Pirateria? E-Book? La solita solfa…

Sarà che ho una visione “limitata” del mondo, ma certe volte mi stupisco ancora davanti alle affermazioni di certi “benpensanti” italiani che fanno di tutto per dimostrare che il problema della pirateria non vogliono affrontarlo usando il cervello, e, soprattutto, tanta, ma tanta, umiltà.

Marco Polillo, presidente dell’AIE (Associazione Italiana Editori), ha di recente dichiarato: “La pirateria sta mettendo a rischio il mercato nascente degli e-book in Italia, non possiamo non combatterla”. Che pensatona, complimenti.
Soprattutto originale, visto che sostituendo la parola “e-book” con “musica” o “film” la stessa frase è stata pronunciata diverse volte, da diversi presidenti di diverse associazioni negli ultimi anni.

Mi piacerebbe suggerire a questo signore di leggersi l’articolo “You Will Never Kill Piracy, and Piracy Will Never Kill You” che, nonostante sia diretto al mondo del cinema può tranquillamente essere “rigirato” verso il mondo degli e-book.
E soprattutto in Italia.
Già perchè nonostante i vari presidenti di queste associazioni non lo vogliano ammettere (anzi, lo neghino al grido di ‘ma noi abbiamo dei costi‘), più l’oggetto è “costoso” più è alta la probabilità che venga piratato. Esattamente come in Italia dove il prezzo di un e-book è di poco inferiore al prezzo del libro cartaceo. Se negli Usa i prezzi delle ultime uscite raggiunge raramente i 4$, in Italia è raro trovare le novità a meno di 8€.
Sono certo che gli “editori” (poverini) sono pronti a dare la colpa al fatto che gli e-book, in Italia (così come mi ha spiegato, qualche settimana fa uno di loro), sono considerati come “software” e quindi non hanno lo stesso regime IVA applicato al mondo dell’editoria.
Ma non mi pare abbia mai visto nessuno combattere affinchè questo cambi.
Anzi, a loro fa solo comodo.

 

 


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