La fine di Yahoo!


Verizon ha completato l’acquisizione di Yahoo!, una delle società leader dei primordi dell’era Internet.

Nato nel 1994 da un’idea di Jerry Yang and David Filo, Yahoo! era un motore di ricerca catalogato a mano e organizzato in modalità gerarchica.

Adesso farebbe ridere cercare di organizzare un indice di Internet a mano, ma 20 anni fa la capacità computazionale era molto inferiore e, soprattutto, Internet era molto, molto, molto più piccola.

Yahoo! si è poi riconvertito in portale, una parola molto di moda al volgere del millennio.

Per un certo periodo di tempo nel periodo del boom delle dot-com Yahoo! aveva anche degli uffici in Italia (via Muratori, Porta Romana, Milano); all’ingresso degli uffici milanesi c’erano dei mini poster con le riproduzioni delle vecchie pagine del sito.

L’immagine qui sopra riproduce la home page di Yahoo! nel 1995, il logo color rosso sarebbe arrivato l’anno successivo.

Yahoo! è un’altra compagnia che non ha saputo trovare un posto in un contesto in continua evoluzione.

, ,

6 risposte a “La fine di Yahoo!”

  1. Il bello di Yahoo è ormai solo il CEO Marissa Mayer (se lo è ancora).
    La quale si è fatta rubare milioni di account degli utenti senza battere ciglio.

    • No la Mayer non fa piu’ parte di Oath (la divisione di Verizon nata dalla fusione di Yahoo e AOL, quell’AOL che in un delirio di onnipotenza voleva controllare Time-Warner)

  2. Yahoo! era in decadenza da anni e Marissa Mayer ha solo preparato l’azienda per essere venduta, altro che rilancio! Ha avuto una storia gloriosa ma era storia da un pezzo.

  3. sniff ;-( ;-( quanta acqua sotto i ponti da quando con altavista e yahoo, mi ci collegavo con il Trumpet TCP e Netscape Navigator… è proprio vero, son diventato vecchissimo… vado a buttarmi giù da un ponte và…

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *