Il “registro”

postlegge per creare un “registro” federale al quale ci si deve iscrivere per poter offrire qualsivoglia tipo di “servizio informatico”.

La creazione di un “ordine degli informatici” è, spesso, argomento di conversazione tra addetti ai lavori quando ci si trova dinnanzi a dei veri e propri disastri tecnologici o a situazioni dove ignoranza nel campo e assenza di professionalità regnano sovrane.
Quante volte, infatti, ci siamo dovuti fermare perchè qualcosa di informatico non stava funzionando (esempio) o funzionava secondo una logica difficile da comprendere (esempio)… chiedendoci il perchè si permette a chiunque di fare qualcosa che dovrebbe essere fatto solo da chi è in grado di farlo?CNIIe non ne faccio un discorso di parte politica) distruggerebbe la diffusione di una cultura informatica che nel nostro paese stenta a crescere. La gestione di questo fantomatico ordine verrebbe girato a qualche ente già burocraticizzato, facilmente plasmabile da chi ha potere e poca conoscenza e inaccessibile da chi, al contrario, non ha potere ma detiene la vera conoscenza. Le società “informatiche” che lavorano per gli enti governativi o pubblici o, comunque, nelle aree sensibili continuerebbero a lavorare senza alcun miglioramento della qualità… anzi. Forti di un vero e proprio “appoggio” ufficiale forse farebbero di peggio.

E chi ne sa… rimarrebbe a guardare. La luna.

 

 

Commenti

7 risposte a “Il “registro””

  1. Avatar Massimo Luciani

    Sono sostanzialmente le obiezioni che faccio quando qualcuno ventila la possibilità di creare un ordine degli informatici perciò non posso che sottoscrivere col sangue. 🙂

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