Categoria: Software

  • È il software che conta

    Le specifiche hardware di Curiosity potrebbero sorprendere chi si fa bello snocciolando le caratteristice hardware dei propri giocattoli tecnologici, spesso senza nemmeno avere un’idea di cosa sta dicendo.

    La CPU ha un clock di 200 Mhz, la memoria annovera 256 Mb di DRAM ECC, 2 Gb di memoria flash ECC e 256 kb di EEPROM.

    Sembrano specifiche ridicole, ma Curiosity non deve collegarsi alla rete GSM/UMTS, non deve titllare i vostri occhi con un’interfaccia grafica di design, non deve farvi ascoltare la musica né mostrarvi filmati.

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  • MS PowerPoint compie 25 anni

    – He monologued me. With PowerPoint.
    – He what? And you’re still sane? Obviously I underestimated you.
    ( Charles Stross, Jennifer Morgue)

    Il 31 luglio del 1987 Microsoft perfezionava l’acquisto di Forethought, la società che aveva ideato e sviluppato PowerPoint.

    Robert Gaskins, Dennis Austin e Thomas Rudkin avevano messo a punto la versione 1.0 di PowerPoint per la piattaforma Macintosh e l’avevano lanciata il 20 aprile del 1987.

    Dopo vari negoziati, Microsoft concludeva l’accordo 25 anni fa esatti, segnando la prima acquisizione importante della ditta di Redmond e probabilmente la più remunerativa.

    Prima dell’arrivo di PowerPoint, il mondo PC utilizzava altri software come Harvard Graphics o, per chi volava fare semplicemente un cartello, PrintMaster. (via BBC)

  • IDN? No grazie… (almeno per il momento)

    Dalle ore 14:00 dell’11 luglio 2012 il NIC italiano (l’ente preposto a regolamentare e gestire la registrazione dei domini con estensione .it) consente di registrare domini IDN (internationalized domain name) ovvero domini contenenti lettere accentate ed altri caratteri speciali che prima non erano consentiti nei domini italiani.

    Peccato che nessuno si è preso la briga di controllare se i vari programmi in uso dagli utenti o in funzione sui server siano compatibili e supportino i nuovi domini.

    Lo standard per i nomi di dominio non permette normalmente caratteri non ASCII ma alla fine un metodo per internazionalizzare i nomi di dominio in un formato ASCII standard è stato trovato, salvaguardando con ciò la stabilità del Domain Name System. La prima bozza di IDN è stata proposta nel 1996 ed implementata nel 1998. Nel marzo 2008 l’Internet Engineering Task Force ha formato un nuovo IDN Working Group per rimodernare il corrente protocollo IDNA.

    Attualmente diverse decine di domini di primo livello supportano la registrazione gli IDN. Anche il dominio di primo livello .eu, dal 10 dicembre 2009, supporta gli IDN.

    Ovviamente perché tutto funzioni tutte le varie tessere del mosaico di software che costituisce Internet deve essere aggiornato e compatibile. E quì cominciano i problemi.

    Ho eseguito personalmente dei test di invio mail da alcuni dei più grandi (come numero utenti) sistemi webmail verso delle mailbox appositamente create con domini IDN ed i risultati a parer mio sono sono disastrosi.

    Gmail e Tiscali non supportano gli IDN e non consentono l’invio del messaggio. Yahoo prima lo accetta poi manda un messaggio d’errore perché uno dei suoi server non riesce ad inviare il messaggio a destinazione. V’invito ad effettuare dei test con altri account, se lasciate un commento, indicando la vostra mail vera nell’apposito campo, con il quale chiedete di collaborare al test vi contatterò personalmente per indicarvi un paio di indirizzi verso cui inviare i test. I risultati saranno pubblicati su questo blog.

    ATTENZIONE! Non indicate la mail nel commento ma nell’apposito spazio del form. In questo modo io potrò vedere la vostra mail e contattarvi ma questa non sarà pubblicata sul sito.

  • Secure boot e Windows 8

    Da diverso tempo monta la polemica sulla decisione di Microsoft di certificare per Windows 8 solo i sistemi dotati di UEFI secure boot.

    Per chi non lo sapesse si tratta di un sistema di interfaccia tra il BIOS ed il sistema operativo atto ad impedire il BOOT di qualsiasi dispositivo sprovvisto di firma digitale.

    Questo è ovviamente visto da molti come l’ennesimo tentativo di Microsoft di limitare la libertà dell’utente, impedendogli di fatto l’utilizzo di sistemi operativi diversi.
    Per fare un esempio le attuali distro LINUX live non potrebbero essere avviate su un PC dotato di questo dispositivo se non disattivandolo (operazione non alla portata di tutti).

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  • Schiavizzare un telefono…

    Quando, circa un anno fa, ho scoperto ifttt.com mi si è aperto un mondo. Avere un sistema su internet che si occupasse, per me, di fare alcune verifiche e di reagire di conseguenza mi sembrava qualcosa di assolutamente necessario.

    Qualche giorno fa mi è arrivato l’invito per la private beta di atooma e mi sono trovato ad avare uno strumento simile anche per il mio android (si, si, invidiosi, credo ci sia anche per il vostro aifon).

    Nell’attuale beta sono attivi solo i triggers relativi ad alcune applicazioni ed alle funzionalità del telefono, ma col tempo ne verranno aggiunti altri, rendendo questa applicazione un must per chiunque voglia sfruttare al meglio le potenzialità e le comodità del proprio smartphone.

    Provatelo!

     

  • Archiviare i testi

    Mi riferisco ai testi corti, orientativamente entro i 10k.

    Chi bazzica da… qualche anno nell’informatica e nella telematica ha sicuramente accumulato un sacco di piccoli file di testo, magari anche in vari formati, che valgono la pena di essere conservati, vuoi per riferimento tecnico, vuoi per motivi personali.

    La classica catalogazione via file system non è molto efficiente per i testi perché non si possono correlare e catalogare come si deve.

    La mia soluzione, ma non è detto che sia la migliore, è stata quella di utilizzare MediaWiki, ovvero il software su cui si basa Wikipedia.

    Per implementare questa soluzione bisogna avere qualche esperienza con Apache, MySQL e PHP. Esistono dei kit pronti all’uso per installare un sistema simile sul proprio PC, ma il rischio è di non essere in grado di fare un backup corretto dei dati e, quindi, perdere tutti i contenuti in caso di problemi.

    Se si decide di mettere online la propria wiki di testi, è bene tenerla sempre aggiornata; la mailing list MediaWiki announce è l’ideale per questo scopo.

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  • PowerShell: tre comandi utili

    La PowerShell di Windows è un tool molto potente, probabilmente guardato con sospetto perché realizzata da Microsoft.

    Il problema è, che, in stile Microsoft, vuole ridefinire gli standard esistenti, quando invece prende un po’ qui e un po’ là e mette tutto assieme.

    Ciononostante, resta un interprete molto potente che il SysAdmin finestrato non deve trascurare o sottovalutare, come mostrano questi tre esempi.

    • Elenco dei servizi in ordine di stato:
      Get-service * | sort Status
    • Elenco dei processi attivi raggruppati per produttore del software:
      Get-Process | sort company | format-Table ProcessName -groupby company
    • Elenco del software installato, con relativa command line di disinstallazione:
      gp HKLM:\Software\Microsoft\Windows\CurrentVersion\Uninstall\* |Select DisplayName, DisplayVersion, Publisher, InstallDate, HelpLink, UninstallString
  • Postfix: snellire la coda

    Chi gestisce degli MTA ha ben presente il problema dello spam.

    Tra gli effetti collaterali di questo fenomeno ci sono elle code di mail che si riempiono di messaggi inutili. Questo avviene secondo uno scenario tipico: lo spammer invia un messaggio con un mittente farlocco ad un utente che non esiste; il nostro MTA genera diligentemente un NDR e tenta di recapitarlo al presunto mittente del messaggio, ma l’MTA di destinazione rifiuta la connessione, non è raggiungibile o il recapito dà un errore temporaneo (4xx). Risultato: rimangono in coda per dei giorni dei messaggi di nessuna utilità che non fanno altro che sprecare (pochissima) banda e falsare un dato che potrebbe essere utile come sintomo di problemi (il numero dei messaggi non recapitati in coda).

    Questo è un tipico esempio dello scenario descritto sopra:

    $ mailq
    ----Queue ID----- --Size-- ---Arrival Time---- --Sender/Recipient------
    3Vgspm0WfDz30Dy       3152 Mon Apr 30 06:14:56 MAILER-DAEMON
       (connect to h1784190.stratoserver.net[85.214.66.15]:25: Connection refused)
                                                   root@h1784190.stratoserver.net

    Si tratta, quindi, di togliere di mezzo i messaggi in coda provenienti da MAILER-DAEMON, a questo scopo basta eseguire questo comando:

    mailq | grep MAILER-DAEMON | awk '{print substr($1,1,16)}' | postsuper -d -

    La dimensione dell’ID è quella di Postfix >= 2.9 con enable_long_queue_ids abilitato. Viene considerato un carattere in più per fare in modo di non cancellare messaggi attivi (‘*’ dopo l’ID) o in hold (‘!’ dopo l’ID).

  • Ubuntu 12.04 LTS Precise Pangolin

    Nuova versione di Ubuntu, questa volta targata LTS (Long Term Support).

    Di norma le versioni di Ubuntu sono supportate per 18 mesi, questa versione verrà supportata per cinque anni, sia nella versione server sia in quella workstation, a differenza delle precedenti LTS in cui il supporto della versione desktop era limitato a tre anni.

    Questa versione introduce l’HUD (Heads-Up Display) per cercare rapidamente le informazioni sul proprio computer. L’HUD viene richiamato premendo e rilasciando il tasto Alt e scrivendo quello che si sta cercando.

    Altro cambiamento degno di nota è il supporto di IPv6 equiparato ad IPv4: viene considerata attiva anche una connessione priva di IPv4 funzionante, ma con il solo IPv6. (altro…)

  • Ridondanza delle informazioni

    Non esiste organizzazione in cui ogni informazione è registrata una volta sola e pretendere di arrivare a questo utopico obbiettivo è irrealistico e, spesso, improduttivo.

    Però alcune volte le informazioni sono ridondate in maniera non necessaria, con rischi di costi nascosti dovuti alla manutenzione di più archivi e alle conseguenze del disallineamento degli stessi (o l’allineamento è fatto per via algoritmica o non è). In questo scenario si inserisce spesso un irrazionale antagonismo tra uffici (o tra scrivanie dello stesso ufficio) tale per cui un’informazione come un numero di telefono di un cliente diventa un dato custodito più gelosamente del PIN del bancomat.

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  • Pubblicato un file dei sorgenti di VMware ESX

    In un articolo del blog, Iain Mulholland, il direttore del Security Response Center, ha comunicato che è stato pubblicato su Internet il contenuto di un file dei sorgenti di ESX.

    Dalle analisi del file, risulta che il file faccia parte dei sorgenti di ESX del 2003 o del 2004, non sono state fornite altre informazioni in merito al tipo di file o al suo ruolo all’interno della struttura dei sorgenti del software.

    Dal momento che VMware condivide parte del codice sorgente con partner industriali, la parte pubblicata potrebbe essere stata trafugata sfruttando una vulnerabilità nella sicurezza di uno dei partner, sono in corso le indagini per tentare di individuare la fonte esatta.

    ESX è la versione dell’hypervisor abbandonata a partire dalla versione 5.0, che utilizza solamente la versione ESXi, ma non è ancora stato chiarito se il sorgente pubblicato si riferisca all’interfaccia ESX oppure al core del kernel di virtualizzazione, nel qual caso il problema potrebbe interessare anche ESXi. (via CRN)

  • Corretto un problema serio di Samba

    La nota tecnica di Samba CVE-2012-1182 segnala un problema piuttosto serio del software che richiede attenzione immediata.

    Le versione 3.x fino alla 3.6.3 inclusa presentano una vulnerabilità che consente ad un utente remoto di guadagnare i privilegi di root.

    Sono state rilasciate le versioni 3.6.4, 3.5.14 e 3.4.16 che correggono il problema. Vista la serietà del problema sono state rilasciate anche delle patch per le versioni non piu supportate dalla 3.0.37 in avanti.

    Se non è possibile patchare immediatamente la propria installazione di Samba è consigliabile limitare l’accesso tramite un firewall o utilizzando il parametro hosts allow, tenendo presente che il rimedio non risolve il problema. (via ISC SANS)