La posta elettronica


Honeywell Electronic MailCorreva l’Anno Zero dell’Era Star Wars, noto a molti anche come 1977, e Honeywell pubblicava negli USA questa pubblicità.

Tomorrow’s automated office will clearly include Electronic Mail.

Su questo bisogna dire che la pubblicità ci ha azzeccato, anche se nessuno avrebbe potuto mai prevedere lo SPAM. E, a parte il posacenere e l’assenza di un computer, la scrivania da impiegato quadratico medio maniaco dell’ordine non è cambiata molto.

Sette anni dopo quella pubblicità Tom Jennings attivava su una macchina MS-DOS Fido BBS e gettava le basi della FidoNet, palestra informatica e telematica per molti di noi prima dell’Era di Internet. La FidoNet era una rete di scambio di messaggi privati denominati netmail (in Italia era meglio non chiamarla posta elettronica per via del monopolio delle Poste) e solamente dopo è diventata una rete di scambio di messaggi pubblici divise in aree: molti ricorderanno il famoso mantra “l’echomail si appoggia sulla netmail” derivato dal fatto che i messaggi pubblici non erano altro che allegati compressi spediti tramite l’infrastruttura della netmail (espressioni come “tossare i messaggi echo” erano all’ordine del giorno).

Nel frattempo altre strutture si dotavano di metodi di scambio di messaggi elettronici (con o senza allegati), tutti più o meno proprietari. Novell NetWare 3 aveva integrato un sistema di gestione dei messaggi tra utenti basato su MHS, che nei primi anni 90 poteva essere sfruttato attraverso Pegasus Mail.

In quello stesso periodo fiorivano i servizi a pagamento basati su accessi via modem. In Italia il più famoso era Mc-link, ora il nome di un provider quotato in borsa, scritto da Bo Arnklit (il mio account era MC8758); oltreoceano erano famosi CompuServe che ha introdotto il formato GIF (il mio account era 100344,447), BIX e GEnie.

UNIX non stava certo a guardare: UUCP era il metodo più utilizzato per lo scambio di messaggi privati e i bang path sopravvivono ancora adesso negli header dei messaggi usenet perché all’inizio anche loro erano veicolati tramite UUCP.

A metà degli anni 90 la distribuzione capillare di Internet con i protocolli PPP (ancora largamente in uso) e SLIP sulle linee commutate via modem sulle prime linee dedicate ha definitivamente visto la vittoria della posta elettronica di Internet, anche se all’inizio molti utenti si attaccavano a Internet per navigare (o per dire di averlo fatto, pur non capendoci un accidente) e ignoravano l’esistenza della posta elettronica.

Adesso l’eMail è diventata di uso comune e quotidiano quasi per tutti, al punto da essere il mezzo principale per dialogare a livello business e privato, anche per le pubbliche amministrazioni (che ci arrivano con i loro tempi e i loro modi bizantini, come al solito).


5 risposte a “La posta elettronica”

  1. Veramente ora stiamo (forse) per assistere ad una nuova rivoluzione (la quale non e` affatto detto che sia un bene). La email potrebbe essere soppiantata dall’ Instant Messaging come strumento di lavoro. E` gia` da tempo stata soppiantata come strumento di comunicazione personale per scopi non lavorativi.

    • SMS, telefonate, messaggi privati via facebook, wazzap, skype si usano da anni per le comunicazioni lampo e a basso interesse (che non significa a bassa priorita’), ma la mail ha il vantaggio di avere la “sent mail” e di poter richiedere la conferma di lettura (che io non onoro mai) e permette di avere tutta la corrispondenza “ricercabile” in un unico posto.

      La bellezza della mail e’ che e’ asincrona. L’instant message e’ una rottura come lo e’ una telefonata. Per questo IMHO la mail vivra’ ancora a lungo (ma potrei anche sbagliarmi di grosso).

      IMHO solamente un folle mostrerebbe a tutti il proprio status di online nei servizi di IM perche’ e’ un’implicita autorizzazione a rompere le scatole.

Rispondi a Luigi Rosa Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *