Caro Beppe,
Ti considero un grandissimo giornalista, un vero e proprio mito. Ho anche avuto l’onore (e la fortuna) di intervistarti quando scrivevo per .Net, proprio perchè all’epoca (parlo della metà degli anni ’90) eri uno dei pochi che già frequentava in maniera intelligente la rete.
Ma come tutti quelli bravi veramente bravi, ogni tanto “toppi” anche tu… e casualmente lo fai quando ti addentri in discorsi tecnologici. Mi avevi già colpito molto negativamente quando hai messo in piedi la pantomima della settimana senza internet (trattato su questo blog anche qui e qui). E con l’articolo di oggi sei caduto nell’errore di parlare di qualcosa legato a internet e alla tecnologia in genere analizzandone uno dei tanti aspetti in un modo così superficiale e banale tanto da apparire solo ed esclusivamente sensazionalistico.
Tu inizi l’articolo nel modo migliore, associando quello che avviene ora con email, i documenti, o con le foto, musica e film digitali a quello che accadeva in passato quando tutto questo era in forma “palpabile”. Poi ecco apparire la parola “rischioso“… (altro…)