Autore: Luigi Rosa

  • I tubi di Google

    Copyright Google

    Per la prima volta, Google ha pubblicato le fotografie dell’interno di alcuni dei suoi data centre.

    Sono ritratte varie parti delle strutture, tra cui la parte di raffreddamento, i rack, i sistemi di storage robotici su nastro e i dischi guasti dopo il trattamento fisico di cancellazione.

    Aggiornamento 20/10Google ha pubblicato un’intervista al fotografo che ha realizzato il servizio, con alcuni esempi di immagini prima e dopo il ritocco applicato.

  • Alfa Centauri Bb

    È il nome del primo pianeta scoperto nel sistema di stelle più vicine al nostro sistema (4,3 anni luce).

    Il sistema è formato da due stelle binarie simili al nostro Sole (Alfa Centauri A e Alfa Centauri B) e da una nana rossa (Proxima Centauri) compagna, che non si sa se sia gravitazionalmente unita al sistema binario.

    Alfa Centauri Bb ha una massa pari a 1,31 volte quella della Terra, ma è troppo vicino alla stella per ospitare una vita come la conosciamo noi, sebbene la stella sia leggermente meno calda del Sole.

    La distanza che separa il pianeta da Alfa Cen B è di 6 milioni di chilometri (la Terra orbita ad una media di circa 149,597 milioni di chilometri, Mercurio 80 milioni). (via Bad Astronomy)

  • Virtual host di Apache in IPv6

    La prima versione di questo articolo spiegava in maniera onestamente un po’ cervellotica come abilitare su un server CentOS 6 la gestione degli host virtuali di Apache 2.2 basati sugli indirizzi (IP-based virtual host) per IPv6 e basati sul nome (name-based virtual host) per IPv4.

    Questa revisione si propone lo stesso scopo, ma con un metodo molto più rapido e meno invasivo.

    Nella documentazione di Apache viene detto esplicitamente che la gestione degli host virtuali basati sul nome è una tecnologia creata per far fronte alla scarsità degli indirizzi IPv4; dal momento che questo non è un problema di IPv6, possiamo usare tranquillamente gli host virtuali basati sugli IP. Questa tecnologia permette, tra le altre cose, di avere più certificati HTTPS caricati sul medesimo server.

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  • Un salto di 39 chilometri

    Felix Baumgartner oggi ce l’ha fatta: si è lanciato da 39 chilometri d’altezza ed è atterrato in piedi sano e salvo dopo poco meno di dieci minuti.

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  • The Apocalypse Codex

    Ogni romanzo del ciclo della Lavanderia di Chales Stross è una fontana di divertimento e sorprese.

    In questo ciclo Stross ignora tranquillamente i limiti dei generi letterari, per gli amanti della tassonomia libraria e per i commessi di libreria che devono trovare lo scaffale giusto, si potrebbe definirlo un ciclo di fantascienza.

    Gli assunti di base di questo ciclo sono che esistono mondi paralleli abitati da esseri nemici e che questi mondi sono accessibili con opportuni accorgimenti fisici, matematici e, soprattutto, informatici; per citare un esempio la visualizzazione dell’immagine frattale sbagliata potrebbe uccidervi a causa di una possessione demoniaca.

    Questa conoscenza non è nelle mani di tutti, ma di organizzazioni governative segrete; l’agenzia britannica è chiamata informalmente la Lavanderia, dove lavora il protagonista, Bob Howard, un ex consulente IT (un collega, quindi) che si trova coinvolto in varie vicissitudini che avrebbe molto volentieri evitato.

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  • Voyager 1 abbandona il sistema solare

    La sonda Voyager 1 potrebbe aver abbandonato il sistema solare.

    Lanciata nel 1977 (l’anno di uscita di Guerre Stellari), la Voyager 1 si trova ora a 122  unità astronomiche (18,2 miliardi di chilometri, poco meno di 17 ore-luce) dal sole.

    I sensori, ancora funzionanti, della sonda hanno rilevato un netto calo delle particelle, in gran parte protoni, che colpiscono la Voyager. Inoltre è stato rilevato un aumento dei raggi cosmici ad alta energia di fonte extra-solare.

    Questi sono due dei tre indizi che permetterebbero di stabilire con certezza che la sonda la lasciato il nostro sistema stellare.

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  • Sui brevetti

    Il New York Times ha pubblicato un interessante articolo su come la legge sui brevetti sia stata oramai deformata in modo tale da favorire non la protezione delle idee, ma dei comportamenti deplorevolevoli.

    Siri, la tecnologia usata dagli utenti dell’iPhone per creare il contenuto delle schermate che vengono poi pubblicate su Internet, contiene anche del codice scritto da Michael Phillips, una persona che per 30 anni si è dedicato allo sviluppo di software di riconoscimento vocale.

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  • L’idiozia degli URL shortener surrettizi

    Pochi minuti fa tutti gli URL presenti nei messaggi di Twitter hanno smesso di funzionare.

    Questo perché il social network avvolge in maniera surrettizia tutti gli URL dei twit nel proprio sistema di ridirezione/shortnening basato sul nome a dominio t.co

    Purtroppo i name server autoritari per t.co rispondono che il dominio non esiste (NXDOMAIN):

    $ dig -t ns t.co
    
    ; <<>> DiG 9.8.1-P1 <<>> -t ns t.co
    ;; global options: +cmd
    ;; Got answer:
    ;; ->>HEADER<<- opcode: QUERY, status: NXDOMAIN, id: 41775
    ;; flags: qr rd ra; QUERY: 1, ANSWER: 0, AUTHORITY: 1, ADDITIONAL: 0

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  • Interbusiness chiude il mail relay

    Come annunciato nei mesi scorsi, dal prossimo 15 ottobre mail.cs.interbusiness.it non sarà più operativo.

    Nei nuovi contratti business di Telecom il servizio di mail relay è a pagamento.

    Chi ha dei mail server dietro una linea Interbusiness che sfruttano come relay mail.cs.interbusiness.it dovrebbe recapitare direttamente la mail ai destinatari o contattare il servizio clienti business e concordare un’alternativa, preparandosi, ovviamente, ad aprire i cordoni della borsa.

    Nel comunicato inviato ai clienti Telecom adduce come motivazione della chiusura una non meglio precisata “obsolescenza tecnologica della piattaforma”.

  • VMUG IT – 21 novembre 2012 a Bologna

    Il quarto incontro organizzato  dal VMUG.IT si terrà a Bologna il prossimo 21 novembre 2012.

    Dopo gli esordi e il successo delle due date milanesi del 2011 e il primo evento 2012 a Sirmione, dove abbiamo avuto la straordinaria partecipazione di Steve Herrod, il VMUG inizia a girare l’Italia, compatibilmente con le esigenze organizzative. Il prossimo evento si terrà, quindi, vicino a Bologna presso il Zanhotel & Meeting Centergross di Bentivoglio.

    La giornata vedrà un mix tra gli interventi degli utenti e le sessioni con i casi di successo di diversi sponsor, tra cui alcuni player di riferimento del mercato storage. Non mancherà lo spazio per alcune presentazioni sul nuovissimo vSphere 5.1 per soddisfare le curiosità e le domande degli intervenuti. Il tutto intervallato da pause caffè e pranzo gentilmente offerti dagli sponsor.

    Uno User Group non potrebbe essere tale senza la partecipazione attiva dei propri utenti, quindi se pensate di poter contribuire attivamente alla giornata e avete un argomento di cui vi farebbe piacere parlare, proponete la vostra candidatura.

    Potete parlare di tutto, purché attinente a VMware; sono da evitare le presentazioni di tipo commerciale. Per proporre una presentazione è sufficiente compilare questo form con sole cinque domande.

    Le proposte verranno accettate fino al 2 novembre, dopo di che avrete la possibilità di votarle pubblicamente per scegliere le migliori da portare all’evento.

  • SHA-3

    Il NIST ha scelto l’algoritmo da utilizzare per la funzione hash SHA-3: la funzione Keccak (pron. [kɛtʃak] come ketchup) ideata da Guido Bertoni, Joan Daemen, Michaël Peeters e Gilles Van Assche.

    Gli algoritmi di hash sono molto utili nell’informatica e nella crittografia.

    In informatica si possono usare per confrontare più velocemente stringhe più lunghe: se voglio, ad esempio, individuare tutti i file uguali tra loro su un disco mi conviene creare un hash associato ad ogni file (con il suo path), metterli in ordine e verificare i doppi. Questo permette di elaborare delle stringhe di pochi byte anziché file considerevolmente più grossi.

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  • Mail server in IPv6

    Questo articolo spiega come passare in IPv6 un mail server Linux con Postfix, Amavisd-new e Dovecot.

    Il sistema di partenza è un Linux con il dual stack IPv4/IPv6 attivo e funzionante con un indirizzo pubblico IPv4 e uno IPv6. Anche il sistema di posta elettronica è perfettamente funzionante in IPv4 con le ultime versioni dei programmi indicati sopra installati da sorgente, non da pacchetto della distribuzione Linux. Ciò perché con IPv6 è sempre meglio avere le ultime versioni, anche se la maggior parte delle istruzioni che seguono dovrebbero funzionare anche con le versioni distribuite nei pacchetti standard.

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