200 righe di patch che fanno la differenza

Linux è abbastanza consolidato nell’ambiente server, ma deve ancora crescere come kernel adatto ad un utilizzo interattivo al di fuori degli smanettoni.

Negli ultimi mesi sono state proposte molte patch al kernel per migliorare la risposta interattiva del sistema.

Mike Galbraith ha proposto una patch basata su un’idea di Linus Torvalds che sembrerebbe fare davvero la differenza. Lo stesso Linus ha commentato «Good job. Group scheduling goes from “useful for some specific server loads” to “that’s a killer feature”.»

La patch introduce 224 nuove righe di codice e ne toglie 9, ma il risultato sembra essere incredibile: la latenza dello scheduler cala di 10 volte nei momenti di picco d di 60 volte con un carico medio. Il risultato è un’esperienza di utilizzo più fluida e veloce. (via Phoronix)

Aggiornamento 19/11/2010 08:00 – È possibile modificare il kernel per avere un’anteprima della patch.


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Commenti

2 risposte a “200 righe di patch che fanno la differenza”

  1. Avatar Kurgan

    Wow, mica male. Perche` diciamocelo, ci sono diverse cose che succhiano abbastanza nel kernel Linux, non ultimo l’ elevator di default per l’ i/o che sotto carico pesante (tipo copia di files ISO di DVD) rende il sistema totalmente non responsivo per qualsiasi altro i/o. Gia` impostare “elevator=deadline” aiuta, ma non e` che faccia miracoli, eh… magari si iniziassero a fare passi verso una migliore gestione del multitasking (in tutti i sensi) quando c’e` una qualche applicazione che consuma risorse pesantemente, per evitare che tutte le altre restino appese.

  2. […] Quelle che seguono sono le istruzioni di Lennart Poettering per implementare sui sistemi RedHat/CentOS e Ubuntu l’anteprima della patch da 200 righe di Linux. […]

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