.

    Digitando www, questi sono i risultati di Google Instant italiano:

    • www.facebook.com
    • www.libero.it
    • www.inps.it
    • www.youtube.com
    • www.yahoo.it
    • www.meteo.it
    • www.virgilio.it
    • www.subito.it
    • www.ilmeteo.it
    • www.poste.it

    Mentre con il profilo configurato per la lingua inglese il risultato è:

    • www.facebook.com
    • www.yahoo.com
    • www.hotmail.com
    • www.youtube.com
    • www.gmail.com
    • www.aol.com
    • www.yahoomail.com
    • www.myspace.com
    • www.msn.com
    • www.chase.com

    Da notare che entrambe le prove sono state fatte senza effettuare il login con un profilo. Se entro con uno dei miei profili configurato per la lingua inglese il risultato è più esiguo:

    • www.facebook.com
    • www.yahoo.com
    • www.youtube.com
    • www.aol.com
  • A Google Translate non piace Simona…

    Questo è l’ultimo post che ho scritto nel mio blog, ma visto che ancora “funziona” e che è una cosa divertente e da geek, voglio riproporla anche qui.

    1) Andate sulla pagina “iniziale” di Google Translate, all’indirizzo http://www.google.com/language_tools;
    2) nel box “Translate Text” scrivete “Grazie mille, Marco & Simona“;
    3) scegliete come lingue “Italian” e “English” (ossia dall’italiano all’inglese);
    4) premete “Tranlate“.
    Sulla pagina risultante la traduzione risulterà quasi corretto, ossia “Thank you, Mark & Simona” (certo, si può disquisire sul perchè ha deciso di tradurre il nome Marco, ma per questa prova va bene lo stesso).

    5) Ora  sostituite la “&” con una “e” nel testo originale in modo da trasformalo in “Grazie mille, Marco e Simona“. Quindi premete nuovamente il bottone “Translate“….
    Il testo in basso cambierà e Simona, magicamente, diventerà “Barbara“.

    6) Ma non basta. Sempre si trova il testo orginale, aggiungete un punto esclamativo (“!“), trasformandolo così in “Grazie mille, Marco e Simona!” e premete nuovamente “Translate“…
    E in questa nuova versione del testo tradotto Simona si trasformerà in “Monica“.

    “Simona” di tutto il mondo, non scoraggiatevi. Togliete la virgola e il vostro nome riapparirà immediatamente. E, anche qui, ripropongo lo stessa domanda che ho posto nel post originale… qualcuno mi può spiegare che cavolo succede?

  • L’abbecedario di Google

    Google InstantCome già segnalato da Luigi, Google ha alzato il sipario su Instant Search promettendo ricerche Internet più veloci.

    Google in pratica cerca di “prevedere” le richieste dell’utente mano a mano che questo digita il testo nella casella di ricerca. Dopo che Eric Schmidt (A.D. di Google) aveva anticipato via Twitter che “I predict big things happening today at Google. We’re already fast.. fast is about to get faster“, la comunità virtuale attendeva, con la trepidazione generalmente riservata agli annunci della rivale Apple, l’innovazione svelata al Museo di Arte Moderna di San Francisco.

    Google Instant verrà reso disponibile gradualmente nel corso dei prossimi giorni agli utenti che hanno eseguito l’accesso a un account Google. Sul mio account è stato attivato ed ho cominciato a sperimentare.

    I risultati delle ricerche di Google sono sempre stati personalizzati in base alla nazione in cui ci si trova e la lingua in cui si utilizza il servizio. Probabilmente anche in base ai siti che vengono visitati e le ricerche precedenti effettuate. Se poi avete un Google Account (e per usare Instant al momento è obbligatorio) siete ancora più profilati. A tutto ciò ovviamente si aggiunge qualche algoritmo segreto di BigG basato (probabilmente) su quelli che sono i termini più usati dalla gente per fare le proprie ricerche.

    Quando ho cominciato a digitare la prima lettera nella casella di ricerca è apparsa subito una parola e la ricerca in base a quel termine. Subito ho cancellato e scritto un’altra lettera per vedere il risultato. E’ scattata subito la curiosità di vedere quale fosse l’abbecedario di Google (basato sul mio profilo evidentemente).

    Questo è il risultato: (altro…)

  • Google Instant

    La versione inglese di Google ha attivato Google Instant.

    La funzione visualizza i risultati della ricerca man mano che vengono digitate le lettere della frase da cercare

    Per ora la nuova feature funziona solamente nella versione inglese e sugli account registrati.

    Immaginate solo la potenza di calcolo e di storage che ci sta dietro…

  • Cisco potrebbe fare un’offerta per Skype

    Skype sta per fare una IPO per quotarsi in borsa, ma è possibile che l’iniziativa non sia necessaria.

    Cisco, infatti sarebbe interessata e potrebbe acquisire Skype prima che inizi la IPO.

    Skype ha alcuni asset che fanno gola a chi ha liquidità da investire.

    Innanzi tutto si tratta di un brand molto popolare con una base di 560 milioni di utenti registrati, che non corrispondono certo ad altrettanti utenti attivi, ma il numero è senza dubbio elevato, sebbene questi siano beni un po’ eterei, direi quasi da dot-COM.

    In seconda istanza, c’è una indubbia tecnologia che funziona tutti i giorni e consente di effettuare chiamate audio e/o video senza costi aggiuntivi rispetto alla linea di connessione a Internet. La tecnologia è ben congegnata perché riesce anche ad attraversare i proxy e non è facile da filtrare. Esistono client di Skype per molte piattaforme, incluse quelle mobili.

    Ultimo ma non ultimo, nel primo semestre di quest’anno Skype ha fatturato 406 milioni di dollari facendo pagare solamente l’accesso alle linee di terra a soli otto milioni dei suoi utenti. Il nuovo proprietario potrebbe decidere di far pagare alcuni servizi online come, per esempio, la connessione video ad alta qualità.

    Secondo alcune fonti, Skype varrebbe 5 miliardi di dollari e le eventuali trattative partirebbero da questa cifra.

    Anche Google sarebbe stata interessata all’acquisto, ma avrebbe desistito per evitare problemi di antitrust.

  • Oracle vs. Google – Android viola brevetti di Java

    Oracle vs. Google
    Oracle vs. Google

    Oracle giovedì ha denunciato Google presso la corte federale della California, reclamando la violazione di sette brevetti e copyright relativi a Java su Android.

    Oracle ha ottenuto Java (assieme a MySQL ed OpenOffice) acquistando per 5.6 miliardi di dollari Sun Microsystems all’inizio di quest’anno. Un acquisizione che aveva suscitato più di un dubbio nella comunità open source / free software. Piano piano Oracle sta mostrando le sue vere intenzioni con i fatti e con un colpo solo potrebbe annientare anni di progressi.

    Oracle con la denuncia ha chiesto la distruzione o almeno il ritiro di tutti i dispositivi mobili che utilizzano Android che per Google sarebbe un danno incalcolabile. Secondo recenti analisi la quota di mercato di Android è salita dall’1,8% del secondo trimestre dello scorso anno al 17.2% nello stesso periodo di quest’anno superando iOS di Apple e posizionando Google Android al trezo posto dietro Symbian e RIM (Blackberry).

    La questione non riguarda solo Google ma coinvolge anche Motorola, HTC, Sony, Dell e tutti quelli che hanno prodotto oppure hanno in programma un dispositivo basato su Android.

    Prepariamo i popcorn.

    (via MarketWatch)

  • Save Google Wave!

    Save Google Wave!
    Save Google Wave!

    Internet è così… non fai a tempo ad annunciare che vuoi chiudere un sito o un progetto che subito arriva chi lo vuole salvare.

    Se siete tra quelli che non possono fare a meno di  Google Wave, ecco per voi il movimento “Save Google Wave!“.

    Oltre al sito è a vostra disposizione anche l’immancabile account Twitter per essere aggiornati sulle ultime novità.

    Io personalmente dopo averlo provato sono rimasto deluso e sconcertato. Un lancio pompatissimo che faceva aspettare miracoli ma nessuno che spigava cos’era e a che serve. Infatti dopo averci giocato un po’ il mio account è rimasto inutilizzato.

    Siete anche voi tra quelli che vorrebbero dare una seconda chance a Google Wave? Raccontateci nei commenti perché e che tipo di uso ne fate.