Il palco crolla? Colpa dei pirati musicali!


È questa la bizzarra conclusione a cui è arrivata la compagnia assicurativa dell’organizzazione del festival musicale di Pukkelpop (Belgio).

Lo scorso 18 agosto un improvviso e inaspettato aggravamento delle situazioni meteorologiche ha causato il crollo di una struttura durante un evento musicale con cinque morti e settanta feriti.

La compagnia assicuratrice, con una notevole faccia di bronzo, ha costruito una catena assurda di cause-effetto che legano la pirateria musicale al crollo della struttura.

Secondo l’assicurazione, il calo delle vendite avrebbe portato a potenziare gli eventi live, quindi i palchi vengono sovraccaricati di strumentazione e tendono a rompersi.

Da domani le condizioni meteo sono destinate a deteriorarsi e la coda dell’estate lascerà il posto ad un clima più autunnale. Sicuramente qualche esperto di assicurazioni sarà in grado di collegare il cambio, sembrerebbe repentino, di clima non al normale alternarsi delle stagioni, bensì alla pirateria musicale. Attendiamo e teniamo pronto il popcorn. (via BoingBoing, TechDirt)

 


6 risposte a “Il palco crolla? Colpa dei pirati musicali!”

  1. Lavoro per una compagnia di assicurazioni, e francamente mi pare improbabile che una compagnia si lanci in dichiarazioni del genere, piuttosto controproducenti per la sua immagine.

    Può esserci lo zampino del giornalista, o forse hanno parlato con un imbecille che andrebbe licenziato.

    Da un punto di vista giuridico esiste il cosiddetto “nesso causale” ed esistono delle responsabilità degli organizzatori, che devono provvedere strutture adeguate al numero di persone che entrano (e se sono troppe rispetto al previsto, si chiudono i cancelli, lo sa chiunque sia andato anche solo alla fiera del fumetto di Lucca).

    Insomma: su quel giornale c’è scritta una BOIATA grossa esattamente quanto sembra sotto ogni punto di vista: logico, giuridico, assicurativo.

    Mi resta il dubbio: chi l’ha detta davvero?

    • Io ho citato delle fonti, l’immagine riportata sopra e’ di un giornale la cui foto originale e’ http://twitpic.com/6l5ap2

      Se c’e’ una notizia che smentisce quella pubblicata, lieta di linkarla.

      Di boiate le persone ne dicono tante, anche fuori dal campo assicurativo…

      • Mi spiego meglio.

        In Italia come all’estero, non sarebbe la prima volta che vengono riportate come autentiche dichiarazioni di persone che dicevano tutt’altro (o che non hanno mai parlato).

        Quindi sì, su quel giornale c’è scritta un’idiozia ENORME, concordo in pieno.
        Resta solo da vedere se l’ha defec… pensata l’intervistato o la redazione.

        Più chiaro? ^_^

        • Mattia, in Italia come all’estero, non sarebbe la prima volta che un’assicurazione s’inventa una qualche scusa idiota per non pagare e si deve arrivare in tribunale.

          E’ successo ad un mio amico a cui in un centro commerciale è stata bruciata la macchina posteggiata sopra la griglia di areazione del gruppo elettrogeno. Sul posto c’erano le strisce del posteggio regolare ma l’assicurazione del CC diceva che la colpa era del mio amico che aveva posteggiato dove non doveva.

          Dopo due anni dal fatto alla prima udienza il giudice ha detto “ma di che stiamo a discutere?” ed ha chiuso la pratica in favore del mio amico riconoscendogli spese legali ed interessi…

  2. Ecco, appunto.

    Nel tuo esempio, il giudice ha stabilito che c’era il “nesso causale” tra il posteggio concesso erroneamente ed il danno.

    Voglio vedere quale nesso causale si può inventare il perito o il giornalista (ripeto, non ci sono prove che la notizia non sia stata mal riportata o inventata tout-court, io resto col dubbio).

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