Se la ricerca è il futuro del Paese,
non possiamo lasciare il Paese senza futuro
E’ questo il motivo per cui Domenica 18 Dicembre a Milano si terrà “Stand Up for Science“, una manifestazione nata per difendere la Ricerca in Italia dai pericoli dell’arrivo di una legge (che sino a fine anno è fortunatamente congelata) e che non solo rischia di portare molti ricercatori a lasciare il paese per poter lavorare, ma che costerà al paese una multa che, pare, sia di 150.000 € al giorno da parte dell’Europa che ci ha già messo in mora.
L’amica Giulia Corsini, insieme a Luca Delle Cese stanno realizzando per NextQuotidiano.it una interessantissima indagine giornalistica che parla di molti retroscena legati a questo argomento. Sino ad ora sono state pubblicate la prima e la seconda parte e, personalmente, sono in trepidante attesa della prossima puntata.
Il problema, però, sussiste ed è grave, molto grave perchè mettere a rischio la ricerca significa anche mettere a rischio la vita stessa di molti malati: il 1 Gennaio 2017 entrerà in vigore il divieto dell’utilizzo degli animali nella ricerca sugli xenotrapianti e sulle sostanze di abuso, sempre che il Governo non cancellerà questa legge o la posticiperà.
Chi osteggia l’uso degli animali per la ricerca biomedica lo fa puntando alla pancia delle persone, senza rendersi conto che lo fa sulle spalle di tutte quelle persone che grazie alla ricerca vengono curate e guariscono da malattie. La Sperimentazione Animale è, purtroppo, ad oggi necessaria ed essenziale , come viene anche confermato dalla quasi totalità della comunità scientifica.
Quando leggete notizie come quella dell’arto riattaccato ad un bambino di 6 anni, o della bambina, anch’essa di 6 anni, che ha finalmente iniziato a bere (e urinare) grazie al trapianto di un rene al posto della milza, quando leggete di persone che vivono grazie a trapianti, che da paralizzate possono ritornare a fare semplici gesti oppure comunicare oppure di persone salvate grazie ad una semplice trasfusione di sange, dovete dire grazie proprio a quella ricerca che si vuole fermare, spesso fornendo informazioni incomplete o parziali.
Ed è per questo che vi ripeto lo slogan iniziale: se la ricerca è il futuro del Paese, non possiamo lasciare il Paese senza futuro. E Domenica si vuole proprio quello: difendere il nostro futuro!
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