Autore: Kazuma

  • Necessiti di pubblicità? Parla male dei “computer”

    Ultimamente è diventata una moda. Se hai bisogno che si parli di te, devi parlare male dei computer o, peggio, esaltare chi ne parla male.

    E’ questo il caso anche di tale Vittorio Feltri, che credo sia il direttore di un quotidiano poco conosciuto. Visto che a Ferragosto le vendite solitamente calano, questo signore ha deciso di farsi un po’ di pubblicità scrivendo un pezzo in cui si esalta il rifiuto di un medico di Como ad usare il computer, poichè, come spiegato, il ruolo del medico è quello di curare il paziente, avere uno “scatolone di plastica dove immettere i dati” rende tutto un problema.

    La vicenda ha del paradossale. Nel 2013 un medico si rifiuta di fare quello che tutti gli altri medici riescono a fare, ossia a conciliare le visite dei propri pazienti con l’immissione dei dati delle anamnesi e delle disgnosi sul computer. Questa operazione, che per il medico è una “perdita di tempo” è uno dei tanti modi che vengono utilizzati per migliorare la sanità della Regione. Avere su una unica fonte tutte le informazioni sulla storia di un paziente è senza dubbio un grosso aiuto qualora il paziente stesso si trovi dinnanzi ad un medico che non è quello suo. Oltretutto credo che nessuno, nemmeno questo medico, possa essere in grado di ricordare in modo preciso e puntuale tutta la storia medica dei suoi 1500 pazienti e si sa che nel mondo della medicina il “passato” di ogni persona ha una importanza fondamentale per curarla al meglio.

    Ma per questo signore Feltri, no. Per questo signor Feltri il medico è un eroe che resiste al computer dittatore. Ed è ovvio, perchè da quello che scrive questo signor Feltri non sembra conoscere il mondo dei computer molto bene.

    Leggendo il suo articolo (disponibile in forma digitale qui e qui) si evince la poca conoscenza dell’informatica se non “per sentito dire” e del problema specifico. Per lui, infatti, il medico di Fino Mornasco è stato riabilitato perchè “ha accettato […] di smanettare sul pc”. Per questo signor Feltri il compilare la documentazione medica di un paziente, in modo che trovandosi di fronte ad un medico qualsiasi sia immediato accedere a questa informazione, è “smanettare”, termine desueto usato da qualche vecchio che non ha ancora capito cosa sia l’informatica.

    La tesi di questo tale Feltri è semplice: questo medico è un eroe perchè lui “palpa e ausculta il paziente e non si dedica alla tastiera”, mentre i suoi colleghi sono tutti degli incapaci perchè usando la tastiera non sono in grado di fare diagnosi. Se fossi un medico mi riterrei insultato pesantamente da questo tale Feltri, che esalta un lavativo per denigrare chi, ogni giorno, fa il proprio lavoro riuscendo a far combaciare le cure ai pazienti e l’inserimento dei dati. Ma probabilmente i medici hanno letture più interessanti e diffuse che quelle del giornaletto diretto da questo signor Feltri. Per questo signor Feltri il computer è il male: “o ti assoggetti alle regole del cervello elettronico, o ti rassegni alla rottamazione del tuo”.

    Purtroppo non c’è nulla da fare. Di gente così in Italia ce n’è fin troppa. Gente vecchia mentalmente che non ha abbastanza cervello per comprendere come il computer sia uno strumento grazie al quale si possono migliorare le cose. Gente retrograda e limitata per cui l’uso del computer significa spegnere il cervello. Gente triste che pensa che, come scritto nell’articolo da questo signor Feltri, “l’umanità si dividerà in due categorie di stupidi: noi analfabeti elettronici e le generazioni successive schiave (non padrone) dei computer”. Gente che vede il proprio potere sparire piano piano, e si attacca a tutto pur di farsi un po’ di pubblicità.

    Caro signor Feltri, fortunatamente non la conosco e non leggo il giornalino che dirige, ma le suggerisco di informarsi un po’. L’umanità, fortunatamente, si dividerà in 3 categorie. Le due indicate da lei, nelle quali, evidentemente, lei si immedesima in modo egregio, e una terza categoria fatta da persone con cervello che usano gli strumenti informatici per migliorare il proprio lavoro, senza sentirsi assolutamente schiavi, ma proprio sfruttandoli. E la maggior parte delle persone è proprio così.

    Ripeto, basta solo informarsi e guardarsi in giro. In modo onesto, ovviamente. E forse è proprio questo il problema.

    Buon ferragosto.

     

  • Traceroute stellare

    Ogni tanto mi dimentico che nel mondo dell’informatica esistono dei veri geni.

    Provate a fare un traceroute (con un numero di hops di 100) a questo indirizzo: 216.81.59.173

    Colui che ha pensato a questa cosa deve essere assolutamente annoverato tra loro.

     

  • Io non lavoro gratis, ma gli altri lo facciano per me.

    E’ da qualche giorno che su Facebook mi capita di leggere status e discussioni sulla richiesta di una tale Giulia Innocenzi che ha chiesto su quel social network (magari lo ha fatto anche su altri, non so) questo:

    Giulia InnocenziAAA INFORMATICO CHE VUOLE MIGLIORARE IL MONDO CERCASI!
    Sei uno smanettone che ha voglia di dedicare le sue capacità a una buona causa che potrebbe generare grandissimi benefici a chi ne ha più bisogno? Hai voglia di far partire un progetto su cui spendere un po’ di tempo nel mese di giugno e luglio? E avresti voglia di fare tutto questo aggratis?
    Se la risposta a queste 3 domande è sì (cioè se sei uno che ne capisce di questioni informatiche, hai un po’ di tempo libero da ora fino a luglio, e hai voglia di farlo gratuitamente, visto che si tratta di fare del bene), allora sei la persona giusta per il progetto più giusto che ci sia!

    Gratis. Ma che bella parola. (altro…)

  • iOS 6.1.3… a che serve il codice di blocco?

    Se lo chiedono in tanti dopo aver visto questo simpatico video.

    [youtube=http://www.youtube.com/watch?v=QCGJTuTZf8M&w=480]

  • Vodafone, ossia come dilatare il tempo.

    Questa vicenda ha del ridicolo, ed è per questo che la racconto, mentre ancora non è risolta…

    vodafone_logoEssendo oramai scaduto da un paio di mesi il piano di 2 anni con telefono (Samsung Galaxy S) che avevamo sottoscritto io e la moglie con Vodafone, abbiamo deciso di cogliere l’occasione per cambiare piano e telefono, passando ad uno più interessante che, oltretutto, ci permette dopo 12 mesi, anche di cambiare telefono senza costi aggiuntivi.

    Decidiamo, per un Galaxy S3 4G (lei) ed un Galaxy Note II 4G (io) ma (altro…)

  • Continuiamo così… facciamoci del male. (cit.)

    Nella notte del 4 Marzo 2013 un incendio distrugge la quasi totalità della Città della Scienza di Napoli e con essa i beni ivi contenuti.

    Eppure su Facebook & su Twitter ci sono pochissimi riferimenti a questo disastro. Su questi luoghi che ogni tanto potrebbero essere un ottimo veicolo di sensibilizzazione, sembra che sia più importante chiedersi come funzioni (o quale sia) il software delle “parlamentarie” del Movimento 5 Stelle di Grillo o, peggio, divertirsi a prendere in giro i loro eletti.

    Poi ci si chiede perchè in Italia associamo la tecnologia solo al telecomando del nostro televisore.

    UPDATE:
    Qualora siate interessati a contribuire alla ricostruzione di Città della Scienza è disponibile il conto corrente, intestato a Fondazione Idis Città della Scienza: IBAN IT41X0101003497100000003256 – causale Ricostruire Città della Scienza

    [youtube width=”260″ height=”210″]http://www.youtube.com/watch?v=GqNEqmMhN20[/youtube]

  • Il paese dei balocchi

    “È necessario che ci sia una normativa per il web, che non c’é. Al momento tutto ciò che avviene su internet non è sottoposto alla nostra giurisdizione. Il ricorso a strumenti nuovi è crescente e quindi ritengo che il Parlamento prima o poi debba esaminare la questione.”

    Questa illuminante affermazione non proviene da un quaquaraquà qualunque, (altro…)

  • Iscrizioni online: una voce fuori dal coro.

    internet_web_ricerca.jpgNe ho sentite di ogni in questi giorni, ho letto e ascoltato le più incredibili (e in alcuni casi anche stupide) critiche all’operazione che ha reso obbligatoria l’iscrizione online all’anno scolastico 2013/2014. Ma questa volta non me la sento di unirmi a quel gregge. Anzi. Perchè se è vero che la cosa non sia andata perfettamente sin dall’inizio, non è stato nemmeno quell’incredibile disastro che in molti hanno voluto disegnare. Anche perchè i problemi che si sono verificati non sono collegare all’aspetto “solo online” utilizzato per questa iscrizione.

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  • Sempre sull’alfabetizzazione digitale

    […] ho l’impressione che al tempo di Twitter, tutti abbiano pensato di poter discutere di questa cosa in 75 caratteri. […]

    Qalfabetizzazione-informatica-in-italiauesta frase, pronunciata ieri dal sindaco di Livorno Alessandro Cosimi durante la trasmissione “24 Mattina” su Radio 24 mi ha colpito per due motivi, casualmente tanto legati quanto totalmente in contrasto tra loro.

    La prima cosa che ho notato è stato, ovviamente, il grossolano errore nel numero di caratteri che sono consentiti da Twitter. Il conduttore della trasmissione, Alessandro Milan, ha infatti aggiunto, con una sottile ritasina “anche 140…“, senza però impuntarsi su questo concetto che l’interlocutore, preso dalla foga del suo discorso, non ha assolutamente colto. E proprio perchè non ha chiesto scusa, non si è corretto, non ha nemmeno cambiato il tono di voce… mi viene da pensare che questa persona conosca molto poco Twitter, se non per “sentito dire” e che abbia usato questo termine solo perchè voleva mostrare modernità nel suo discorso.

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  • Farewell, Atari.

    La settimana scorsa la divisione americana dell’Atari ha fatto la richiesta per il “Chapter 11”, dichiarando, quindi bancarotta.  Una notizia passata in sordina perchè questo nome evoca sorrisi e bellissimi ricordi solo in pochi ‘diversamente giovani‘.

    La società, nata nel 1972, fu senza dubbio una delle società pioneristiche nel mondo dei videogiochi da casa e divenne famosa grazie alla sua console Atari 2600 che iniziò a spopolare tra la fine degli anni 70 e l’inizio degli anni ’80 grazie, tra le altre cose, ad una notevole varietà di giochi a disposizione degli utenti.

    Atari, dopo essere passata di mano più volte, è attualmente di proprietà di una società francese che non sta per nulla navigando in buone acque ed è per questo che la divisione americana vuole cercare, con questa operazione, di staccarsi dalla casa madre francese nella speranza di trovare un investitore privato.

    Io quella console l’ho avuta ma, come molti, nei 1981 mi sono dedicato al mio primo Vic-20. Ma ho comunque ottimi ricordi del tempo che ci ho “perso” giocandoci da solo e con amici.

     

  • Un osservatorio per il digitale

    Le elezioni sono, come sempre, il periodo più “divertente” nel panorama politico italiano. Tutti i partiti e le varie coalizioni iniziano a presentare una serie di promesse per cercare di accaparrarsi voti. Promesse che, raramente, verranno mantenute. Quest’anno, poi, si sono aggiunte all’interno dei programmi delle varie forze in campo una serie di proposte relative a tutto ciò che gira intorno alla galassia dell’”agenda digitale“, termine che va molto di moda in questo periodo.

    Ma proprio perchè sono sempre piuttosto attento e, soprattutto, interessato a tutto ciò che ha a che vedere con il “digitale“, ho deciso di destinare parte del mio tempo libero per collaborare attivamente, insieme a Walter Vannini, ad una ricerca ideata dall’amico Marco Camisani Calzolari, ossia l’Osservatorio sulle politiche per il digitale, presentata in rete e alla stampa proprio in questi giorni.

    Il termine “osservatorio” descrive perfettamente l’idea alla base di questo progetto, ossia proprio quello di osservare, con attenzione, quelle che sono le proposte delle varie forze e coalizioni politiche nelle 14 aree selezionate e per seguirne gli sviluppi sino al 24 Febbraio, data delle prossime elezioni politiche. Una ricerca senza alcuna provenienza politica con lo scopo di valutare il più obiettivamente possibile quello che i differenti programmi includono, senza esprimere alcun giudizio, proprio per rimanere il più neutrale possibile.

    La speranza è che, alla luce di questo osservatorio in continua evoluzione, le forze in campo possano rivedere i loro programmi per dare maggior attenzione e maggiore importanza ad una serie di argomenti che sono, a mio parere, fondamentali per il futuro del nostro paese.

  • Internet e la scuola. Dati sconfortanti, già.

    Capita, qualche volta, di fare pensieri che si sa porteranno a ricevere ogni tipo di insulto e/o maledizione, soprattutto da un certo tipo di persone. Cerchi di tenerli lì, di controllarli. Poi, leggi i dati di alcune ricerche ed ecco che questi pensieri si fanno troppo forti e non si riesce a a trattenerli.

    Il 16 Gennaio 2013, l’Eurispes e il Telefono Azzurro hanno presentato l’”Indagine conoscitiva sulla condizione dell’Infanzia e dell’Adolescenza in Italia 2012” dalla quale emergono una serie di dati, alcuni dei quali sono, a mio parere, assolutamente tristi e sconfortanti.

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