Un altro chiodo sulla bara di XP a quattro mesi dalla fine del supporto.
In alcune condizioni, XP è particolarmente lento all’avvio; osservando l’elenco dei processi si vede che svchost.exe
sta usando moltissime risorse e continua a farlo per un po’ di tempo, da una decina di minuti ad un’ora. Questo capita in modo particolare nelle installazioni che hanno ancora Internet Explorer versione 6 o 7; può capitare anche in altri casi, ma più raramente.
Finalmente Microsoft ha spiegato il motivo di questo rallentamento: il client di Windows Update.
Il software degli aggiornamenti di Windows XP scarica l’elenco degli aggiornamenti disponibili da Microsoft (o dal server WSUS di riferimento) e lo analizza per capire quali siano quelli da applicare. Molti aggiornamenti rilasciati da Redmond sono cumulativi, ovvero includono in un unico pacchetto molti aggiornamenti rilasciati in precedenza. È una scelta molto valida ed efficiente perché, quando funziona, riduce notevolmente i tempi di aggiornamento e assicura che vengano applicati tutti gli aggiornamenti precedenti. Un tipico esempio è il Service Pack.
Tuttavia l’algoritmo della procedura di verifica è tale per cui per ciascun aggiornamento sostituito da uno successivo il tempo di analisi raddoppia, creando un incremento geometrico del tempo necessario per analizzare il computer. Per le vecchie versioni di Internet Explorer ci sono aggiornamenti che ne sostituiscono oltre 40.
L’unica soluzione è ridurre l’elenco degli aggiornamenti. Microsoft ha pubblicato una patch in novembre e una in dicembre per sfrondare questo archivio, ma senza alcun beneficio.
In questo momento non esiste una soluzione né sono ancora stati pubblicati degli articoli sulla KB a riguardo; Microsoft sta lavorando per trovarne una soluzione e per il momento l’unica soluzione è portare pazienza.
Disabilitare gli aggiornamenti di Windows adesso sarebbe la peggior soluzione possibile, lo si può fare fa 112 giorni, quando cesserà il supporto di Windows XP e non uscirà più nessun aggiornamento.
Un’alternativa potrebbe essere quello che già fanno molti utenti di XP: lasciare acceso il PC. (via Ars Technica)
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