Non credo che il nome Brian Greene sia sconosciuto ai lettori di questo blog.
Per chi – presumo pochi – non conoscesse il personaggio, vi ricordo che si tratta di un fisico di fama, molto impegnato nel campo della Teoria delle Stringhe. A parte la sua carriera accademica, che qui ci interessa relativamente poco, dobbiamo invece notarlo come uno dei migliori divulgatori scientifici attualmente in circolazione.
Ha al suo attivo diverse pubblicazioni rivolte al grande pubblico e il suo primo libro in particolare, L’universo elegante , ha attratto grande attenzione. Il grande clamore deriva dal fatto di essere un saggio di ampio respiro che tuttavia presenta i concetti con una chiarezza tale da essere leggibile in pratica da chiunque abbia una preparazione scientifica anche minima.
Non è il caso che io faccia qui l’apologia del personaggio: chi volesse maggiori informazioni, può naturalmente rivolgersi alla sua scheda personale sulla Wikipedia.
Volevo invece usare questo post per segnalare la sua seconda partecipazione a una TED Conference: la prima risale al Febbraio 2005 ed è disponibile qui.
Quella che invece vi segnalo oggi è molto recente: registrata nel Febbriaio di quest’anno alla TED Conference di Long Beach, è stata pubblicata sul sito di TED da un paio di settimane.
Si tratta di una breve presentazione che tenta di rispondere alla domanda “Why is our universe fine-tuned for life?” ipotizzando che il nostro Universo non sia l’unico esistente.
Per comodità, incorporo qui il relativo video caricato anche su YouTube
[youtube width=”520″ height=”293″]http://www.youtube.com/watch?v=bf7BXwVeyWw[/youtube]
Anche in questo caso Greene da una spiegazione cristallina di un concetto che è altamente teorico, ma non per questo meno affascinante.
Buona visione!
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