A square peg in a round hole

Apollo 13
From left to right, members of Slayton’s audience are Deputy Director/Flight Operations Howard W. Tindall (standing), Director/Flight Operations Sigurd A Sjoberg, Deputy Director/Manned Spaceflight Center Christopher C. Kraft, and Director/Manned Spaceflight Center Robert R. Gilruth. 15 April 1970 (credit: NASA/ALSJ).

Più o meno una spina quadrata in un buco rotondo: il successo della missione Apollo 13.

Il titolo fa riferimento a questa scena del film, che ha reso bene l’idea di come siano andate le cose, con alcune licenze poetiche obbligate dal formato cinematografico.

In questi giorni di aprile del 1970 la missione dell’Apollo 13 passava dalla terza passeggiata sulla Luna da fare dalle parti di Fra Mauro ad una missione per riportare a casa vivi James Lovell, Kenneth Mattingly Jack Swigert e Fred Haise.

Non ho mai nascosto che questa sia la missione che mi ha più affascinato tra quelle della corsa alla Luna.

È qui che abbiamo la prova della perizia e della grande professionalità di tutte le persone coinvolte, da Gene Kranz all’ultimo ma non ultimo tecnico. In un inciso vorrei far notare che Kranz aveva 37 anni quando ha gestito con successo gli eventi dell’Apollo 13, un’età che i nostri governanti attuali considerano “giovane”.

È durante la gestione della crisi causata dall’esplosione della bombola di ossigeno numero due che abbiamo visto davvero un gruppo di persone che hanno lavorato in concerto per risolvere un problema. Qualcosa che trascende la comprensione molti consulenti di team building dei nostri giorni.

Aggiornamento 12:30 – Un’altra bella immagine che mostra lo stadio del Saturn, l’astronave Apollo 13 e la nube di ossigeno creata dopo l’esplosione della bombola numero due:

apollo13accident
A telescopic photograph showing the Apollo 13 spacecraft in trans-lunar trajectory in the distant sky. Arrows point to the spacecraft, to the oxygen cloud, and to the expended Saturn V third stage. Apollo 13 was tracked at the Manned Spacecraft Center (MSC) using a 16 inch Schmidt-Cassegrain telescope with an IO television camera with an S-20 type IO tube, mounted in place of the eyepiece. The TV camera information is stored first on a data disc and played back on a viewing monitor from which this photograph was taken (credit: NASA).

Aggiornamento 17/4 – Ecco com’è apparso il service module una volta che il command module ancora agganciato al lunar module si è separato per il rientro:

Command Module dell'Apollo 13
This view of the severely damaged Apollo 13 Service Module (SM) was photographed from the Lunar Module/Command Module (LM/CM) following SM jettisoning. As seen here, an entire panel on the SM was blown away by the apparent explosion of oxygen tank number two located in Sector 4 of the SM. Two of the three fuel cells are visible just forward (above) the heavily damaged area. Three fuel cells, two oxygen tanks, and two hydrogen tanks are located in Sector 4. The damaged area is located above the S-Band high gain antenna. Nearest the camera is the Service Propulsion System (SPS) engine and nozzle. The damage to the SM caused the Apollo 13 crew men to use the LM as a “lifeboat.” The LM was jettisoned just prior to Earth re-entry by the CM (credit:NASA).

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Commenti

2 risposte a “A square peg in a round hole”

  1. Avatar Luca

    Dottore… sull’Apollo 13 ci andò John Swigert http://it.wikipedia.org/wiki/John_Swigert non Ken Mattingly. Nel film erano Kevin Bacon (Swigert) e Gary Sinise (Mattingly). Più geek dei geek, ma come dici tu “Apollo 13 è Apollo 13” 😉

    1. Avatar Luigi Rosa

      Ostrega, che toppata. Volevo scrivere che Mattingly era rimasto a terra, poi mi sono incasinato perche’ ha chiamato un cliente con un problema e poi dovevo scappare 🙁
      Riuscissi almeno una volta a scrivere un post con calma.

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