Farewell, Atari.


La settimana scorsa la divisione americana dell’Atari ha fatto la richiesta per il “Chapter 11”, dichiarando, quindi bancarotta.  Una notizia passata in sordina perchè questo nome evoca sorrisi e bellissimi ricordi solo in pochi ‘diversamente giovani‘.

La società, nata nel 1972, fu senza dubbio una delle società pioneristiche nel mondo dei videogiochi da casa e divenne famosa grazie alla sua console Atari 2600 che iniziò a spopolare tra la fine degli anni 70 e l’inizio degli anni ’80 grazie, tra le altre cose, ad una notevole varietà di giochi a disposizione degli utenti.

Atari, dopo essere passata di mano più volte, è attualmente di proprietà di una società francese che non sta per nulla navigando in buone acque ed è per questo che la divisione americana vuole cercare, con questa operazione, di staccarsi dalla casa madre francese nella speranza di trovare un investitore privato.

Io quella console l’ho avuta ma, come molti, nei 1981 mi sono dedicato al mio primo Vic-20. Ma ho comunque ottimi ricordi del tempo che ci ho “perso” giocandoci da solo e con amici.

 

, , ,

8 risposte a “Farewell, Atari.”

  1. Anche io ero un 2600er, e qualche tempo fa ho preso un DVD-Rom con tutti i giochi mai usciti per quella piattaforma….

    Ma Atari divenne famosa ancor prima grazie al Pong 🙂

  2. Giuste per vedere se tutti noi diversamente giovani abbiamo fatto lo stesso percorso..
    1) Atari 2600
    2) Intellivision
    3) VIC20
    4) C64
    5) Amiga (1000 e poi 500)
    6) Atari ST
    6) PC (Olivetti M19)
    e poi da li in poi venne la VOBIS e da li si cominciò con i PC…

    Salumi

  3. 1) VIC-20
    b) Commodore 128
    III) Amiga 500
    0x4) Amiga 2000 con alla fine un 68040
    000001000) Amiga 3000T con Picasso 4 con tutti gli add-on.

    Tranne il 128, che e’ disperso da qualche parte in Francia, e’ tutto in casa, ma non giuro sul funzionamento

Rispondi a Gino Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *