Tag: ignoranza

  • Chiedere le prove. Sempre.

    Un mio contatto ha postato una delle tante catene virali che ricostruiscono in modo pittoresco la caduta del governo, affermando che il M5S ha votato la sfiducia a Conte con il voto contrario alla TAV.

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  • L’accesso a Internet non può essere un diritto. Dislessia edition

    Più di due anni fa scrivevo il 4° post su questo argomento e in questo lungo periodo più volte sono stato vicino a scriverne altri. Questa sera, però, non sono proprio riuscito a trattenermi dopo aver letto i commenti ad un articolo di OrizzoneScuola.it dal titolo “Alunni con DSA, a Modena più 183 per cento in 6 anni. E’ allarme?“.

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  • Tecnologia, ignoranza e il Corriere del Veneto

    articolo-ridicoloSarà, ma continuo a stupirmi nel vedere giornalisti che, prima di scrivere un articolo, non provano ad informarsi sull’argomento che vogliono trattare. Non pretendo certo di diventari degli esperti, ma almeno conoscere la basi di quello di cui si parla mi sembra il minimo sindacale.
    Troppo spesso mi imbatto in articoli imbarazzanti, come quello del Corriere del Veneto, postato su Facebook qualche giorno fa dall’amica Betta, dal titolo “Allarme bomba sotto il ponte, ma è un dispositivo per i Pokemon“. (altro…)

  • “Non mi piace” : la malafede e l’arte di non capire un beep

    Il 9 Settembre Mark Zuckerberg (che per chi ancora non lo sapesse, è il Signor Facebook), ha tenuto una delle solite sessioni di Q&A durante la quale è stata proposta una domanda piuttosto semplice:

    We need to have more options than just a “Like” button. Why don’t we have other options like “I’m Sorry”, “Interesting”, or “Dislike”?

    Mark ZuckerbergMark ha quindi esordito spiegando che (altro…)

  • Cos’è il genio /16

    Sei già stato gradito ospite di questa rubrica, sia direttamente a seguito di un altro tuo tweet, sia indirettamente tramite una dichiarazione dell’associazione di cui sei il presidente.

    L’associazione che presiedi dice di essere dalla parte degli animali (altro…)

  • Informarsi prima… no?

    Sono circa le sette di un normale lunedì, sono sulla strada del ritorno a casa e come faccio quasi sempre quando sono in Italia ascolto il GR di Radio 24. La voce principale di questa edizione è quella di Alesso Maurizi che, come sempre, inzia con la lettura dei titoli. Dopo quello ovvio sulla situazione in Grecia, il secondo parla di Uber. Ma qualcosa (altro…)

  • Il moralismo e l’arte di essere incoerenti

    Bill Gates & Mark Zuckerberg
    Bill Gates & Mark Zuckerberg

    L’estate 2014 verrà probabilmente ricordata per l’estate dell’Ice Bucket Challenge, dove persone da tutto il mondo si sono “sfidate” a farsi un video mentre si versano un secchio di acqua ghiacciata in testa, tutto per promuovere la raccolta di fondi per combattere la SLA (Sclerosi Laterale Amiotrofica), la terribile malattia per la quale non si è ancora riusciti a trovare una cura. E così in rete abbiamo visto personaggi famosi e anche qualche amico compiere questa operazione “assurda” ma, soprattutto, abbiamo visto crescere il numero di donazioni a favore delle varie associazioni sia per il supporto dei malati che per la ricerca sulla SLA.

    Come tutte questo genere di iniziative, che diventano virali in pochissimo tempo, anche questa ha avuto un gruppo ben nutrito (e purtroppo in crescita) di moralisti che non si sono limitati a rifiutarla, ma l’hanno criticata, chi più chi meno pesantemente, spesso partendo da (altro…)

  • I Social network e la ricerca delle pagliuzze

    @Flaviaventosole su TwitterE’ da un paio di giorni (ossia dalla data di pubblicazione) che sta spopolando su Twitter e, soprattutto su Facebook, il tweet di Flavia Vento nel quale la… hem… la… (qualcuno mi trova una definizione per favore?) si chiede cosa sia il MOSE.
    I toni dei retweet o dei post su Facebook sono tutti simili: sgomento totale, commenti sbigottiti e un generale sconcerto per questa semplice domanda.

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  • Non è una questione di grafica

    A molti l’argomento di questo articolo sembrerà petulante. Fatevene una ragione e aprite un libro di biochimica anziché guardare un talk-show.

    Quale sarebbe la vostra reazione se in una pubblicità, in una rappresentazione grafica, un un lavoro di fantasia o in una qualsiasi altra visualizzazione in cui la rappresentazione sbagliata non è l’oggetto del messaggio l’Italia apparisse così:

    Italia Speculare

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  • Fammi sapere dove sei… che a casa tua ci penso io.

    L’argomento “privacy“, in particolare legato a Facebook ma a Internet in genere, è sempre di moda. Non solo sui giornali o sui blog (va di moda dire “l’ho letto su un blog”, non importa quale), ma anche nelle conversazioni tra amici che, magari, vogliono mostrare la propria cultura informatica buttando qua e là qualche nozione o qualche luogo comune.

    E così ti capita di assistere a divertenti conversazioni tra ingoranti informatici. Quella che segue è quello che mi ricordo di quella che ho dovuto ascoltare ieri mentre tornavo a casa in autobus. I protagonisti  erano due signori più o meno sulla 40ina, ovviamente entrambi con il sasso piatto (iPhone) in mano:

    A: “…. si perchè i giochi su facebook ti rubano l’identità”
    B: “oh vero, l’ho letto ieri su un blog… c’è stato un casino con Facebook… applicazioni che ti rubano l’indirizzo di email, poi sanno tutto di te…”
    A: “si, si… mai io su Facebook non gioco. Scrivo qualche cosa, ma basta…”
    B: “anche io, poi sono giochi stupidi, da bambini…”
    [pausa di qualche minuto, passiamo davanti a qualcosa e..]
    A: “tu usi Foursquare?”
    B: “si… anche ‘luoghi’… perchè?”
    A: “se vai in quel bar puoi registrarti!”
    B: “oh… ci andrò.”

    Ora, al di là della chiara scarsissima cultura informatica, mi ha fatto ridere la frase “applicazioni che ti rubano l’indirizzo di email, poi sanno tutto di te”… seguita poco dopo dalla conferma dell’uso di una applicazione (Foursquare come Facebook Places, stessa cosa) che comunica al mondo (ad esempio tramite Facebook stesso) dove sei in quel momento…

    Parli di privacy? E allora parlane bene: non serve rubare l’email per sapere che in quel momento non sei a casa… basta leggere Facebook e con quell’informazione è più facile rubare… ma non qualcosa di virtuale… qualcosa di materiale (macchina, svaligiare casa…).

  • Quando i “blogger” scrivono senza informarsi…

    Ignoranza, by Tsuya85
    Ignoranza, by Tsuya85

    Un paio di giorni fa, su segnalazione di un amico, sono andato a leggere un post su uno dei numerosi blog di una società di Milano.

    L’articolo parla di una delle migliaia mode di questi ultimi tempi, ossia Foursquare. Quello che però mi ha fatto inorridire è la frase con cui viene presentato proprio quest’ultimo giocattolo, ossia: “Foursquare è il più popolare gioco di geocaching esistente sul web.”
    Ma l’autore di questo post ha la benchè minima conoscenza di cosa sia il geocaching? No, non credo proprio, perchè se avesse anche una vaga conoscenza dell’argomento, saprebbe anche che paragonare le due cose non ha assolutamente senso, sia come logica che come funzionamento. Il geocaching è tutt’altra cosa e l’autore dovrebbe fare un giro sul sito ufficiale americano www.geocaching.com, oppure sul sito di riferimento italiano www.geocaching-italia.com.

    Chissà perchè, ma il sapere che su quei blog i post sono pagati… mi fa pensare che pur di fare qualche euro facile in più, si sia disposti a scrivere qualsiasi cosa senza sapere di cosa si stia parlando…