Il 5 aprile u.s. i gestori di www.dplmodena.it hanno ricevuto una comunicazione da parte del Segretario generale del Ministero del Lavoro che richiedeva la chiusura del sito il cui nome a dominio risulta intestato a Eufranio Massi. Il giorno successivo il sito veniva messo offline e al suo posto appariva la pagina rappresentata a lato.
Il sito, che fa capo alla Direzione Provinciale del Lavoro di Modena, forniva informazioni riguardanti la giungla legislativa del mondo del lavoro e, a quanto è dato sapere, non conteneva informazioni illegali o che incitassero l’illegalità.
Ovviamente, la chiusura ex auctoritate non impedisce che i contenuti del sito siano ancora consultabili.
Questa azione costituisce un pericolosissimo precedente, figlio di una lotta intestina all’interno struttura pubblica. Non si vuole discutere qui se quello o quell’altro regolamento, legge, decreto o che altro diano o meno la facoltà formale al Segretario Generale del Ministero del Lavoro di prendere una decisione simile.
Il problema vero su cui ci si deve per forza soffermare è se un intero sito possa essere messo offline senza che il suo gestore possa essere confrontato con le asserzioni di chi lo accusa davanti ad un giudice terzo, con tutte le garanzie del caso.
Far tintinnare le manette non aiuta mai a costruire un dialogo sereno né è una pratica che si inserisce all’interno di uno stato di diritto. (via Guido Scorza)
Aggiornamento 14/4/2012 – Il sito del DPL Modena è stato riaperto, come comunicato dall’ufficio stampa del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali; in seguito i contenuti del sito confluiranno in quelli del Ministero. Non è dato sapere se ci saranno o ci sono stati provvedimenti di qualsiasi tipo nei confronti di chi ha richiesto l’oscuramento del sito.
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