Nella pagina principale della Nonciclopedia si legge:
Cari lettori,
Ringraziandovi per il caloroso sostegno, vogliamo innanzitutto chiarire che ci dissociamo dalla violenza con cui il web ha reagito alla nostra decisione di oscurare il sito. Il nostro intento non è mai stato quello di incitare l’utenza contro Vasco, quanto quello di informarla dei fatti avvenuti.
Ci scusiamo se i contenuti della pagina di Vasco Rossi siano sembrati diffamatori, ma non c’è mai stata l’intenzione di offendere il cantante. Aggiungiamo che non abbiamo responsabilità su alcuni stralci della pagina di Vasco Rossi che circolano in rete (e che sono stati diffusi da alcuni TG) poiché non corretti, in quanto non sono mai stati presenti sul nostro sito.
Da entrambe le parti c’è una volontà di garantire umorismo di qualità, pertanto non escludiamo la possibilità futura che un giorno su Nonciclopedia tornerà ad esistere un articolo su Vasco Rossi che faccia ridere tutti quanti.
Tania Sachs, la portavoce ufficiale del rocker, ha assicurato che ritirerà la querela contro Nonciclopedia.
Dopo gli eventi di ieri c’è stata prima una reazione un po’ frettolosa dei portavoce di Vasco Rossi, che hanno tentato di fare la voce grossa e poi una discesa a più miti e ragionevoli consigli. L’articolo di Paolo Attivissimo riporta in maniera dettagliata e più professionale lo svolgersi dei fatti e la serie di dichiarazioni.
L’accaduto dimostra ancora una volta che quando si entra in Rete non si deve solamente sfruttare il mezzo “gratuito”, ma se ne devono rispettare le regole.
Inviare mail pubblicitarie a oves, boves et universa pecora ha come reazione l’essere considerati spammer; ammorbare il prossimo con le proprie cazzate senza alcun ritegno ha come conseguenza essere considerati troll; pretendere di poter dire tutto ciò che si vuole su tutto e impedire agli altri di fare altrettanto agitando la carta bollata ha come conseguenza quello che è successo, con l’aggravante che tanto più si è in alto tanto maggiore è il botto che si provoca quando si cade.
Tutto è bene quel che finisce bene e ricordatevi che il Molise non esiste!
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