Secondo intercalare in giugno

Il 2015 durerà un secondo in più.

Quando la differenza in valore assoluto tra il tempo universale  UT1 e il tempo coordinato universale (UTC) si avvicina agli 0,6 secondi viene applicato un secondo intercalare per mantenere il delta tra le due misure entro 0,9 secondi in valore assoluto.

Applicata per la prima volta nel 1972, è una correzione necessaria per mantenere sincronizzata il più possibile l’ora degli orologi atomici con il movimento della Terra.

Fin’ora le correzioni sono sempre state in positivo.

Due anni fa la Conferenza Modiale delle Radiocomunicazioni aveva deciso di rimandare la decisione sull’opportunità di mantenere l’adeguamento del secondo intercalare. In quel contesto gli Americani volevano abrogare definitivamente il secondo intercalare per evitare problemi informatici, mentre gli Inglesi volevano mantenere la coerenza tra UTC e UT1; durante il 2015 ci dovrebbe essere un’altro pronunciamento in merito.

Il prossimo 30 giugno  gli orologi batteranno questi secondi:

30 giugno 2015 23:59:58
30 giugno 2015 23:59:59
30 giugno 2015 23:59:60
1 luglio 2015 00:00:00
1 luglio 2015 00:00:01

Alcuni *NIX dovrebbero loggare l’evento con un messaggio simile a questo:

Jun 30 23:59:59 [...] kernel: Clock: inserting leap second 23:59:60 UTC

Windows non supporta il secondo intercalare. Quando viene battuto il sessantunesimo secondo il sistema va semplicemente fuori sincronia con UTC e il problema viene risolto alla successiva sincronizzazione con l’ora esatta come se il sistema fosse andato fuori sincronia di un secondo.

Nonostante sia un aggiustamento presente da decenni, ci potrebbero essere problemi per alcuni software che non prevedono un minuto di 61 secondi o un giorno di 86401 secondi, questo vale anche per i dispositivi mobili, i tablet e tutti gli elettrodomestici “smart” collegati in rete.

Gli host che utilizzano NTP per tenere sincronizzato l’orario non dovrebbero avere problemi di perdita di sincronizzazione con l’ora esatta, a meno di problemi con qualche software che non tollera il secondo intercalare.

Da segnalare la soluzione adottata da Google. Per non correre rischi e per ridurre le incertezze, i server NTP di riferimento dei servizi di Google adottano la tecnica del leap smear: il secondo intercalare viene spalmato nell’arco di 24 ore e l’ultimo minuto del 30 giugno batte normalmente 60 secondi.

Dal NIST si può scaricare un file di testo con l’elenco delle correzioni applicate attraverso il secondo intercalare.


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Commenti

3 risposte a “Secondo intercalare in giugno”

  1. Avatar Kurgan

    E vediamo quanti sistemi si incarteranno stanotte. A logica dovrebbe essere un problema gia` abbondantemente risolto, ma ho idea che non sara` cosi`.

    1. Avatar Luigi Rosa

      Domani notte, oggi e’ il 29 🙂

      I sistemi che si sono incartati le altre volte MAGARI sono si incarteranno, ma ci sono sempre sistemi nuovi (o nuove versioni) che si possono incartare 🙂

  2. […] L’ultimo secondo intercalare è stato applicato nel giugno 2015, l’elenco di tutte le correzioni apportate a UTC con questo metodo è disponibile presso il NIST. […]

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