RedHat ha annunciato la disponibilità di RedHat Enterprise Linux 7 Beta 1.
La versione beta è liberamente scaricabile da tutti per la valutazione e per segnalare anche eventuali problemi.
A differenza dalla precedente versione 6, sarà possibile effettuare un aggiornamento in place della versione 6.5 senza la necessità di riformattare o reinstallare da zero.
Non è più possibile installare la versione 7 su processori a 32 bit, il cui supporto è garantito attraverso la virtualizzazione oppure un layer di compatibilità software.
Le nuove installazioni della distribuzione avranno per default il file system xfs, anche se sono comunque supportati i file system ext.
Tra le novità e i limiti di Red Hat 7 si possono annoverare:
- 3 Tb di RAM massima, 1 Gb di RAM minima (per la versione x86_64);
- file system di massimo 500 Tb e singolo file di massimo 16 Tb con xfs;
- kernel 3.10.0;
- systemd sostituisce gli script di init e altri aspetti di avvio del sistema;
- ext2 ed ext3 sono sconsigliati e dovrebbero essere sostituiti in place da ext4;
- webalizer, thunderbird e compiz sono stati rimossi;
- MariaDB ha sostituito MySQL;
- sendmail è sconsigliato, anche se non ci voleva Red Hat…
Questo è solamente un assaggio della novità che sono elencate in dettaglio nelle note di rilascio.
Chi utilizza o amministra RedHat o CentOS dovrebbe familiarizzare con la versione 7 prima di metterla in produzione perché alcune novità, come systemd, sono davvero strutturali.
Il team di CentOS sta già lavorando per costruire l’ambiente della versione 7.
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