È uscita la versione 16.04 (Xenial Xerus) di Ubuntu.
Questa versione è una LTS (Long Term Support), quindi le edizioni Desktop, Server, Core e Kylin (per la Cina) di questa release saranno supportate per cinque anni.
Le versioni LTS il cui supporto è ancora attivo sono la 12.04 e 14.04; per le altre versioni non LTS il supporto termina generalmente tre mesi dopo il rilascio della successiva versione.
La novità maggiore di questa release è il supporto nativo di ZFS, che combina le funzioni di un file system avanzato con quelle di un gestore di volumi logici. Ci sono moltissimi sostenitori di questo software; chi si vuole avvicinare a ZFS può iniziare dalla wiki di Ubuntu.
Altra novità è l’introduzione del formato snap per pacchettizzare la distribuzione del software. Una caratteristica di questo formato è che il pacchetto può (ma non deve) contenere versioni più nuove delle librerie di sistema che vengono utilizzate solamente dall’applicazione oggetto del pacchetto. Ubuntu promette un assoluto isolamento delle librerie installate appositamente dalle applicazioni, l’esperienza consiglia cautela: uno sviluppatore potrebbe includere nel pacchetto una libreria di livello development o con delle vulnerabilità di sicurezza.
Chi ha una AMD Radeon e utilizza l’interfaccia grafica dovrebbe valutare attentamente l’opportunità di aggiornare a questa versione, in quanto il driver fglrx è dichiarato deprecated nella 16.04 e le versioni open non raggiungono il medesimo livello di performance.
La nuova versione di Unity non ha novità eclatanti, tranne la possibilità, richiesta per la prima volta nel 2010, di spostare spostare la barra del launcher in basso. Lo spostamento può avvenire solamente andando ad editare a mano i file di configurazione oppure attraverso lo strumento Unity Tweak Tool.
Altre novità in ordine sparso:
- il kernel di questa versione è il 4.4;
- la versione di Python di default è 3.5, ma gli script basati su Python 2 continuano a funzionare;
- il menu del suono sulla barra superiore ora ospita anche lo slider per controllare il volume del microfono;
- OpenSSH disabilita alcuni algoritmi obsoleti di cifratura, attenzione agli aggiornamenti via ssh;
- l’aggiornamento installa 173 nuovi certificati di CA attendibili.
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