Il riciclaggio infinito


server room disasterQualche giorno addietro vi avevo parlato della Cascata dei catorci, oggi voglio stupirvi con un esempio ancora piu` demente di cattiva gestione aziendale, ovvero il “riciclaggio infinito” (dei catorci, ovviamente).

Quando un PC e` troppo vecchio oppure e` guasto viene necessariamente dismesso. Se l’azienda (mal gestita) ha ancora i soldi per comperare un PC nuovo al titolare  si mette in moto la cascata dei catorci. Ma se l’azienda e` veramente in ristrettezze economiche, o se il capo ha cambiato PC giusto la settimana scorsa e non ha senso che ne comperi uno nuovo anche oggi, che succede?

In una azienda gestita decentemente si comprerebbe un nuovo PC adeguato al lavoro richiesto, ne` sovradimensionato ne` sottodimensionato, e si butterebbe in discarica il vecchio PC rotto.

In una azienda disfunzionale invece il capo entra in sala macchine, la quale incidentalmente e` anche adibita a discarica dei vecchi PC guasti o non piu` adeguati (l’ho detto che e` una azienda disfunzionale, vero?), e vedendo che ci sono cataste di vecchi PC ammucchiati contro il muro, chiede al sistemista una cosa che a lui sembra assolutamente naturale:

 

“Senti, non e` che mi riesci a riciclare un PC di quelli che hai li` ammucchiati per sostituire il PC rotto?”

E cosi` il sistemista deve (per l’ennesima volta) spiegare al capo che i PC che sono ammucchiati li` sono tutti guasti oppure sono molto piu` vecchi di quello che dovremmo sostituire, e quindi nessuno di loro e` adeguato ad andare a sostituire il PC che deve essere sostituito. Deve anche (per l’ennesima volta) spiegare che ogni pezzo funzionante e ancora compatibile e` gia` stato smontato. Ogni banco di RAM che non sia ancora a nuclei magnetici, ogni alimentatore che non vada ancora con la 125, ogni hard disk che non sia MFM e` gia` stato da anni montato in qualche altro computer. Deve spiegare che questi PC sono oramai i rottami dei rottami, sono lo scarto dello scarto. I piu` vecchi hanno gia` preso la patente della macchina, quelli meno vecchi hanno il motorino. Anzi, non sarebbe male se li buttassimo tutti via.

“Dai, e` impossibile che in tutta quella roba non ci sia niente di recuperabile!”

Dopo aver resistito (non so come) al desiderio di seppellire il capo sotto la montagna dei PC, il nostro paziente sistemista spieghera` che proprio non c’e` niente di recuperabile, e si procede a comperare un nuovo PC.

Il vecchio PC rotto finisce nella catasta immane, pronto a svolgere il suo ruolo quando, al prossimo guasto, la commedia del riciclaggio infinito andra` di nuovo in scena dall’inizio.

Ancora e ancora e ancora, fino alla fine del tempo.

 

 


6 risposte a “Il riciclaggio infinito”

  1. Su questo c’è anche lo zampino dello stato italiano: con quello che costano le procedure di smaltimento conviene tenere il mucchio di rottami in sala piuttosto che fare una dismissione come si deve.

    • Vero: tra lo smaltimento e la palla dell’alienazione dei cespiti se in azienda c’è spazio conviene tenere lì, che magari prima o poi torna utile per altri scopi.

      Un collega americano mi diceva che dove lavorava lui (la sede principale di un’azienda con qualche migliaio di dipendenti solo in quella sede) l’ICT quando scartava qualcosa (dal telefono al server) lo metteva in un’apposita area aperta a tutti i dipendenti dove chi voleva poteva portarsi via il ferro. Un oggetto non restava lì più di due settimane.

      In Italia, invece, la burocrazia è tale e tanta che conviene tenere le cose inutili a magazzino.

  2. quando ho un pc da far fuori lo metto in vendita ai dipendenti per 5 o 10€, opportunamente formatto, così allo smaltimento ci pensano loro e non mi ritrovo cataste brutte e sporche. specialmente sporche (siamo un’azienda alimentare)

    • In molte aziende il cinema di dover recuperare la fattura di acquisto per lo scarico della pratica, l’alienazione del cespite e tutta la burocrazia e’ tale che i 10 EUR non compensano questo lavoro. Il tutto grazie ad una legge sui cespiti che dovrebbe impedire le frodi al fisco, ma in relata’ rompe le scatole alle persone oneste.

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