Categoria: Scienza

  • Basta ascoltare chi le cose le ha studiate

    Molto, molto tempo fa per un anno ho frequentato il corso di laurea di geologia. Sì geologia: tutto quello che si insegna in quel corso è una delle mie seconde passioni dopo l’informatica.

    Ho dato un solo esame e ho pure preso 30. In quell’esame un esercizio prevedeva, data una tavoletta IGM, di chiudere il bacino idrico attorno ad un punto. L’esercizio era quasi banale, posto che si fosse in grado di leggere le isoipse della tavoletta.

    In altri termini, l’esercizio può essere descritto in questo modo: quando piove, qual è la zona entro cui la pioggia che non viene assorbita dal terreno passa da qual punto?

    Facciamo un esempio chiarificatore e semplificato, prendiamo una carta fisica come questa con delle ombreggiature per facilitare la lettura a chi non è tecnico:

    Tralasciando la parte fuori mappa, qual è il bacino idrico che porta l’acqua al punto rosso?

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  • 350 anni di scienza online

    La Royal Society ha messo online 350 anni di pubblicazioni scientifiche raccolte nei suoi archivi.

    Le pubblicazioni, sopravvissute al grande incendio di Londra e all’incarcerazione dell’editore, sono ora fruibili da tutte le persone che hanno una connessione a Internet.

    Per sfogliare questa incredibile raccolta basta andare nella pagina delle pubblicazioni, selezionarne una e poi clickare in alto sul link Past Issues; si accede, quindi, a tutto lo storico delle pubblicazioni, incluse quelli di oltre tre secoli fa.

    Buon divertimento. (via Slashdot, BBC)

     

  • OGM, questi sconosciuti

    Prima di tutto è necessaria una premessa, una introduzione all’autore di cui andrò a parlare a breve.
    Spero che molti lettori di questo blog già conoscano Dario Bressanini, di professione Docente di scienze chimiche e ambientali all’Università dell’Insubria, ma noto al grande pubblico per altre ragioni.

    Da diversi anni, infatti è autore della rubrica di cucina “Pentole e provette” sulla rivista Le Scienze, così come del relativo blog “Scienza in cucina” sul sito dello stesso periodico.
    E’ inoltre un ottimo divulgatore,  autore di due libri sull’argomento nutrizione e tecniche agricole (con appunto gli OGM al centro della discussione) oltre che di un testo di giochi matematici.
    A parte la sua professione, è anche un appassionato sperimentatore dilettante, come si evince facilmente dai numerosi esperimenti in cui si cimenta a casa sua, puntualmente riportati nel già citato blog.

    Da un po’ di tempo avrei voluto scrivere qui un post sugli OGM, sulle loro caratteristiche e sulle infinite discussioni – che spesso nascono dalla disinformazione – che scatenano a ogni livello.
    Tuttavia mi sono reso conto che mai avrei potuto fare meglio di quanto Bressanini abbia già scritto.

    Non mi dilungo quindi con questa premessa e invece vi rimando a un post del suo blog in cui riassume tutta una serie di articoli e interventi su argomento OGM trattati in maniera del tutto obiettiva, chiara ed equilibrata.
    Non mi resta che augurarvi buona lettura.

  • Tubo di rame e magneti al neodimio

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    Un curioso effetto speciale facendo cadere in un tubo di rame dei magneti al neodimio.

    Il neodimio è un metallo appartenente al gruppo delle “terre rare”, o lantanidi. Viene utilizzato tra l’altro per produrre magneti permanenti Nd2Fe14B ad elevata forza coercitiva. Questi materiali sono meno costosi dei magneti al samario-cobalto e vengono anche utilizzati nella produzione di auricolari in cui la presenza di magneti in neodimio offre una qualità sonora eccellente.

  • Uno sguardo attraverso le nubi

    Non diversamente da molti altri veicoli che l’hanno preceduta, anche la sonda Juno ha dovuto faticare non poco per farsi strada nello striminzito budget della NASA, ma – con poco più di due anni di ritardo rispetto al piano originale – da ieri pomeriggio si trova finalmente in viaggio per la sua destinazione finale.
    Questa sonda robotizzata è la seconda nel programma New Frontiers: dopo essere stata lanciata da un razzo Atlas V in configurazione 551, viaggerà per cinque anni e raggiungerà Giove nell’Agosto 2016, dopo aver effettuato anche un flyby con la Terra nell’Ottobre 2013.

    Juno si inserirà poi in una orbita polare con un periodo di 11 giorni terrestri intorno al pianeta più grande del Sistema Solare.
    I suoi strumenti sonderanno l’interno dell’atmosfera gioviana per misurare i rapporti di abbondanza tra idrogeno e ossigeno per dedurre quindi la quantità d’acqua.
    La sonda misurerà anche con precisione la gravità e il campo magnetico del pianeta, cercando ulteriori dati per avvalorare e raffinare la teoria della dinamo che cerca di spiegare la generazione della magnetosfera intorno a pianeti e stelle.
    Gli strumenti a bordo sonderanno il nucleo del pianeta (che si ritiene contenga idrogeno metallico) e cercheranno più informazioni sulla genesi del pianeta nel periodo di giovinezza del nostro Sistema Solare. Dato che si ritiene che Giove sia stato il primo pianeta a formarsi, si presume anche che una migliore comprensione dei meccanismi che hanno portato alla sua aggregazione ci possa aiutare anche a comprendere meglio le basi della planetologia. (altro…)

  • DNA al contrario

    Capita spesso di vedere immagini o illustrazioni del DNA umano errate.

    Di seguito la spiegazione di perché sono errate e di cosa non bisogna fare se si vuole rappresentare correttamente il DNA per evitare che una licenza artistica si trasformi in licenza di uccidere la correttezza scientifica.

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  • Tempismo perfetto

    Ebbene sì, è tornato il momento di parlare di nucleare civile. La recentissima decisione della Cassazione e della Corte Costituzionale e la relativa scheda grigia nel referendum di Giugno, mi danno le motivazioni e lo spunto giusto per riprendere il discorso.
    Pur consapevole del fatto che sarò probabilmente oggetto di critiche per quanto andrò a scrivere, non mi sento di lasciare che il qualunquismo e i discorsi da bar degli ultimi giorni abbiano la meglio sulla ragionevolezza e sulla realtà, cercherò quindi di proseguire un po’ sul discorso nucleare basandomi il più possibile su fatti accertati e non sulla emotività.
    Come al solito, non ho la presunzione di indicare la via o di imporre idee – come sfortunatamente fanno alcune associazioni ambientaliste e politiche – ma mi pongo solo lo scopo di presentare un punto di vista diverso al lettore su cui spero vorrà riflettere per suo conto.

    Partiamo quindi da questa decisione che è particolarmente deleteria – e lo è indipendentemente dalla parte politica in cui ci si identifica o dall’opinione che si ha sul nucleare.

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  • Due nuovi elementi

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    Lo IUPAC ha sancito oltre ogni ragionevole dubbio l’esistenza di due nuovi elementi.

    Gli elementi sono l’Ununquadium (Uuq, numero atomico 114) e l’Ununhexium (Uuh, numero atomico 116). I nomi sono provvisori e ci vorrà ancora un po’ di tempo prima che vengano scelti quelli definitivi.

    Il video del Professor Martyn Poliakoff illustra i dettagli della scoperta. (via Twitter)

  • Ultimo giro – Parte 2

    I diversi rinvii da parte della NASA sono infine risultati in un lancio in un momento assolutamente sconveniente per i lavoratori a tempo pieno.  Così molti di noi si sono persi la diretta del lancio, tuttavia non manchiamo qui una breve cronaca di quello che sarà l’ultimo viaggio della Endeavour nella missione STS-134.

    Nel primo tentativo di lancio, il conto alla rovescia venne interrotto a causa di un guasto a due riscaldatori delle condutture dell’idrazina nella APU numero uno, oggi si è verificato un problema minore con un piccolo danno ad alcune delle piastrelle isolanti vicine al portello di accesso.
    Mentre il primo problema è risultato appunto nello slittamento di due settimane del lancio, il secondo problema è stato invece risolto in breve tempo in loco grazie a un apposito kit di riparazione. (altro…)

  • Rivoltare una sfera

    Nel 1958 il matematico esperto di topologia Stephen Smale ha dimostrato che è possibile rivoltare una sfera in uno spazio tridimensionale senza lacerazioni o pieghe, ma solamente attraverso autointersezioni in questo modo:

    Smale ha il pallino delle sfere (pun intended) perché nel 1966 è riuscito a dimostrare la congettura di Poincaré per dimensioni maggiori o uguali a 5. (via BoingBoing

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  • Gennaio 1996, ieri

    E’ successo nella notte fra il 15 e il 16 Aprile scorsi. I media ne hanno parlato poco o niente. Oggi ho aperto il numero di Maggio di Le Scienze e ho deciso che almeno noi, su questo blog, avremmo dovuto spendere due parole.

    Sì, perché tre settimane fa ci ha lasciato uno scienziato e giornalista di spessore, Enrico Bellone, che è appunto stato direttore di Le Scienze e della sua parente Mente & Cervello, oltre ad aver dato un contributo significativo alla biblioteca dell’Editore Codice di Torino.
    Il numero di questo mese della rivista scientifica, da lui diretta fino a pochi anni fa, si apre con un editoriale che è la ripubblicazione del suo primo, appunto nel Gennaio del 1996, ed è anche leggendo questo breve pezzo che ci rendiamo conto dell’importanza del personaggio.

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  • Doppietta spaziale

    Sfortunatamente la notizia è passata in buona sostanza sotto silenzio nei nostri media, un po’ per lo spazio giustamente dedicato all’anniversario della Unificazione, un po’ per la mancanza di preparazione e interesse verso tutto quello che è vera scienza – cosa decisamente meno giustificata o giustificabile.

    Ad ogni modo, Siamo Geek rimedia qui alla distrazione dei nostri giornalisti segnalando due importanti successi – occorsi curiosamente nello stesso giorno – in campo spaziale di altrettante sonde robotizzate della NASA.

    Il primo riguarda la sonda MESSENGER: è una missione di classe Discovery diretta verso il pianeta Mercurio, lungo una complicata serie di fly-by durata la bellezza di 6 anni e mezzo e che ha interessato la Terra, Venere e infine Mercurio.
    Il 18 Marzo la sonda è entrata in orbita intorno al pianeta più interno del Sistema Solare: si tratta del primo manufatto umano a riuscire nell’impresa, complicata dall’effetto preponderante della forza gravitazionale del vicino Sole.
    Il prossimo 23 Marzo il team scientifico inizierà l’accensione e i test dei vari strumenti e, finalmente, il 4 Aprile partirà la vera e propria raccolta dei dati. La missione, salvo imprevisti tecnici, durerà almeno dodici mesi, completando un orbita ogni 12 ore.
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