Autore: F Vettore

  • Canone RAI per tutte le aziende con PC/smartphone e similari

    Come riportato da numerose fonti la RAI starebbe inviando bollettini alle aziende sollecitando pagamenti di importi  dai 200 ai 6000 euro dovuti come canone televisivo annuale.

    Sembrerebbe infatti che da un’interpretazione di un Regio decreto del 1938 le aziende (ma anche i liberi professionisti ed i lavoratori autonomi) sarebbero tenute al pagamento del  canone qualora in possesso di apparecchiature in grado di trasmettere o ricevere contenuti radiotelevisivi.

    In tali apparecchiature sono compresi ipad, PC e videofonini in genere in quanto, anche se destinate ad uso diverso, sono effettivamente in grado di trasmettere e ricevere contenuti multimediali.

    Le associazioni di categoria invitano a non pagare il bollettino fino a quando la situazione non sarà chiarita.

    Ne vedremo delle belle……

     

  • Rilasciato GMER 1.0.15.15640

    Per chi non lo conoscesse si tratta di un tool totalmente gratuito di rilevazione e rimozione dei rootkit per i seguenti sistemi windows:

    NT, 2000, XP, VISTA, 7

    E’ piuttosto sofisticato e rileva processi nascosti, attività sospette di driver, file nascosti, settori del disco nascosti etc.

    Per download ed informazioni:

    http://www.gmer.net/

  • Prova gratuita Amazon EC2

    Amazon EC2 (Amazon Elastic Compute Cloud) è un servizio di cloud computing a capacità scalabile/ridimensionabile, erogato con modello “pay per use”: si paga solo per il tempo e le risorse utilizzate.
    Consente di creare “istanze” contenenti sistemi operativi.
    Sono disponibili “immagini” preconfigurate per varie distribuzioni Linux e Windows server.

    I prezzi sono piuttosto abbordabili anche paragonati con quelli di altri gestori che offrono servizi di VPS.

    Per chi volesse effettuare una prova gratuita viene offerta la possibilità di far girare a tempo pieno un’istanza “micro” (altro…)

  • Trasferire account email

     

    Riprendo un tema analogo a quello già trattato in precedenza nell’ottimo articolo di Luigi Rosa (copiare messaggi tra mail client incompatibili) estendendo l’argomento a migrazioni di grossi e numerosi account email per i quali il sistema di copia attraverso client IMAP non è possibile.

    Partiamo dal caso reale: mi trovo a dover migrare un certo numero di account dal vecchio server DOMINO ad uno di tipo differente.

    Ciascun account contiene una struttura di cartelle piuttosto complessa e un gran numero di messaggi (alcuni più di 30.000).

    Stimo un totale che supera abbondantemente il mezzo milione di messaggi da migrare (chissà perchè la gente non cancella mai niente 🙂 ).

    Fallito miseramente l’utilizzo del tool che gira sotto windows fornito dal provider del nuovo server e fallito al primo tentativo lo spostamento con client (TB impallato ripetutamente…..) mi trovo a dover cercare una soluzione differente ed affidabile.

    La prima scelta, confortata da un certo numero di messaggi sui forum che ne esaltavano le grandi qualità è imapsync.

    Il prodotto è scritto in PERL e fa già parte dei pacchetti diponibili per la maggior parte delle distribuzioni LINUX.

    Purtroppo le ultime versioni non sono free, ma acquistabili per una cifra irrisoria.

    Utilizzando il pacchetto disponibile su rpmforge scopro che:

    • è in grado di migrare in automatico ricostruendo pari pari tutta la struttura di cartelle IMAP
    • riesce a sincronizzare gli account. Cioè se lo fermo e lo rilancio, non mi trasferisce nuovamente le mail già copiate
    • supporta il protocollo SSL (indispensabile)
    • con un semplice bash script si può far lavorare su una lista di account (file .CSV) elaborandoli in sequenza consentendo di automatizzare migrazioni grosse.

    Provandolo sul mio account (circa 16.000 messaggi) scopro che la migrazione è veloce ed assolutamente indolore. Mi ricrea tutte le cartelle uguali sul nuovo server e trasferisce tutti i messaggi. Rispetto al copia/incolla  con TB è veramente una festa.

    Dopo avere creato il file .CSV con tutti gli utenti da migrare, l’ho lanciato più volte (la copia ha richiesto un intervento manuale per eliminare un messaggio che bloccava il procedimento). In pochissimi casi ha creato dei messaggi duplicati sui quali sono intervenuto con un altro ottimo prodotto che meriterebbe una trattazione a parte: imaptools (in particolare delIMAPdups).

    Insomma un piccolo software che vale la pena tenere sul nostro PC portatile e che può semplificare la vita in alcune situazioni.

    Ultima nota: esiste una versione windows sempre acquistabile per un importo veramente modesto.

     

     

     

     

     

     

  • Ms office free?

    Vedendo la sua quota di mercato inesorabilmente erosa da OpenOffice, MS ha deciso di passare al contrattacco.

    E’ di oggi la notizia del rilascio di una versione FREE della popolare suite MS Office.

    Come riferito da John Fisherman,  portavoce dell’ufficio marketing della casa di Richmond, si tratta di una versione che non dispone delle ultime funzionalità della 2010 ed è più simile alla vecchia (ma affidabile) suite “2003 professional”.

    Non ci dovrebbero essere limiti nell’utlilzzo.

    Infatti, come specificato dal portavoce, pur non trattandosi di una versione “open source”, è totalmente free e senza limiti di funzionalità.

    Chi la volesse provare può scaricare la versione beta seguendo questo link direttamente dal sito MS.

    Attenzione: i language pack devono essere installati a parte.

    Quello italiano sarà disponibile a breve.

    === Aggiornamento====

    Trattasi ovviamente di

    Pesce d'Aprile

     

    Colgo l’occasione per ringraziare i 51 pesci che per gioco (molto probabile trattandosi di un sito per veri geek…) o per davvero ci sono cascati.

    Rimando ai commenti per le ultime considerazioni.

    A presto

  • Vogliamo anche noi una connessione internet così

    Questo è il risultato dello speed-test sulla connessione degli impiegati Google di SF.

    Inutile dire che la mia ADSL è leggermente più lenta.

    (Fonte : Reddit)

  • Addio IPV4

    Dopo lunga agonia lo spazio IPV4 è venuto a mancare (anche gli ultimi 5 netblock /8 sono stati assegnati da IANA ai registri locali….)

    La comunità internet ha accolto incredula il triste annuncio ( http://www.nro.net/news/ipv4-free-pool-depleted).

  • Fai da te: 67TB di storage

    Ho sempre avuto l’hobby del “fai da te informatico”.

    Cercando ispirazione per costruire un piccolo storage di rete, mi sono imbattuto in questo
    interessante articolo


    storage

    Nell’articolo viene spiegato in dettaglio come Backblaze (internet backup) abbia risolto il problema dello storage con una soluzione autocostruita utilizzando hardware comune e realizzando un notevole risparmio.
    Per chi volesse cimentarsi nella costruzione di un “ferro” simile  mi permetto di consigliare come piattaforma software l’ottimo Openfiler.

  • Qualità del servizio ADSL e diritti dell’utente

    L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) ha messo a disposizione un sito che contiene gli strumenti necessari per testare la qualità della propria connessione, nonchè una serie di informazioni che possono supportare l’utente nell’arduo compito di far valere i suoi diritti con l’operatore che fornisce il servizio.

    Le misure effettuate sono “certificate” e costituiscono prova sufficiente per  inoltrare reclamo e, nel caso non venga ripristinata la giusta qualità del servizio, per recedere immediatamente senza penale dal contratto.

    Mah!

  • Giornata mondiale IPV6

    Come riportato da più fonti (p. es http://isoc.org/wp/worldipv6day/), il prossimo 8 giugno si terrà la giornata mondiale dell’IPV6.

    Alcuni dei principali gestori di servizi (google, facebook. yahoo…) offriranno i loro contenuti  anche attraverso IPV6 per 24 ore.

    Si tratta sicuramente di un’iniziativa utile, ma che fa sorridere i tecnici. Infatti dal punto di vista tecnico l’utilità è quasi nulla. Solo lo 0,22% dei navigatori internet ha accesso a indirizzi IPV6 e nessuno vietava i gestori di effettuare i loro test silenziosamente ed in maniera assolutamente non invasiva.  Da notare che google offre già i suoi contenuti su http://ipv6.google.com/ da diverso tempo. Youtube credo sia già attivo in IPV6.   Io stesso ho attivato il nuovo spazio di indirizzamento su diversi domini e posso garantire di non aver mai riscontrato nessun problema.

    Fa sorridere, inoltre, il limite temporale delle 24 ore dichiarato dall’evento: se funziona lasciatelo attivo e basta!.

    La vera utilità è dell’iniziativa è nascosta dietro alla vera natura della stessa: credo si tratti infatti di un evento mediatico il cui scopo è quello di iniziare a far conoscere al navigatore occasionale alcuni aspetti tecnici relativi al futuro assetto di internet. E soprattutto di far capire al navigatore medio che, contrariamente a quanto insinuato da alcuni articoli apocalittici relativi all’esaurimento dello spazio IPV4, non ci sarà alcun trauma per l’eventuale futuro passaggio alla nuova tecnologia.

    Se volete avere un riscontro delle preoccupazioni dell’utente medio date un’occhiata ai commenti in calce all’ articolo su tom’s hardware relativo all’evento: qualcuno si preoccupa addirittura di uno stallo nazionale  della connettività internet legata al passaggio a IPV6.

    Speriamo che, grazie alla grande visibilità di questa iniziativa garantita dai grossi nomi coinvolti, sia fatta chiarezza una volta per tutte.

  • 2011 il collasso di internet

    ..in anticipo di un anno sui maya, internet come la conosciamo  potrebbe collassare a causa dell’annunciata fine degli indirizzi IP disponibili.
    Come si può vedere in vari countdown (p. es http://ipv6.he.net/statistics/) mancherebbero meno di due mesi al nefasto evento.
    Sarà vero?

    In realtà lavoro con internet da 15 anni e già ai tempi annunciavano la fine dello spazio di indirizzamento entro i successivi 5 anni.
    Lo stesso contatore di HE circa 2 anni fa ne annunciava l’esaurimento entro 300 giorni….
    Questo fa pensare che il tempo mancante  sia una specie di funzione asintotica!

    Scherzi a parte, gli indirizzi stanno effettivamente finendo anche se probabilmente ci vorranno più di 2 mesi.
    Cosa cambia?

    Inizialmente nulla.
    Tutti i provider ne hanno una scorta più che abbondante, ma diventerà più difficile per nuovi operatori farsi assegnare delle sottoreti nuove.

    E col mondo IPV6?
    Il nuovo standard dovrebbe garantire uno spazio di indirizzamento talmente vasto da poter fornire un indirizzo IP ad ogni atomo presente nell’universo  e quindi risolvere definitivamente il problema.
    Peccato che ancora quasi nessuno lo usi.
    Non più tardi di un anno fa ho litigato nientepopodimeno che con la nostra registration authority perchè il check automatico del nameserver necessario alla registrazione di un dominio nel TLD .IT falliva a causa del fatto che uno dei miei DNS era configurato anche per gestire domini V6.
    I provider che offrono connettivita IPV6 nativa sono ancora pochissimi.
    Molti dei prodotti software più diffusi non supportano appieno gli indirizzi “lunghi” (si anche Thunderbird ha problemi, anche se con i nomi funziona…).
    Quelli che come me vogliono iniziare a sperimentare la “nuova” tecnologia sono obbligati ad usare un tunnelbroker o altre diavolerie simili.

    Insomma, sembra che il nuovo standard si stia avviando molto lentamente.
    Forse gli annunci mediatici che seguiranno l’esaurimento del mondo V4 daranno la scossa necessaria per avviare (con calma…non c’è una reale fretta!) la transizione?
    Io ho fatto un bel po’ di sperimentazione ed effettivamente il V6 funziona ed offre notevoli vantaggi.
    Per chi non lo avesse già fatto e volesse approfondire e mettere alla prova le sue conoscenze tecniche sull’argomento, consiglio la certificazione IPV6 online di Hurricane Electric ( http://ipv6.he.net/certification/).
    Copre vari step dal più semplice (strumenti come ping6) al più complicato (configurazione DNS glue per domini V6) in maniera ordinata e completa.
    Se riuscitrete ad ottenere la certificazione di livello “sage” sarete sicuramente in grado di configurare i vostri spazi di nomi e le vostre reti  per gestire anche IPV6.
    Per il momento non serve quasi a nulla, ma prima o poi…..