L’importanza di chiamarsi root


Molti (tra cui persone “importanti”) mi chiedono perche’ nella mia Ubuntu (e in tutte quelle che installo per lavoro) perdo sempre tempo (chissa quanto!) a settare la password di root.

“ma tanto hai il sudo per tutti i comandi” “ma tanto basta fare ‘sudo su -‘, lo conosci questo trucchetto, no?” (come se non lavorassi su *nix da 20 anni): io li lascio parlare e setto sempre una password per root.

Poi capita il giorno che l’ultimo aggiornamento di VirtualBox (4.1.2) da repository va in errore e l’utente che ha lanciato l’upgrade perde l’appartenenza a tutti i gruppi tranne che “vboxusers” (il quale ovviamente non e’ definito tra quelli privilegiati).

… e se non c’e’ la passwd di root, adesso che si fa?
Smontare il portatile, togliere il disco fisso, attaccarlo via usb ad un’altra linux e modificare a mano /etc/sudoers? sempre che non sia su filesystem ext4 criptato?

Io li lascio parlare e setto sempre la password di root.

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6 risposte a “L’importanza di chiamarsi root”

    • In realta’ quello e’ stato il suggerimento di uno di quelli che mi aveva detto di non settare la password di root.

      In ogni caso io sarei entrato in “single user mode” e senza cambiare la password di root avrei cambiato i files che mi interessavano.

      non stiamo pero’ discutendo le modalita’, ma l’approccio ai problemi…

  1. Io amo la mia password di root. Anche se in teoria non e` conforme alla fuffa sulla privacy, se c’e` piu` di un amministratore che entra come root direttamente, non c’e` modo di sapere chi e` realmente. Ma io me ne frego allegramente.

  2. La password di root e’ sempre cosa buona e giusta settarla e ricordarla.

    Ci sono programmi la cui installazione/aggiornamento richiede la password di root, il primo che mi viene inm ente e’ VMware per Ubuntu.

    E poi e’ bello ogni tanto essere root senza sudare 😉

  3. “perde l’appartenenza a tutti i gruppi tranne che vboxusers”

    Ecco perchè non uso Ubuntu sul desktop :p

    In ogni caso convengo che sia ottimo abilitare l’utente Root, anche sui mac, ma come la mettiamo con quella scuola che dice che non avere l’utente root e lavorare con un utente non privilegiato sia più sicuro?

    • Le due cose (sudo e su – per diventare root) non sono mutualmente esclusive, ma sono lasciate al giudizio dell’utente.

      Quando si presuppone che il sistema operativo sia piu’ intelligente (battute sugli utenti a parte) di chi lo usa c’e’ un fondamentale errore di fondo.

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