Consistency, please.

Consistency, please

Rubo questa immagine da Eric, un mio contatto su Facebook perchè credo che rappresenti in pieno il pensiero di chiunque abbia un minimo di onestà “storico-informatica”.

Credo sia noto che qualche giorno fa una giuria di 9 persone presso il tribunale di San Jose, in California, USA, che dopo un profondo esame di ben tre (3) giorni ha dichiarato che la Samsung ha violato 5 brevetti sui 6 che erano stati portati in tribunale da Apple. Il risultato è che la casa coreana, che ha comunque fatto immediatamente ricorso, dovrebbe pagare all’azienda di Cupertino oltre un miliardo di dollari di danni.

Non voglio entrare nel merito di una decisione per me assolutamente sbagliata e dannosa, anche perchè spesso si rischia sul cadere nel fanboysmo… e discutere con i fanboys Apple è una cosa che non auguro a nessuno, anche perchè è molto arduo spiegare che a perdere la causa è stata Samsung e non il sistema operativo Android che non sono la stessa cosa.

Per me l’errore è alla base: combattere il proprio avversario portandolo in tribunale per quisquilie. Apple lo fa con tutti, ma si incazza come una biscia se lo fanno con loro, come il caso per cui Apple ha dovuto pagare perchè Proview Technology, una piccola azienda cinese, aveva registrato quel nome nel lontano 2000. A che pro?
Google ed Oracle stanno discutendo da anni su Java, Apple cita Samsung per aver copiato il design e alcune funzioni sui telefoni che loro stesso hanno copiato da Sony, Apple ha portato Motorola Mobility (ossia Google) in tribunale (perdendo) ed ora Google (ossia Motorola Mobility) sta portanto Apple in tribunale per violazione di sette brevetti tra cui il Siri-voice recognition, notifiche via email, e videoplayers sui telefoni, ecc. ecc.

Il giudice Lucy Koh, qualche giorno prima della sentenza, aveva chiesto a un avvocato (a quello di Apple per la precisione, ma la domanda poteva tranquillamente essere fatta a quelli di Samsung, Google, Oracle o Microsoft) se fumava crack.

Me lo chiedo anche io. 


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Commenti

4 risposte a “Consistency, please.”

  1. Avatar Kurgan

    Fino a che questo sistema legale non verra` abolito, il progresso tecnologico sara` lentissimo, e le risorse delle aziende finiranno tutte in tasca agli avvocati, ai patent troll, oppure spesi per “aggirare” i brevetti reinventando l’acqua calda ogni giorno. Ma oramai e` chiaro che il mondo e` pronto per la terza guerra mondiale, unico evento che puo` portarci fuori dalla spirale discendente della cosiddetta civilta`.

  2. Avatar chiccorosso
    chiccorosso

    Concordo con quanto scritto, ma nello stesso tempo la metodologia di copiare smaccatamente prodotti inventati da altri (di origine tipicamente asiatica) per fare un business al ribasso deve finire.
    Che Samsung abbia tentato di assimilare i propri prodotti a quelli di apple è fuori discussione (e tra parentesi il Galaxy S III è a mio parere più bello dell’iPhone, quindi non ne ha nemmeno bisogno).
    Sui diversi “patent” relativi alle routine di codice usate per fare il caffè o sulle modalità di fare una richiesta ad un server e cose simili la situazione è molto spinosa.
    I brevetti da una parte bloccano tanti benefici che si avrebbero dall’utilizzo di diverse tecnologie, dall’altra però stimolano le aziende a produrre brevetti propri e innovare invece che scopiazzare un po’ qua e un po’ la per fare un prodotto scadente che agli occhi del consumatore sembri una “bazza a minor costo”.
    Sulla terza guerra mondiale, gli avvocati e l’acqua calda concordo.
    Vedo le ingiustizie ma non ho soluzioni ad esse, di sicuro la legge non protegge più i deboli, ma i forti.

  3. Avatar Luigi Rosa

    Consiglio la lettura del racconto breve I, Robot di Charles Stross. Il reacconto e’ leggibile al link che ho postato, non c’e’ nulla da acquistare o non ci si deve registrare.

    In tema di brevetti e guerra dello stesso autore sempre liberamente leggibile c’e’ After the siege che Doctorow ha scritto ispirandosi ai racconti di sua nonna sull’assedio di Leningrado.

    Sono due storie che fanno pensare e di quella bella fantascienza che, per usare le parole del grande Frank Herbert non serve solamente a prevedere il futuro, ma anche ad evitarlo.

  4. Avatar Alessandro

    L’impressione che se ne ha è che la giuria, data l’estrazione geografica dei giurati, fosse costituita da gente che (anche indirettamente) mangiava dal piatto di Apple.

    Di fatto il processo ha messo in evidenza (e la presentazione di iPhone 5 e del nuovo iPad confermerà IMHO) il termine della spinta di Apple in fatto di innovazione.

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