Lo scorso lunedì ha iniziato ad operare l’Atacama Large Millimeter Array.
L’osservatorio, in questo momento la più estesa installazione astronomica sulla superficie del nostro pianeta, è collocato nell’altopiano Chajnantor in un’area a 5.000 metri d’altitudine all’interno del deserto di Atacama, uno dei posti più secchi della Terra.
Il supporto tecnico e logistico è garantito dalla Operations Support Facility situata a quota più bassa, a soli 2.900 metri sul livello del mare.
Le altitudini inusuali hanno posto non pochi problemi ingegneristici e biologici. Per lavorare a 5.000 metri le persone devono portare con sé una scorta di ossigeno per integrare l’atmosfera molto rarefatta.
I 66 radiotelescopi, di cui solo un terzo attivi in questo momento, di ALMA lavorano congiuntamente secondo le regole della radioastronomia interferometrica. Le sfide tecnologhe poste da ALMA sono state molteplici e non banali.
Le antenne riceventi sono sincronizzate con una precisione dell’ordine di un picosecondo.
ALMA è stato realizzato grazie alla collaborazione di varie organizzazioni, tra cui anche ESO a cui appartiene anche l’Italia.
flickr ospita una serie di foto scattate sull’altopiano del Chajnantor.
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