Dovendo allestire il nuovo server casalingo mi sono posto anche il problema dello storage.
All’inizio ho fatto una lista della spesa provvisioria per il mio pusher di hardware quasi con il pilota automatico e ho incluso due dischi da 2 Tb andando sulla scelta più conveniente per sostituire i 4 dischi attuali.
Poi la notte ha portato consiglio.
Ho iniziato ad analizzare il problema partendo dalle necessità piuttosto che da un mero conto di convenienza di euro per byte.
Lo stato attuale dei dischi sul server di casa è
Filesystem Size Used Avail Use% root 223G 19G 193G 9% backup tiepido 226G 15G 212G 7% backup periodico 151G 118G 33G 79% cazzate varie 147G 62G 86G 42%
Il file system di root contiene tutti i dati di lavoro (mail, sviluppo,varie versioni di HyperTrek, database, sorgenti e compilazioni, log, tmp…) e il sistema operativo Linux. Il tutto sta in 19 Gb; il tasso di diminuzione dello spazio libero è di due punti percentuali in 5 mesi.
Il backup a tiepido non è altro che l’rsync orario delle aree dati (ogni notte viene fatto un rsync –delete), molto più efficace di un mirror o di altre diavolerie perché il sistema di restore è il più elementare che ci sia: cp
Il backup periodico contiene svariati backup di svariate cose. Sono i backup online, quelli offline sono altra cosa.
Le cazzate varie è il disco su cui metto i download degli ISO delle distribuzioni e cose simili. Tutta roba da non backuppare che se il disco si rompe non piango.
Da questa analisi è ovvio che due dischi da 2 Tb (o anche da 1 Tb) sono perfettamente inutili.
Avendo altri dischi da usare, il nuovo server probabilmente avrà la root su un SSD da 250 Gb, lo stesso taglio del disco di root di adesso, che costa più o meno come i due dischi da 2 Tb, ma non è una tecnologia obsolescente. Gli altri tre dischi saranno, per ora, normali dischi a piatto magnetico rotante riciclati da questo server o dal pool di hard disk che ho in giro.
Questa volta la scelta è di uno storage di qualità piuttosto che di quantità.
Lascia un commento