Categoria: Internet

  • Nome a dominio .ايران

    ICANN ha annunciato che la richiesta dell’IDN ايران da parte dell’Iran ha passato la fase di string evaluation. Il passo successivo sarà la string delegation, come indicato nel piano di implementazione [PDF].

    L’anno scorso era stata approvata una procedura che consente agli Stati e ai territori di richiedere un dominio di primo livello con caratteri non ASCII.

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  • Una speranza per la fine del decreto Pisanu

    Dopo che la magistratura aveva accertato che i terroristi implicati negli omicidi Biagi e D’Antona avevano fatto largo uso di connessioni pubbliche per i losco scopi terroristici, Giuseppe Pisanu presentava un decreto che obbliga, tra le altre cose, l’identificazione di qualsiasi persona si connetta ad Internet (la sto facendo semplice).

    Il decreto viene reiterato ogni anno, ma questo giro potrebbe essere diverso.

    Finalmente ci sarebbe un consenso, addirittura bipartisan, sull’inutilità di questa misura, o comunque sull’eccesso delle restrizioni per lo scopo da ottenere.

    Chi è stato all’estero ha apprezzato sicuramente le reti WiFi libere in alcuni centri commerciali, negozi o luoghi pubblici. Uno smartphone potrebbe utilizzare una rete WiFi libera per aggiornare i propri dati anziché appesantire inutilmente la rete UMTS.

  • Firefox: esposizione della password nell’URL

    In mancanza di altri programmi i browser possono essere utilizzate anche come client FTP.

    Per collegarsi, ad esempio, a mail.siamogeek.com con l’utente utente e la password segreta si può digitare questo URL:

    ftp://utente:segreta@mail.siamogeek.com

    Purtroppo Firefox registra questo URL nella cache, quindi se, dopo essersi collegati la prima volta a questo sito, si digita di nuovo l’inizio (o parte) dell’URL ecco cosa appare:

    State, quindi, attenti se utilizzate browser altrui per collegarvi a siti di cui non volete rivelare la password.

    Una segnalazione del baco è già presente in Bugzilla.

    No, l’utente utilizzato per questa dimostrazione non esiste più, è inutile tentare, tanto non funziona. (via Bugtraq)

  • Catalessi sugli allori

    StatCounter è uno dei tanti siti che offre un servizio di analisi di traffico web. Il sito ha pubblicato una statistica anno su anno secondo la quale Internet Explorer sarebbe sceso poco sotto la quota psicologica del 50% di share.

    Non ho trovato (se c’è) l’errore medio della statistica per capire quale sia l’errore di quel 49,87% dello share di Explorer in settembre, quindi il dato va preso per quello che è: una statistica.

    Per la seconda volta vediamo un browser con quote bulgare di mercato perderle per cause più interne che esterne.

    Netscape Navigator ha di fatto guidato la prima (e molto confusa) corsa al web della metà degli anni ’90; dobbiamo proprio a Netscape molte innovazioni dell’HTML, brutte o belle che siano. In quel periodo Microsoft, dopo un primo periodo in cui ha ignorato Internet, giocava molto all’inseguimento, mentre Netscape dominava il mercato. Tutto ciò fino alla versione 3.0, in cui non è stato data importanza al miglioramento del programma, ma ci si è concentrati sull’aggiunta di feature, alcune interessanti (un client di mail), altre un po’ inutili per l’utente quadratico medio (l’editor HTML visuale). Il caravanserraglio che è risultato da questo ingrasso non ha fatto altro che facilitare l’ascesa di Explorer, che, con tutti i suoi innumerevoli difetti, alla fine era più utilizzabile di Netscape.

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  • La nuova sfida di Google

    Google non si ferma mai, nemmeno davanti a pietre miliari del web come lo standard di compressione definito dal Joint Photographic Expert Group (si, parlo proprio del JPEG), ideando il WebP, un nuovo metodo di compressione , anch’esso “lossy” (ossia con perdita di informazioni), ma che, a detta di Google, dovrebbe garantire, a parità di qualità, un incremento di compressione di circa il 39%.

    Personalmente sono più che convinto che Google non riuscirà a soppiantare facilmente un sistema di compressione così diffuso, come il JPEG, ma devo ammettere che le premesse ci sono, anche se sarà ovviamente il tempo (e la capacità di Google) a dare la risposta a questo dubbio.

    A breve ‘weppy‘ (questa è la pronuncia) dovrebbe essere integrato in Chrome ed avendo rilasciato tutto il sistema come Open Source Google sperando nel supporto della community. Per ora sono disponibili i sorgenti e una versione precompilata per Linux 64bit. Sicuramente a breve verrà rilasciato qualcosa per Windows.

    Nel frattempo bisogna fidarsi di Google e vedere qualche esempio di WebP… attraverso il vecchio formato PNG.

  • THC-Hydra

    Come i coltelli, i piedi di porco e le armi da fuoco ci sono molti software che possono essere utilizzati per scopi positivi o negativi.

    A differenza delle armi più o meno proprie, i software di attacco possono essere utilizzati per attaccare i propri server senza farsi del male.

    THC-Hydra è uno di questi software. È incredibilmente semplice da installare e utilizzare e permette di tentare in parallelo molte coppie di utente/password contro vari tipi di servizi. Se un programma del genere riesce a bucare facilmente la vostra sicurezza, avete sicuramente un problema.

    A parte l’utilizzo di password non facilissime da indovinare (p@55w0rd al posto di password non fa oramai nessuna differenza), uno dei metodi di difesa da questi tipi di scanner è sicuramente un software come fail2ban.

  • Fanfiction for dummies

    Le fanfiction sono la croce e la delizia di un po’ tutti gli utenti di Internet. La croce per quei fan seri che vogliono solo roba genuina made in autore originale, il canon insomma che gli permette di dormire sereni la notte oppure di far finta che non esista… nel caso in cui le cose divengano seriamente imbarazzanti. Ho visto cose in canon che voi umani non avete idea… Amori incredibili (e non in senso positivo), eroi che si rincretiniscono (vale per entrambe i sessi), gravidanze improbabili e cattivoni che diventano agnellini e parlano come quindicenni…
    Va detto che anche nel campo della fanfiction non è che le cose stiano meglio, eh. Tutto l’ultimo paragrafo è valido soprattutto nelle fanfiction ma lì almeno è scusabile perché ognuno si rigira la focaccia come più gli piace e ogni scarrafone è bello a mamma sua. Letteralmente. Sono personalmente colpevole di un simile crimine. Un Samurai Jack e una coppia City Hunter inzuppati nella melassa e fritti. Dei, mi viene ancora il patema a rileggerla… Non cercatela, il diabete schizzerebbe al soffitto. A meno di serio masochismo…
    Allora per districarsi nel meraviglioso mondo del made in fan vanno dette un paio di premesse: cosa si cerca e in che forma. Mi spiego: tendenzialmente le fic sono romantiche e spaziano tra lo slash (storie omosessuali) e le storie d’amore più convenzionali. Non mancano sviolinate in campo furry e giù di lì ma quello non è il mio campo. Data questa premessa bisogna vedere che pairing vi interessa: la mia tendenza personale è cercare le storie più improbabili con personaggi che spaziano dal minore, al semi ignoto per giungere allo sconosciuto ai più. Per questo tipo di gusti, la ricerca è più ardua ma non del tutto disperata perché esisterà sempre qualcuno con idee e pensieri più estremi dei vostri. Provare per credere.
    Ora che abbiamo dato le premesse fondamentali, tocca vedere che genere di storie si vuole: ci sono quelle del mistero, crimine, avventura e via discorrendo che, in questo caso, differiscono poco da quelle canoniche. MA… e qui va il MA, i siti hanno categorie un pochino più particolari: uno dei siti più famosi, Fanfiction.net classifica le storie con delle lettere partendo da G e PG per quelle adatte un po’ a tutti per concludere con le K, T e M che mano mano ci avviano verso lo sconcio solenne. Visto che è un sito cui accedono anche i minorenni, le M e tutte le degenerazioni vanno in un sister site che è AdultFanfiction.net. Tendenzialmente le M sono le più interessanti sia perché di solito sono il campo di persone più adulte e con meno pudori sia perché diciamocelo francamente: dopo un po’ leggere di uomini e donne adulti che spesso maneggiano armi e sanno il mondo del loro campo, che si comportano come ragazzini diventa irritante davvero.
    Ultima raccomandazione: ci sono dei termini che sono associati con le fanfiction che non sono facilmente intuibili a primo impatto a meno di leggere la storia. Parlo solo di fanfiction inglesi che quelle italiane non riescono a prendermi. Quando si trova il termine: fluff vuol dire una fic dove due personaggi si scambiano tenerezze o fanno qualcosa di puccioso. Quando la fluff diventa un pochino più spinta diventa una lime e quando si scende nello sconcio diventa una lemon. Quando c’è di mezzo solo sesso senza motivazione la dicitura è assai semplice: PWP. Porn without Plot. Enjoy!

  • La fissazione del ranking e il disegno dei siti

    Apprendo per vie notevolmente traverse che eDigita, un sito italiano che venderà libri pieni di DRM, andrà online il prossimo 18 ottobre.

    Eppure avevo scatenato Google Alert, come mai non è finito nella trappola del motore, malgrado eDigita abbia attivato Google Analytics sul proprio sito?

    Vado a vedere il sito rinnovato tre giorni fa: graficamente impeccabile, quasi asettico. Ci vuole poco tempo per capire perché Big-G lo sta snobbando: tutto il testo che si legge a video è contenuto in due file grafici in formato PNG salvate da Adobe ImageReady senza uno straccio di ALT, per giunta.

    Ci sono tre PDF realizzati con Adobe Illustrator CS4 che, fortunatamente, contengono del testo indicizzabile, ma (almeno alle 06:00 del 3 ottobre) la pagina principale non contiene una sola parola indicizzabile, nemmeno uno straccio di META DESCRIPTION. Nulla.

    Nel 2010 a molti vecchi lupi della Rete questo potrebbe sembrare assurdo, ma purtroppo il caso citato sopra è tutto fuorché isolato.

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  • Google URL Shortener… ne avevamo bisogno?

    Sono un ‘fan’ di Google anche di alcuni dei loro fallimenti (Google Wave, ad esempio, non sarebbe stata una cattiva idea se fosse stato lanciato e diffuso non come il rivale di Facebook, ma per ben altri scopi), ma in questo caso mi chiedo se sia veramente necessario rendere ufficialmente pubblico il loro “Goo.gl URL Shortener“, in funzione da circa un annetto: non ce ne sono abbastanza… forse anche troppi?

    Ovviamente secondo Google la risposta è si. Secondo loro, infatti “With goo.gl, every time you shorten a URL, you know it will work, it will work fast, and it will keep working” ma, soprattutto, “when you click a goo.gl shortened URL, you’re protected against malware, phishing and spam” che credo sia uno dei punti su cui contano di più per la diffusione di quest’oggettillo.

    QRCode, prestazioni e statistiche a parte (non credo siano in tanti a leggere le statistiche dei loro shortened url) il tempo darà ragione (o meno) a Google.

    E nel frattempo, ecco un test 🙂

  • Full path disclosure

    Full path disclosure (letteralmente divulgazione del percorso completo) è una vulnerabilità di un sito tale per cui, in particolari condizioni di errore, viene rivelato il percorso completo della directory del server in cui si trovano i file di un sito.

    Apparentemente potrebbe essere un problema minimale, ma è un dato che facilita molto la vita a chi vuole penetrare nel sistema utilizzando altri punti deboli di un sito.

    Immaginiamo che ci sia un sito dinamico che carica le pagine in base ad un parametro passato nell’URL tipo

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  • Google Blacklist – Le parole che non piacciono a Google Instant

    Avevo già notato che su Google Instant, a volte mettendo delle parole la visualizzazione dei risultati si interrompe bruscamente. Questo articolo pubblicato da 2006.com elenca alcune delle parole inglesi che sono bloccate da Google Instant.

    Questo non significa che non si possono fare ricerche mettendole come parole chiave, bisognerà solo premere esplicitamente il pulsante per ottenere i risultati. Il perché è ovvio, porterebbero a risultati che potrebbero essere controversi, non adatti ai minori o comunque ritenuti offensivi quindi Google si tutela dalle possibili polemiche.

  • Cosa puoi fare con 1k in Javascript?

    Beh, se la risposta è “non ne ho idea” oppure “ben poco” o, ancora peggio, “nulla, 1k è niente “, allora vi consiglio di visitare la homepage del Javascript 1k Demo Contest ed curiosare nella “Top 10”, per ammirare cosa sia possibile fare in così poco spazio con quel linguaggio.

    Sarò retrogrado, ma il Tetris è troppo forte !

    ps: è possibile che il sito sia lento da raggiungere o inaccessibile… è ancora ‘slashdotted‘ 🙂