Ho scaricato e installato in un VM di VMware Workstation la Consumer Preview a 64 bit di Windows 8.
La fase iniziale di setup è praticamente uguale a Windows 7, ma alla fine iniziano le sorprese che fanno capire il taglio di questa nuova release.
Quando viene richiesto il nome dell’utente del computer, l’opzione predefinita è quella di utilizzare un account Microsoft; si può, ovviamente, scegliere di utilizzare un account locale, ma alcune funzioni, non fondamentali specialmente in contesti aziendali, richiedono un account Microsoft per poter essere utilizzate. Si può comunque creare o collegare un account Microsoft anche dopo l’installazione.
L’impatto con l’interfaccia spiazzerà molti utent i poco avvezzi ai cambiamenti: il classico menu ‘Start’ è diventato una schermata che si sovrappone al normale desktop dove si possono togliere e aggiungere le icone per avviare i programmi (‘APP’ nel linguaggio di moda adesso, ma programmi restano).
Premendo e rilasciando il tasto Windows (o con Ctrl-Esc) si passa dalla schermata Start al desktop classico, privo, però, del menu avvio, anche se muovendo il mouse nell’angolo inferiore sinistro dello schermo appare un popup che permette di accedere alla schermata Start.
In tema di gesture del mouse, spostandono nei due angoli a destra compare un menu da cui è possibile richiamare le impostazioni, la schermata Start, la funzione di condivisione e quella di ricerca. Da questo menu è anche possibile spegnere il sistema.
Tra le impostazioni da notare la possibilità di reinstallare il sistema operativo senza perdere i propri programmi oppure di reinstallarlo ex novo cancellando tutti i dati personali memorizzati.
Sempre tra le funioni che possono essere utili agli amministratori di sistema c’è la possibilità di avviare il computer con Memory Diagnostic Tool, una versione Microsoft di Memtest86 per eseguire un controllo della RAM.
Da notare una nuova visualizzazione dei programmi attivi aggiunta al task manager che migliora il lavoro di identificazione di eventuali programmi problematici; ovviamente è sempre disponibile la vecchia visualizazione nella linguetta Details.
Una delle funzioni che provocheranno non pochi grattacapi agli amministratori di sistema è la possibilità, tramite un account Microsoft, di sincronizzare con altri computer impostazioni e dati memorizzati sul computer. Prima che venga introdotto in un’organizzazione il primo computer con Windows 8 è bene identificare eventuali porte o destinazioni da bloccare sul firewall e chiarire adeguatamente quali sono le regole che gli utenti devono seguire.
Microsoft ditribuirà via Windows Update o renderà disponibili come download i template delle policy per regolare il comportamento dei cient con Windows 8; una corretta inclusione di questi teplate inActive directory e la giusta configurazione aiuteranno moltissimo il rispetto delle direttive di un’organizzazione in merito alle nuove caratteristiche di Windows 8
In sintesi, i due aspetti più diversi rispetto alle versioni precdenti sono la schermata Start e l’integrazione con un (eventuale) Microsoft Account. Entrambi interessano il modo in cui gli utenti finali interagiranno con il sistema, solamente il secondo potrebbe costituire pericolosi buchi di sicurezza, visto che l’amministratore non ha, ad esempio, il controllo sul tipo di password che viene utilizzata per l’account Microsoft nè può forzarne un reset in caso di necessità.
Da valutare bene anche il tipo di reazione che potrebbero avere alla nuova interfaccia gli utenti e gli amministratori di sistema refrattari o poco avvezi ai cambiamenti radicali.
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