Categoria: Humor

I geek ridono così

  • Un tool essenziale per la vostra prossima presentazione di PowerPoint

    Signore e signori, il Generatore di Stronzate per la Web Economy.

    Inutile stare ancora su questa pagina, seguite il link!

  • Photoshop Disasters cambia gestore

    Photoshop Disasters pubblica con cadenza quasi giornaliera esempi eclatanti di come non vada ritoccata una fotografia.

    Il sito è stato creato e gestito fin’ora da Cosmo7 AKA Eddie Con Carne. Da questo weekend la gestione passa a Vernon, con un piccolo restyle del sito.

    Molte degli esempi pubblicati rivelano come non sia sufficiente conoscere a menadito le feature di Photoshop per fare fotoritocco, ma bisognerebbe studiare un minimo di anatomia e avere delle basi di disegno.

  • What remains of the fic…

    Per iniziare la lettura soddisfacente di una fanfiction, dobbiamo per prima cosa pensare a che tipo di storia si vuole: breve e soddisfacente o lunga, complessa e potenzialmente utile per levarsi un dente su situazioni che non ci hanno soddisfatto nel canon?
    Il secondo tipo è quello per così dire “classico” vale a dire composto di capitoli di minore o maggiore lunghezza che spesso sono introdotti da un disclamer in cui si dichiara che il materiale usato non è il proprio (tranne per i personaggi propri o situazioni di propria creazione) e chiusi altrettanto spesso da note d’autore che possono variare da avvertimenti, commenti buffi o richieste di un commento per valutare la qualità del materiale proposto. Il primo genere invece è composto sia da One Shot che, come si può capire bene, sono autoconclusive oppure essere Stand-alone e Drabbles. Le prime sono storie che si possono leggere spesso sia come One Shot sia come (potenzialmente) parte di un gruppo di storie simili in sequenza. Le drabbles sono spesso lampi di ispirazione dell’autore che spesso non hanno una vera e propria trama riducendosi a frammenti, scene o situazioni. Come si può notare, il confine tra struttura classica e quella più “fanfictionara” è abbastanza labile.
    Del secondo elemento importante per la scelta, il genere, ho già fatto un ensemble nell’articolo precedente: dai classici avventura/romance/mistero/soilcapperoio (ovviamente le declinazioni sono infinite) ai fluff, lime, lemon e PWP. Per ripassare brevemente questi ultimi elementi rientrano nel cosiddetto ambito romantico e delineano il livello di attrazione sessuale dei personaggi.
    Le sigle sono un altro elemento da tenere a mente, visto che ci permette di scegliere a colpo sicuro
    OC => Original Character (la roba degli autori e quindi manipolabili ancora di più dei personaggi altrui. Attenzione che spesso le donne sono ritratte come Mary Sue vale a dire perfette, bellissime, con poteri strabilianti e (ma questa è nota personale perché c’è a chi piacciono) dannatamente irritanti e abbastanza inutili). Aggiungerei che vale anche per gli uomini (noti come Gary Stu).
    OOC => Out Of Character (personaggi che hanno un modo di fare ben stabilito che si comportano come se fossero usciti di senno… o anche rinsaviti nel caso di quelli già tarati di loro).
    AU => Alternative Universe (in cui alcuni fatti del canon non sono mai esistiti o vengono modificati ai fini della storia .
    R & R => Read and Review (come già detto è una captatio benevolentiae)
    Altri codici, come già detto, sono legate al rating, ai capitoli immessi e via discorrendo. La cosa più importante, come ho imparato da luuuunga esperienza, è: controllate se la storia è completa o meno. Se la dicitura non c’è, controllate la data dell’ultimo aggiornamento. Se è molto vecchia, leggete a vostro rischio e pericolo. Enjoy!

  • The Evolution of the Geek

    Su Flowtown una bellissima infografica che mostra l’evoluzione del Geek.

    The Evolution of the Geek
    The Evolution of the Geek

  • Bansky riscrive la sigla dei Simpson

    Articolo modificato dopo la sua pubblicazione.

    Bansky, uno dei più famosi “writer” (o ‘esponenti della street art’ come qualcuno predilige chiamarli) inglesi, ha avuto l’onore di riscrivere (a modo suo) la sigla iniziale dei Simpson nella puntata andata in onda l’11 Ottobre 2010.
    Ecco il risultato, veramente pregevole.

    [youtube width=”250″ height=”202″]http://www.youtube.com/watch?v=vbJpaxfzGdw[/youtube]

    Piccola nota di costume. Guardando il video è abbastanza evidente che l’autore sia Bansky, visto che in più momenti ne appare una “firma”… eppure per l’autrice di questo post di Giornalettismo, sembra che sia una cosa ancora da definire… bah!

    Aggiornamento: Ho modificato il video perchè quello che avevo linkato all’inizio è stato rimosso per “violazione del copyright”.

  • Zuckerberg on Simpsons

    Non poteva mancare.
    Nell’episodio intitolato “Loan-a-Lisa” (stagione 22, episodio 2), andato in onda negli USA il 3 Ottobre scorso, Lisa scambia qualche battuta con Marc Zuckerberg.

    [vimeo width=”201″ height=”113″]http://vimeo.com/15564090[/vimeo]

  • Fanfiction for dummies

    Le fanfiction sono la croce e la delizia di un po’ tutti gli utenti di Internet. La croce per quei fan seri che vogliono solo roba genuina made in autore originale, il canon insomma che gli permette di dormire sereni la notte oppure di far finta che non esista… nel caso in cui le cose divengano seriamente imbarazzanti. Ho visto cose in canon che voi umani non avete idea… Amori incredibili (e non in senso positivo), eroi che si rincretiniscono (vale per entrambe i sessi), gravidanze improbabili e cattivoni che diventano agnellini e parlano come quindicenni…
    Va detto che anche nel campo della fanfiction non è che le cose stiano meglio, eh. Tutto l’ultimo paragrafo è valido soprattutto nelle fanfiction ma lì almeno è scusabile perché ognuno si rigira la focaccia come più gli piace e ogni scarrafone è bello a mamma sua. Letteralmente. Sono personalmente colpevole di un simile crimine. Un Samurai Jack e una coppia City Hunter inzuppati nella melassa e fritti. Dei, mi viene ancora il patema a rileggerla… Non cercatela, il diabete schizzerebbe al soffitto. A meno di serio masochismo…
    Allora per districarsi nel meraviglioso mondo del made in fan vanno dette un paio di premesse: cosa si cerca e in che forma. Mi spiego: tendenzialmente le fic sono romantiche e spaziano tra lo slash (storie omosessuali) e le storie d’amore più convenzionali. Non mancano sviolinate in campo furry e giù di lì ma quello non è il mio campo. Data questa premessa bisogna vedere che pairing vi interessa: la mia tendenza personale è cercare le storie più improbabili con personaggi che spaziano dal minore, al semi ignoto per giungere allo sconosciuto ai più. Per questo tipo di gusti, la ricerca è più ardua ma non del tutto disperata perché esisterà sempre qualcuno con idee e pensieri più estremi dei vostri. Provare per credere.
    Ora che abbiamo dato le premesse fondamentali, tocca vedere che genere di storie si vuole: ci sono quelle del mistero, crimine, avventura e via discorrendo che, in questo caso, differiscono poco da quelle canoniche. MA… e qui va il MA, i siti hanno categorie un pochino più particolari: uno dei siti più famosi, Fanfiction.net classifica le storie con delle lettere partendo da G e PG per quelle adatte un po’ a tutti per concludere con le K, T e M che mano mano ci avviano verso lo sconcio solenne. Visto che è un sito cui accedono anche i minorenni, le M e tutte le degenerazioni vanno in un sister site che è AdultFanfiction.net. Tendenzialmente le M sono le più interessanti sia perché di solito sono il campo di persone più adulte e con meno pudori sia perché diciamocelo francamente: dopo un po’ leggere di uomini e donne adulti che spesso maneggiano armi e sanno il mondo del loro campo, che si comportano come ragazzini diventa irritante davvero.
    Ultima raccomandazione: ci sono dei termini che sono associati con le fanfiction che non sono facilmente intuibili a primo impatto a meno di leggere la storia. Parlo solo di fanfiction inglesi che quelle italiane non riescono a prendermi. Quando si trova il termine: fluff vuol dire una fic dove due personaggi si scambiano tenerezze o fanno qualcosa di puccioso. Quando la fluff diventa un pochino più spinta diventa una lime e quando si scende nello sconcio diventa una lemon. Quando c’è di mezzo solo sesso senza motivazione la dicitura è assai semplice: PWP. Porn without Plot. Enjoy!

  • A Google Translate non piace Simona…

    Questo è l’ultimo post che ho scritto nel mio blog, ma visto che ancora “funziona” e che è una cosa divertente e da geek, voglio riproporla anche qui.

    1) Andate sulla pagina “iniziale” di Google Translate, all’indirizzo http://www.google.com/language_tools;
    2) nel box “Translate Text” scrivete “Grazie mille, Marco & Simona“;
    3) scegliete come lingue “Italian” e “English” (ossia dall’italiano all’inglese);
    4) premete “Tranlate“.
    Sulla pagina risultante la traduzione risulterà quasi corretto, ossia “Thank you, Mark & Simona” (certo, si può disquisire sul perchè ha deciso di tradurre il nome Marco, ma per questa prova va bene lo stesso).

    5) Ora  sostituite la “&” con una “e” nel testo originale in modo da trasformalo in “Grazie mille, Marco e Simona“. Quindi premete nuovamente il bottone “Translate“….
    Il testo in basso cambierà e Simona, magicamente, diventerà “Barbara“.

    6) Ma non basta. Sempre si trova il testo orginale, aggiungete un punto esclamativo (“!“), trasformandolo così in “Grazie mille, Marco e Simona!” e premete nuovamente “Translate“…
    E in questa nuova versione del testo tradotto Simona si trasformerà in “Monica“.

    “Simona” di tutto il mondo, non scoraggiatevi. Togliete la virgola e il vostro nome riapparirà immediatamente. E, anche qui, ripropongo lo stessa domanda che ho posto nel post originale… qualcuno mi può spiegare che cavolo succede?

  • Alla ricerca di Chuck Norris

    Per la serie “Chuck Norris ha vinto una gara al piattello sparando cazzate”:

    1. Andate sulla pagina principale di google.
    2. Impostate Find Chuck Norris nel form di ricerca.
    3. Se avete coraggio, cliccate su “I’m feeling lucky”……
  • Oddio, oddio, i virus!

    Stamattina ho sfogliato un settimanale di quelli che leggono le donne, che chiameremo “la fiera delle vanita`”, giusto per non pubblicare il nome in modo cosi` evidente da poter essere trovato con una ricerca su google. Fra rossetti, trucchi, una intervista a una cantante, foto di “bella gente” che si da` alla “bella vita”, vedo un micro-articolo di mezza paginetta che parla di “Cyber criminali”. Apparentemente non e` degno nemmeno di una riga nell’indice, che a quanto vedo elenca articoli a partire da pagina 103, mentre questo si trova a pagina 92.

    Sorvoliamo sul “bunker di Helsinki dove un team di esperti veglia sui nostri PC” (gli uffici di F-secure), sulle “foto segnaletiche” dei cyber criminali, e  dei e passiamo alla seguente chicca: “In rete, non siamo piu` in Italia, ma <<into the wild>>, nelle terre selvagge, quindi esposti al pericolo“.

    Se questa vi ha dato fastidio per la sua plateale ovvieta` e melodrammaticita`, aspettate di leggere la prossima.

    Parlando di virus per smartphone, l’articolo dice: “Il sistema e` vulnerabile, i virus possono viaggiare via bluetooth e sms. Di fatto, nell’aria.” E fin qui, una metafora ci sta. Ma poi dice: “I laboratori che li studiano hanno porte a tenuta stagna: <<Se qualcuno aprisse le porte durante un’analisi, quando la luce e` rossa, il virus si propagherebbe in tutto l’edificio in pochi secondi>>“.

    Ora, vogliamo commentare? Se e` chiaro che l’intervistato (un dirigente della F-secure, presumo) avra` probabilmente fatto un esempio, spiegando come si analizza il comportamento del malware su un sistema isolato, e paragonandolo a come si potrebbe analizzare un agente patogeno biologico, e` altrettanto chiaro che chi ha scritto l’articolo ha provveduto a tagliare e modificare il discorso abbastanza da renderlo una brutta copia del Bignami mal scritto della sceneggiatura di un film di serie B sulle epidemie di virus alieni.

    Se voleva farsi ridere dietro dai tecnici, non dare alcuna informazione utile ai non tecnici, e spaventare la gente ignorante, quella che crede che i virus informatici si possano trasmettere all’uomo, direi che ci e` riuscito benissimo.

    Che dire? Complimenti alla redazione! Sicuramente quando leggero` qualsiasi altro articolo su questo giornale, magari che parla di argomenti sui quali sono totalmente ignorante, sapro` esattamente che peso dargli: il peso di un centimetro cubo di gas interstellare… un atomo di idrogeno, forse due.

  • Ovvietà 2.0

    “Il mobile è il canale preferenziale quando il cliente è in mobilità.”

    Quando il mio collega (ps: grazie Fabio) è entrato nel mio ufficio e ha pronunciato questa frase sono rimasto un po’ stordito. Mi sembrava infatti assurdo che lui se ne potesse uscire con una ovvietà tale, degna di un Markettaro 2.0. Me la sono fatta ripetere e, subito dopo, ho voluto che mi comunicasse la fonte. Al che… ho capito.
    La frase è di Trenitalia ed è citata in una brochure sull’E-Commerce ed il Mobile nel 2010, insieme ad altri concentrati di ovvietà tipo:

    Oggi il consumatore non vuole essere limitato a scegliere tra 2G e 3G, ma vuole avere accesso alla migliore connessione possibile, come ad esempio il Wi-Fi, che non è ancora molto diffuso in Italia.” (Nokia)
    [dai… pensavo che il consumatore cercasse solo le cose peggiori]

    Ci sono migliaia di utenti paganti che acquistano sia dal browser del telefono sia dalle application.” (RCS)
    [pensa… acquistano e sono tutti paganti?]

    Il mobile permette di fornire un servizio anytime e anywhere.” (Trenitalia)
    [bestiale… dei geni, sono dei geni]

    Poi ci si chiede perchè siamo sempre indietro in tutto.