Buon compleanno GIF

Il 15 giugno 1987 CompuServe pubblica un documento redatto da Steve Wilhite con le specifiche del Graphic Interchange Format descritto come un meccanismo per l’archiviazione e la trasmissione di immagini raster.

Si trattava del GIF versione 87a, poi aggiornato dall’89a, il formato che supporta anche le animazioni (ab)usato ancora oggi.

Cerchiamo di capire il contesto in cui è nato il formato GIF.

Nel 1987 i computer erano isole solitarie poco interconnesse. Non si sentiva nemmeno il bisogno di avere una LAN (rete locale) in ufficio, spesso perché o c’era un solo computer oppure i computer che c’erano non avevano ancora bisogno di parlarsi tra loro.

L’interconnessione era ancora più complessa perché i computer non erano pensati per scambiarsi dati tra loro. A fianco a MS-DOS e al System di Apple c’erano tantissimi altri ambienti, tra cui ancora molti Apple ][, Atari, Amiga, MSX e tutti gli home computer. Non solo i sistemi operativi erano incompatibili tra loro, ma anche la stessa codifica dei caratteri non-ASCII era non solo incompatibile tra i vari sistemi, ma, ad esempio, all’interno delle localizzazioni di MS-DOS.

Esistevano già i modem, il sottoscritto ne aveva già uno e lo usava per collegarsi alla rete FidoNet e, in seguito, poi anche a CompuServe. Per le ragioni indicate sopra, scambiarsi file o anche messaggi tra i diversi nodi della rete telematica era spesso un problema, ecco perché nelle policy delle aree FidoNet era spesso indicato l’obbligo di usare solamente caratteri ASCII.

Un’analoga babele esisteva, ovviamente, anche per i formati grafici: ogni software aveva il proprio ed era difficile convertire da/per altri formati.

Ecco che CompuServe propone una soluzione: un formato di interscambio di immagini che ha il vantaggio di essere compresso con un algoritmo senza perdita di informazioni molto efficiente e di relativamente facile implementazione (LZW).

Il formato ha un successo quasi immediato e in pochi anni nascono convertitori da/per GIF, il formato inizia ad essere supportato da vari software e la limitazione a 8 bit di colori per pixel non sembra essere un problema.

Ma all’inizio degli anni 90 Unisys lancia l’altolà: il brevetto della compressione LZW appartiene a loro. Nel 1993 Unisys e CompuServe si parlano e dopo un annetto raggiungono un accordo: l’utilizzo di LZW all’interno di GIF è ammesso per scopi non commerciali, gli altri (titolari di servizi online inclusi) avrebbero dovuto pagare.

Siamo arrivati all’inizio dell’era di Internet diffusa in maniera capillare anche tra i privati e le aziende e l’azione di Unisys non può capitare in un momento peggiore.

Nel 1995 vengono definite le specifiche del formato PNG, che avrebbe dovuto sostituire il GIF. Purtroppo la relativa complessità dell’algoritmo non lo rende un formato agevole per i browser di allora, che supportano principalmente GIF e JPEG, anche se quest’ultimo è un formato a perdita di informazioni.

Nonostante gli anatemi di Unisys, i siti si riempiono di immagini GIF anche perché le persone non sanno nemmeno di questa lotta legale. Il 1995 non è il 2015 e i tempi di propagazione delle informazioni sono ancora molto dilatati; un’analoga lite oggi avrebbe come risultato che un mese dopo gli spider degli studi legali avrebbero iniziato ad analizzare la rete e ad inviare lettere minatorie a mezzo mondo.

Nel settembre 1995 esce Netscape 2.0 che, tra le novità, include l’animazione in loop delle immagini GIF 89a. Se vi chiedete dove sia iniziata la manìa delle animazioni GIF sul web, questa è la risposta.

La versione 89a di GIF supporta più immagini in uno stesso file; lo scopo iniziale di questa caratteristica era di migliorare l’efficienza del trasferimento di immagini multiple, nessuno si sarebbe sognato che sei anni dopo quella feature sarebbe stata usata dagli utenti di Geocities per infastidire tutto il web.

Nel 1999 Unisys cambia ancora le carte in tavola e dice che se l’immagine GIF è stata generata con un software che ha già pagato i diritti, questa è liberamente utilizzabile sul web. Ma il danno di immagine oramai è fatto e migliaia di persone inviano da tempo mail di odio a Unisys per il suo comportamento ritenuto abusivo.

Nel 1999 parte anche la campagna Burn All GIFs con un suo sito dedicato.

Finalmente nel 2003 negli USA e nel 2004 in Europa scade il brevetto dell’algoritmo LZW e gli animi si calmano definitivamente.

È probabile che molte persone che utilizzavano Internet in quegli anni fossero all’oscuro di questa diatriba: ancora una volta bisogna considerare com’era la rete alla fine del millennio scorso. Vi assicuro che in certi ambienti il problema era sentito e la lotta era molto accesa.

Nonostante tutte le sue limitazioni, dopo 30 anni stiamo ancora utilizzando il GIF 89a un po’ per abitudine e un po’ perché, a piccole dosi, le animazioni sono divertenti.


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Commenti

4 risposte a “Buon compleanno GIF”

  1. Avatar Massimo Luciani

    Dopo 30 anni c’è chi ancora discute sulla pronuncia di GIF. 😉

    1. Avatar storie laboratorio informatica

      LOL Vero 🙂
      Io per abitudine dico “Gif” e non “Ghif” 🙂

      1. Avatar Gianfranco
        Gianfranco

        Allora è una buona abitudine dato che si tratta della pronuncia corretta (gif). 🙂

  2. […] Buon compleanno GIF #:storia ::: Siamo Geek […]

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