• Un tool essenziale per la vostra prossima presentazione di PowerPoint

    Signore e signori, il Generatore di Stronzate per la Web Economy.

    Inutile stare ancora su questa pagina, seguite il link!

  • Arriva la concorrenza

    Dopo gli annunci di Edigita e la discesa in campo di SIP Telecom, arriva finalmente uno store di eBook gestito da chi è stato tra i primi in Italia a credere nella tecnologia.

    Avevo visto lo stand di Simplicissimus due anni e mezzo fa alla fiera del libro di Torino, avevo provato i reader che distribuivano e… avevo ordinato subito dopo un Cybook Gen3.

    Due anni fa il fenomeno sembrava sul punto di scoppiare, ma vari eventi, credo dominati dalla congiuntura economica, hanno rinviato l’apertura delle danze a quest’anno. Poco male.

    Simplicissimus ha aperto STEALTH, una piattaforma di vendita di libri elettronici.

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  • Crimini odiosi

    L’FBI segnala un comportamento criminale di una persona che avrebbe utilizzato metodi di social engineering e un trojan per assumere il controllo della parte multimediale delle sue vittime, tutte ragazze minorenni.

    Il malvivente avrebbe contattato le vittime attraverso i social media e avrebbe spedito loro dei finti filmati, che erano in realtà dei software che gli avrebbero permesso di accedere ai dischi e all’input in tempo reale di microfono e webcam. Le vittime venivano in seguito ricattate minacciando di rivelare a terzi le fotografie contenute nei dischi o i dialoghi intercettati con microfono e webcam.

    La persona è stata arresta lo scorso giugno dopo due anni di indagini.

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  • Prima vedere cammella

    Secondo il GR delle 14:00 di Radio24, il Ministro Maroni ha annunciato l’abrogazione della Pisanu/Stanca a partire dal 1 gennaio prossimo venturo.

    Prima di esultare o esprimere altri pareri bisogna vedere cosa verrà abrogato e quali norme resteranno in vigore.

    Secondo il Corsera, il Procuratore Piero Grasso avrebbe detto che questo provvedimento potrebbe «ridurre moltissimo la possibilità di individuare tutti coloro che commettono reati attraverso Internet».

    Ricordo al signor Procuratore che una rete WEP è crackabile in pochi minuti e che sono noti gli algoritmi con cui Fastweb e Telecom hanno generato le chiavi WPA. Non mi pare che la Procura Generale Antimafia si sia mossa per arginare questi problemi.

  • “L’Open Source non inventa.”

    Sedetevi su una sedia prima di leggere questa frase. E’ meglio.

    L’Open Source non inventa. Copia e rende libero ciò che altri inventano per evitare che Microsoft copiando e *rubando* diventi padrona di tutto. Dei due mali, io preferisco la via di mezzo: il giusto guadagno ma il buon prodotto.

    Questa è una delle frasi di un thread che è nato sulle risposte allo status di un mio contatto. Discussione nata, a dire il vero, dalla recente scoperta di vulnerability issues su Froyo (Android 2.2, nda). Da qui si è passati a parlare (a vanvera) del Garbage Collector (“donna delle pulizie che passa quando vuole, quando meno te l’aspetti e blocca tutto quello che stai facendo“) e poi, con una logica tutta particolare, si è arrivati a parlare (ancor più a vanvera) dell’Open Source perchè uno degli interlocutori ha dichiarato il suo interesse per Android, essendo un amante del software libero, associando la ‘libertà’ offerta dagli smartphone con sistema operativo Android alle ‘limitazioni’ imposte sugli iPhone (attenzione: qui non c’è alcun fanboyismo).

    La risposta include alcuni frammenti estremamente interessanti:

    Apple ha fatto guadagnare un sacco di soldi a molti programmatori che non avrebbero mai visto un dollaro tramite l’open source. Inoltre la fame di successo (soldi) ha generato in un anno una marea di applicazioni, molte delle quali di ottima qualità.” […] “Ma l’open source non è ciò che farà progredire il mondo. E poi, le applicazioni per Android non sono gratis, almeno non tutte. Quindi non vedo la differenza.

    Il primo grave, gravissimo errore già denota una scarsa conoscenza dell’Open Source, associandolo al concetto di “gratuito”. E’ un errore fin troppo comune, ma che mi aspetto da chi non è un programmatore o, comunque, non bazzica attivamente nell’ambito informatico. No, Open Source non vuole affatto dire gratis. Per favore, toglietevelo dalla testa.

    Tralascio un pezzo di dissertazione molto confusa che inizia con “Sono un po’ incazzato con l’OpenSource, ma non è colpa del movimento stesso. È colpa di Microsoft.” e arrivo al pezzo che più mi ha sconvolto, quello che contiene il frammnento riportato all’inizio del post, che viene “premesso” da quest’altra frase: “Prova solo un attimo a pensare cosa sarebbe stato il mondo informatico senza Apple. Togli il Mac, togli l’iPod, togli l’iPhone. Io credo che debba sempre esistere una convenienza economica per portare ad una evoluzione.

    Già. E non mi sembrava stesse scherzando.

    Chi parla dice di essere un programmatore (non conoscendolo, non posso che accettare questa affermazione) ma credo che abbia le idee fin troppo confuse e, forse, una scarsa conoscenza del mondo dell’Open Source, perchè oltre all’errore di prima sul concetto di gratuito, alla fine di tutto si sottolinea che l’Open Source non genera software di buona qualità, non innova ma copia, suggerendo che solo grazie ad Apple c’è stata vera innovazione.

    Non voglio scatenare una guerra di religione (non è lo scopo di questo post) magari citando la causa che Xerox fece ad Apple (credo perdendola) all’inizio degli anni ’80 quando fece uscire “Lisa” (prima) ed il “Machintosh” (poi) dotati del “mouse” che era stato inventato, appunto, da alcuni dipendenti Xerox e non voglio nemmeno sottolineare che alla base del sistema operativo OsX c’è FreeBSD, spesso considerato uno dei primi progetti Open Source derivati da Unix.

    Open Source significa (tra le altre cose) collaborazione: condividere i sorgenti di un progetto permette a diverse persone di migliorarlo, di farlo crescere aggiungendo funzionalità e/o correggendone gli errori. Associare l’Open Source a prodotti di bassa qualità (indirettamente come è stato fatto nella discussione) non è solo sbagliato, ma è ipocrita. Linux, MySQL, Apache Http Server, Firefox, OpenOffice, Eclipse… sono tutti risultati dell’Open Source e sono prodotti assolutamente di ottima qualità per non sottolineare che sono alla base di un numero altissimo di prodotti e/o servizi anche commerciali.

    Firefox è stata una vera e propria fonte di innovazione nel mondo dei browser, anche indirettamente (progetti Open Source nati per estendere Firefox stesso). OpenOffice già solo con OpenDocument dovrebbe essere citata di diritto nella scala dei progetti innovativi. Eclipse è diventato uno degli IDE più utilizzati anche perchè non limitato ad un unico linguaggio, grazie ad un innovativo sistema di plug-in. Per non parlare di tutte quelle società (grosse e piccole) che grazie all’Open Source hanno potuto creare e migliorare la  propria offerta… e non parlo solo di IBM, Google, Oracle, ma parlo anche di tante società che vivono fornendo servizi ad alta qualità grazie a quello che il mondo dell’Open Source propone.
    E potrei continuare per pagine e pagine.

    Ma mi fermo qui. E’ meglio.

  • Vi manca Star Wars?

    Potete considerare questo adesivo da attaccare alla vostra automobile (ARGH! è lo stesso modello della mia auto!).

    Oppure dovete potete vedere il filmato di Star Wars segnalato da Paolo basato su personaggi LEGO.

  • Aggiornamento di Flash per oggi

    Contrariamente a quanto annunciato in precedenza, Adobe rilascerà nella giornata di oggi (riferita alla time zone americana) un aggiornamento di Flash per Windows, Unix e MacOS che dovrebbe risolvere un problema critico, in quanto è già in circolazione del malware che lo sfrutta. L’aggiornamento per Android è previsto per il 9 di questo mese.

    Aspettatevi, quindi di ricevere una notifica della disponibilità di un aggiornamento per Flash tra oggi e domani. È molto importante aggiornare il programma appena possibile.

    L’aggiornamento per Adobe Reader relativo a questo problema è previsto per la metà del mese. (via Threat Post)

  • Immagini notturne dalla ISS

    Space Fellowship ha pubblicato tre immagini notturne riprese dalla ISS in cui si vedono in centro e il sud dell’Italia, la valle del Nilo e la parte americana del golfo del Messico.

    Le immagini sono state scattate a 350 Km d’altezza dalla cupola della ISS costruita dall’ente spaziale europeo.

    Aggiornamento 20/11/2010 07:15Questa è la versione ad alta risoluzione. (via Paolo Attivissimo)

  • blekko

    Un altro motore di ricerca, nato con la speranza di avere maggiori fortune di cuil e similari.

    L’idea innovativa è di restringere ad un determinato campo di azione una ricerca nel caso dia risultati troppo estesi.

    Il video dimostrativo, di cui alcuni riconosceranno gli effetti sonori, mostra come sia possibile restringere una ricerca utilizzando una barra (slash in inglese, che significa anche tagliare, ridurre drasticamente) seguita da una parola chiave.

    Ovviamente nella demo tutto funziona a meraviglia, mentre se si mettono alla prova alcune ricerche specifiche, il motore dice che non esiste ancora lo slashtag. Questo perché blekko non opera in maniera semantica (aspettiamoci che ci arrivi Google come contromossa), ma attraverso filtri definiti dagli utenti. Ovvio che il tutto funziona per ora solamente per la lingua inglese.

    Alcune feature interessanti sono i link che appaiono appena sotto il titolo di ogni risultato delle ricerche: è possibile assegnare dei tag ad un sito, visualizzarne i dati di ottimizzazione per i motori di ricerca (seo), i link verso quella pagina senza gli arcani comandi di BigG, l’indirizzo IP del server e altri dati. Va da sé che queste sono informazioni più utili agli smanettoni che a chi effettua ricerche e sono comunque reperibili altrove senza troppa fatica.

  • Postfix: bloccare le mailing list hackerate

    Capita ogni tanto di dover bloccare un flusso cospicuo di mail in arrivo da un indirizzo o una mailing list hackerata o che rifiuta il comando di disiscrizione e di doverlo fare adesso.

    I filtri applicati ai client possono essere efficaci, ma non comunicano al mittente la nostra intenzione di non voler ricevere più i suoi messaggi. Nel caso di un list server, inoltre, la raffica di delivery failure dovrebbe provocare la rimozione amministrativa dell’account.

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  • Guida minima, ma minima, ma proprio minima per impaginare del testo che si distingua

    Un sedicente aspirante designer di mia conoscenza deve impaginare una serie di documenti da stampare per l’ufficio dove lavora, e nel suo piccolo vuole tirare fuori un lavoretto fatto per bene. La sua definizione di “per bene” è “non indecente e che si distingua”.

    Costui mi ha chiesto consiglio, chiamandomi anche sensei. Dopo avergli fatto notare che quello che intende fare non è definibile design, che io mi occupo di computer, e che se io sono un sensei siamo messi male, gli ho dato un solo, unico, singolo, consiglio.

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  • La Guardia di Finanza usa il comando JOIN

    Per chi si diletta di database può sembrare una cosa ovvia, per le Fiamme Gialle probabilmente non lo era o, verosimilmente, non avevano ancora gli strumenti necessari.

    Sia chiaro: chi scrive accoglie con sentimenti assolutamente positivi queste iniziative e riconosce, per esperienza, che non sia così facile mettere assieme dati in maniera coerente provenienti da fonti diverse che, alcune volte, non sono esattamente entusiaste di fornire i dati richiesti. Quanto segue è, quindi, un commento che parte dalle premesse appena esposte.

    Il Sole dà conto dell’operazione Perseo, che, detta in termini informatici, è una query che mette in JOIN varie tabelle applicando le WHERE opportune (sto banalizzando).

    Per mettere in relazione due o più tabelle ci vuole una chiave, che, in questo caso, sono il codice fiscale, la partita IVA o una tabella di associazione dei medesimi.

    Per puro esercizio teorico, immaginiamo di avere a disposizione i database in formato SQL di varie fonti, quali conti correnti, transazioni delle carte di credito, pagamenti vari, transazioni Telepass, eccetera. Se io voglio tracciare Paolino Paperino il cui codice fiscale è PPRPLN80B13B602C mi basta selezionare tutti i record delle tabelle che fanno riferimento a quel codice fiscale, metterle in ordine cronologico ed ecco che ho un’idea della vita di Paolino Paperino.

    Ovviamente questo è un esercizio mentale, nella realtà non ci sono entità che abbiano libero accesso a tutti quei dati contemporaneamente e non è così facile come l’ho descritto. Ma se si parte dagli acquisti di beni di lusso e si impostano i parametri corretti, si capisce come mai il Sole dica che «praticamente tutti i contribuenti selezionati nella fase sperimentale sono risultati “positivi” al controllo.»

    L’unico auspicio che mi permetto di palesare è che questi strumenti vengano utilizzati con la massima cautela senza voler punire chi, per fortuna o per abilità, è più ricco di altri. Avere a disposizione tante informazioni e una vasta potenza di calcolo che permette di elaborarle è un potere enorme, come Google dimostra ampiamente, che deve essere utilizzato con molta cautela e responsabilità.