Addio BlackBerry

Da oggi 4 gennaio 2022 i dispositivi storici di BlackBerry smettono di funzionare; quindi i dispositivi con BlackBerry 7.1 OS (e precedenti), BlackBerry 10 OS e BlackBerry PlayBook OS 2.1 e precedenti da oggi si uniscono alla numerosa famiglia dei mattoni tecnologici.

I BlackBerry sono diventati famosi dal 1999, quando, grazie ad una tecnologia proprietaria, permettevano di scambiare messaggi e posta elettronica in maniera sicura e cifrata sulle reti mobili poco preformanti di quel periodo.

Quella famiglia di dispositivi era pensata principalmente per leggere e scrivere messaggi e va riconosciuto che ci riusciva benissimo.

I limiti della tecnologia si sentivano non poco, ma per il periodo erano tollerabili.

Di fatto erano i server di BlackBerry che prelevavano la mail dai server dei clienti o la ricevevano push tramite il BES (che ho installato e manutenuto per anni da un cliente, non senza invocazioni di divinità esotiche). Una volta recuperati i messaggi di posta, questi venivano spediti ai dispositivi via rete mobile con un protocollo proprietario compresso e crittografato.

Uno dei problemi di questa tecnologia è che i server di BlackBerry inviavano dei pacchetti di aggiornamento ai dispositivi, che, se venivano persi, i dispositivi non ricevevano più quel messaggio o quell’aggiornamento dei contatti. Per chiarire, non è come per il protocollo IMAP o Exchange in cui si può chiedere al client di fare un risincronizzazione di una cartella o della GAL di Exchange. In BlackBerry non esisteva questa possibilità, se un aggiornamento di un dato veniva perso, era perso.

Ovviamente non succedeva tutti i giorni, ma poteva capitare (e mi è capitato!) che utenti veramente roaming perdessero dei pezzi per strada.

Altri produttori hanno copiato la forma del BlackBerry, uno per tutti il NOKIA E71. Li ho avuti ed utilizzati entrambi, per un certo periodo assieme, dal momento che il BlackBerry era fornito da un cliente. Erano telefoni fatti per creare contenuti, per scrivere rapidamente, come ricorda anche il giornalista Gianni Riotta. Erano dispositivi robusti, fatti per funzionare, per durare e per non tradire l’utente.

La storia ha deciso di prendere un percorso diverso, favorendo in seguito dispositivi fragili, più dedicati ai contenuti multimediali che alla parola scritta.

Dal canto suo, BlackBerry sta tentando, attraverso una serie di acquisizioni, di riciclarsi come compagnia di cybersecurity, ma fatturato e visibilità sono ben lungi da quelli di una volta.


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Commenti

3 risposte a “Addio BlackBerry”

  1. Avatar Emilio
    Emilio

    C’e’ la famosa ‘infografica’ che mostra l’andamento della riduzione della dimensione dei telefoni cellulari, fino a che non si scopre che sui telefoni cellulari uno puo’ guardare il tipo di porno che preferisce…

    1. Avatar Luigi Rosa

      Il miglior cellulare che abbia mai avuto è il NOKIA 8310, stava nel taschino dei jeans e quando andavo per un weekend lungo a Londra lasciavo a casa il caricabatterie. Quella è libertà, non avere delle ciabatte di vetro in tasca.

      1. Avatar Tony
        Tony

        Io ancora conservo il Nokia 1100 perfettamente funzionante. Lo riesumo solo nei casi disperati quando mi serve un muletto.

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