Good-bye Star Trek

CBS e Paramount sono i due titolari dei diritti di Star Trek. Sì, sono due perché l’uno ha alcuni diritti e l’altro possiede altri diritti sul franchise. Paramount appartiene a Viacom, che non è la Viacom che vi ricordate quando c’erano i telefilm di Star Trek perché nel 2005 c’è stato uno spinoff… Insomma, leggete qui.

Fedele alla dialettica ipocrita attuale, CBS/Paramount ha scritto questa lettera in cui presenta queste linee guida.

Come ogni comunicato stampa di un’organizzazione che è appena stata hackerata si apre con «La sicurezza per noi è una cosa importante», così va letta la lettera di CBS/Paramount. Qualcuno ha detto neolingua?

Quando JJ Abrams aveva detto «State tranquilli» a proposito di Axanar, Alec Peters aveva capito subito che l’unica cosa che non doveva fare è stare tranquillo. Previsione personale: se JJ dovesse smettere di guadagnare con Hollywood ce lo troveremmo come candidato politico.

Che il franchise di Star Trek sia andato a donne di facili e licenziosi costumi era una mia personale opinione da quando ho visto l’ultimo episodio di Enterprise. La quarta stagione di quella serie (tranne, ovviamente, quel cesso dell’ultimo episodio) è stato il canto del cigno di Star Trek: belle storie, temi intelligenti, personaggi accattivanti.

Sono fan di Star Trek da… uhm… tanto tempo, abbastanza per aver seguito alcuni telefilm su Telemontecarlo, poi su Antenna Nord (ribattezzata in seguito Italia Uno) e per essere andato al cinema a vedere il primo film quando è uscito in Italia.

Ma questo per me non significa che io debba rimanere fan di Star Trek sempre e comunque; posso anche dire «Addio e grazie di tutto il pesce» e andare a cercare il divertimento intelligente altrove perché Star Trek non ha il monopolio di nulla, a parte dell’universo che ha ideato Roddenberry e che molti altri hanno aiutato a diventare quello che ricordiamo con piacere.

Grazie a Star Trek ho conosciuto la mia compagna e ho conosciuto tante ottime persone (ho conosciuto anche delle gran teste di cazzo, ma sono poche). Credo di aver ampiamente saldato il mio debito di riconoscenza con CBS/Paramount, vista la quantità di videocassette, DVD, libri e altra immondizia altri oggetti che ho acquistato.

È il momento di dire addio a Star Trek, di smettere di avere paura delle ombre e di iniziare a seguire altre leggende e altre storie, perché là fuori ce ne sono tante senza il marchio di chi vuole solamente i vostri soldi e non vi dà più nulla in cambio se non il ricordo di quando eravate più giovani.

Aggiunta dopo la pubblicazione iniziale

Vedo che nemmeno Paolo l’ha presa con soddisfazione…

Per dimostrare quanto i tempi siano cambiati, nel 1976 nell’introduzione dell’antologia Star Trek New Voyages che raccoglie lavori creati dai fan Gene Roddenberry scriveva: «We were particularly amazed when thousands, then tens of thousands of people began creating their own personal Star Trek adventures. Stories, and paintings, and sculptures, and cookbooks. And songs, and poems, and fashions. And more. The list is still growing. It took some time for us to fully understand and appreciate what these people were saying. Eventually we realized that there is no more profound way in which people could express what Star Trek has meant to them than by creating their own very personal Star Trek things. Because I am a writer, it was their Star Trek stories that especially gratified me.»


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Commenti

7 risposte a “Good-bye Star Trek”

  1. Avatar Emilio
    Emilio

    So say we all!

  2. Avatar Emilio
    Emilio

    Tra parentesi, quale sara’ la posizione di “This Ain’t Star Trek XXX”?

    Dopo tutto l’industria del porno e’ un cagnaccio…

  3. Avatar Löffenthäusen
    Löffenthäusen

    EFF pioneer Richard M. Stallman just announced the Open Trek project, which will enable former Star Trek (TM) fans to enjoy the power and the collaborative community assessment for a new space saga. Open Live & Prosper!

    1. Avatar Massimo Luciani

      Si scrive GNU / Open Trek, che cavolo! 😉

  4. Avatar Massimo Luciani

    Io avevo cominciato a rompermi le scatole già con Voyager, Enterprise era stata l’ultima mazzata sulle palle. Le parodie di Jar Jar Abrams sono letteralmente un altro universo. Se Paramount e CBS vogliono fare il gioco duro con produzioni che per lo più creavano onestamente buoni prodotti io rispondo che non comprerò più prodotti ufficiali legati a Star Trek. Spero di riuscire a godermi l’episodio appena rilasciato di “Star Trek Continues”, una serie che ancora mi teneva legato alla saga, pur sapendo che a questo punto è probabilmente l’ultimo.

    Per fortuna ci sono anche altre serie anche se “Person of Interest” è appena finita e dovrò aspettare un altro anno per la prossima stagione di “Doctor Who”.

  5. Avatar afullo

    Spero di non essere fuori tempo massimo, la Norvegia mi sta assorbendo in questi giorni…

    Vietare (perché de facto è quello che si è fatto, anche se de iure l’hanno ipocritamente girata) la produzione di fanfilm per obbligare gli appassionati a rivolgersi a prodotti ufficiali di qualità ormai acclaratamente più bassa, è fare come i leoni che uccidono la prole alle femmine così sentono di nuovo la necessità di accoppiarsi.

    http://www.focus.it/ambiente/animali/i-leoni-uccidono-i-propri-cuccioli

    Con la differenza che le leonesse sono animali spinti soltanto dall’istinto e ci “cascano”, noi fan di Star Trek invece un cervello ce l’abbiamo, e specie se ci siamo appassionati per gli ideali in media lo usiamo anche più dell’uomo medio. Credo di aver detto tutto.

  6. Avatar MArco
    MArco

    Già 2 anni fa, parlavano di come sbagliano a gestire Star Trek… http://io9.gizmodo.com/how-to-turn-star-trek-into-the-next-marvel-movie-univer-1643498264

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