• Cos’è il genio? /7

    E’ inverno. Solitamente fa freddo. Quest’anno fa più freddo rispetto agli ultimi anni e in televisione non si parla d’altro.
    Fa freddo. Tanto.
    E’ da qualche giorno che in Italia le temperature minime e massime sono regolarmente sotto gli 0°C.
    Anche a Milano.

    E tu cosa fai per togliere il ghiaccio dal marciapiede?
    Butti l’acqua?

    E quando un vigile te lo fa notare tu cosa rispondi?
    Ma la notte gela, mica di giorno… e poi ci butto il sale.

    Sei un genio.

     

     

     

  • Tutti all’assalto del Katzenklavier!

    [youtube=http://www.youtube.com/watch?v=Yr_jEba403o&w=480]

    Questo è piccolo corto di Eddie White e Ari Gibson, narrato da Nick Cave. Questo Nick Cave. La narrazione è particolare e ritmata. Se amate i felini e le stranezze storiche questo fa per voi. I sottotitoli sono fatti abbastanza bene anche se qualche castroneria si trova. Poco per fortuna rispetto a certi orrori visti…
    Se volete sapere di più dello strumento musicale nominato ecco qui un ottimo link (in inglese).
    Enjoy!

  • rip btjunkie…

    Anche le belle storie hanno, prima o poi, una fine.

    Saranno felici tutti coloro che si riempiono la bocca con parole come “copyright” e di “diritti d’autore“, ma appena possono sono i primi a violarli. Oggi abbiamo un po’ meno di libertà in rete.

  • Numberphile

    L’Università di Nottingham negli ultimi anni ha avviato iniziative online davvero lodevoli.

    Tutto è iniziato con The Periodic Table of Videos, che ha trasformato Martyn Poliakoff in una celebrità.

    A seguire è stata creata la serie Sixty Symbols, che va oltre la chimica e abbraccia fisica, astronomia, cosmologia e altre discipline.

    Ultimo ma non ultimo è Numberphile, l’immancabile serie di video sui numeri e la matematica.

    Questo è quello che ci si aspetta delle università: che siano le fontane, non i pozzi del sapere.

  • Pirateria? E-Book? La solita solfa…

    Sarà che ho una visione “limitata” del mondo, ma certe volte mi stupisco ancora davanti alle affermazioni di certi “benpensanti” italiani che fanno di tutto per dimostrare che il problema della pirateria non vogliono affrontarlo usando il cervello, e, soprattutto, tanta, ma tanta, umiltà.

    Marco Polillo, presidente dell’AIE (Associazione Italiana Editori), ha di recente dichiarato: “La pirateria sta mettendo a rischio il mercato nascente degli e-book in Italia, non possiamo non combatterla”. Che pensatona, complimenti.
    Soprattutto originale, visto che sostituendo la parola “e-book” con “musica” o “film” la stessa frase è stata pronunciata diverse volte, da diversi presidenti di diverse associazioni negli ultimi anni.

    Mi piacerebbe suggerire a questo signore di leggersi l’articolo “You Will Never Kill Piracy, and Piracy Will Never Kill You” che, nonostante sia diretto al mondo del cinema può tranquillamente essere “rigirato” verso il mondo degli e-book.
    E soprattutto in Italia.
    Già perchè nonostante i vari presidenti di queste associazioni non lo vogliano ammettere (anzi, lo neghino al grido di ‘ma noi abbiamo dei costi‘), più l’oggetto è “costoso” più è alta la probabilità che venga piratato. Esattamente come in Italia dove il prezzo di un e-book è di poco inferiore al prezzo del libro cartaceo. Se negli Usa i prezzi delle ultime uscite raggiunge raramente i 4$, in Italia è raro trovare le novità a meno di 8€.
    Sono certo che gli “editori” (poverini) sono pronti a dare la colpa al fatto che gli e-book, in Italia (così come mi ha spiegato, qualche settimana fa uno di loro), sono considerati come “software” e quindi non hanno lo stesso regime IVA applicato al mondo dell’editoria.
    Ma non mi pare abbia mai visto nessuno combattere affinchè questo cambi.
    Anzi, a loro fa solo comodo.

     

     

  • Ci teniamo il secondo intercalare

    La Conferenza Mondiale sulle Radiocomunicazioni ha deciso di non decidere e di rinviare ogni decisione in merito al secondo intercalare.

    Come è facile immaginare non esiste un solo tempo universale standard, ma ce ne sono tanti tra cui si può scegliere.

    In sostanza abbiamo due modi per calcolare il tempo: o ci riferiamo alla ciclicità dei movimenti della Terra, oppure ci riferiamo alla ciclicità dei movimenti degli elettroni. Inutile dire il primo è meno preciso del secondo.

    (altro…)
  • Non ti pubblicano? Fottitene. Ci sono gli eBook.

    Fa sempre piacere leggere di vicende che dimostrano che anche nel mondo (anche se forse sarebbe più appropriato il termine ‘casta’) dell’editoria qualcosa di positivo sta accadendo.

    La storia, raccontata piuttosto bene da questo articolo del Guardian,  è quella di Amanda Hocking che sin da piccola voleva diventare scrittrice.:17 romanzi scritti e tutti puntualmente rifiutati da diverse case editrici.
    E così ha deciso di pubblicarlo lei stessa, prima per Kindle, tramite il sito di Amazon e con un lavo ro di un paio d’ore di formattazione, come suggeritole da un blog, è riuscita a renderlo disponibile su altri market:

    Il risultato? In soli sei mesi aveva venduto oltre 150 mila copie e in quasi due anni un milione e mezzo, incassando, pare, oltre 2 milioni e mezzo di dollari.
    E ora, ovviamente, gli “editori” si sono accorti di lei.

    La speranza è che storie come quella di Amanda possano accadere con sempre maggior frequenza, togliendo potere ad un mondo che, come quello delle case discografiche, aiuta molto raramente i “piccoli”…

     

     

  • Postfix 2.9

     Wietse Venema ha rilasciato la versione 2.9 di Postfix.

    Tra le nuove caratteristiche:

    • supporto di id lunghi e non ripetibili dei messaggi elaborati; la funzione si attiva aggiungendo al file di configurazione la direttiva enable_long_queue_ids = yes
    • supporto di memcache;
    • introduzione del concetto di gradual degradation: se un database utilizzato dal programma non è (più) disponibile, Postfix non si blocca con un errore fatale, ma cerca di continuare a funzionare mantenendo attive le funzioni che non dipendono dal database;
    • miglioramento dell’utility postconf;
    • nuove misure per rallentare la risposta nel caso in cui venga rilevato un DoS a livello applicativo.

    La versione completa dell’annuncio è qui.

    Contestualmente all’uscita della nuova versione di Postfix, è stata rilasciata la nuova versione 1.1.4 di Pflogsumm.

  • A cosa servono gli standard?

    Come se non bastasse il fatto che il bello degli standard è che ce ne sono tanti tra cui scegliere, qualcuno ci mette del suo per inventarne di nuovi.

    Stamattina sono andato da un cliente per configurare la sua nuova connessione a Internet, per far funzionare la quale era necessario che venisse steso un cavo UTP.

    La persona che ha steso il cavo ha molto gentilmente pensato di realizzare anche i connettori UTP. Per scrupolo ho controllato la sequenza e al posto di quella standard mi sono trovato un fantasioso bArancio-Arancio-bVerde-Blu-bMarrone-Verde-bBlu-Marrone. La differenza era particolarmente marcata dal fatto di avere un marrone lì in mezzo a tutti gli altri colori.

    Quando io mi trovo davanti a queste cose la prima domanda che mi pongo è “Perché?” Che senso ha inventarsi delle sequenze quando esistono quelle codificate?

    Domande che resteranno senza una risposta.

  • Sinclair ZX81 in LEGO

    My Lego ZX81!Il primo modello di casa Sinclair, lo ZX80, veniva venduto già assemblato oppure in kit.

    Paul Dunning ha realizzato un modello dello ZX81 in LEGO; è leggermente più grande dell’originale, ma molto rispettoso dell’originale, specialmente considerando i limiti dei mattoncini LEGO.

    Aspettiamo solo che qualche fan dell’altra parte realizzi una ricostruzione in LEGO di qualche computer Commodore.

  • Il bello del software open

    Il software open non sarà bello da vedere, non avrà un’interfaccia di design , non verrà venduto in confezioni fighe, non verrà promosso da commerciali cocainomani in gessato e gemelli, non sarà intuitivo, ma funziona!

    Prendiamo un esempio a caso: la VPN.

    OpenVPN è un orologio, si fatica (nemmeno poi tanto) per la configurazione iniziale, ma una volta fatta la prima le altre possono essere copiate da quella. Va in TCP e UDP, si può selezionare la porta, decidere il tipo di autenticazione e configurare mille altri parametri e raffinatezze.

    È gratis e funziona.

    Le altre soluzioni o sono vulnerabili, o sono care, o funzionano una volta su tre. Ci sono bellissime implementazioni di firewall commerciali che richiedono un bowser specifico, lanciano una granaiuola di applet Java non firmate (col cacchio che dico di fidarmi sempre!), lanciano un programma (solamente Windows, gli atri si attaccano) che dopo un’eternità stabilisce una connessione VPN… che non va!

    OpenVPN va con qualsiasi tipo di trasporto e va sempre, basta solo configurarla correttamente.

    Quando sceglierete la prossima VPN, pensateci bene.