http://www.youtube.com/watch?v=_4RFIcuuHBE
Categoria: Nerdgasm
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Gli RSS sono morti? Si come no…
Dedicato a tutti quelli che dicono che gli RSS sono morti…
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Greetings, Professor Falken.
Joshua/WOPR: Shall we play a game?
David: Oh!
Jennifer: I think it missed him.
David: Yeah. Weird isn’t it? Love to. How about Global Thermonuclear War.
Joshua/WOPR: Wouldn’t you prefer a good game of chess?
David: Later. Right now let’s play Global Thermonuclear War.
Joshua/WOPR: Fine.[Sperando che nel mondo non ci sia chi voglia cominciare una partita…]
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Importanti novità in ambito Geek
Mi trovo purtroppo costretto a concentrare in un singolo post quattro rilevanti novità, importanti per tutti i Geek, che richiedono immediata attenzione.
La prima notizia è che Google, per fronteggiare la crisi economica galoppante, ha deciso di aggiungere un nuovo layer a Google Maps.
Questo strato, denominato Treasure può essere selezionato con il solito pulsante in alto a destra e consente appunto ai più arditi tra i noi di lanciarsi alla scoperta di tesori e di usare quindi l’aiuto informatico per trovare fortuna.
Affrettatevi ad utilizzare questo strumento perché, pare, potrebbe non essere più disponibile fra qualche ora. (altro…) -
Palline da ping pong supersoniche
[youtube=http://www.youtube.com/watch?v=I9zBGgpzl0I&w=480]
Il professor Mark French della Purdue University assieme ai suoi studenti Craig Zehrung e Jim Stratton ha realizzato un apparecchio in grado di sparare una pallina da ping pong a velocità supersonica.
L’apparecchio e la fisica su cui è basato sono relativamente semplici e di facile comprensione.
Chi è di fretta e vuole vedersi il video con la spiegazione più tardi può passare direttamente al video in cui la pallina colpisce delle lattine. (via BoingBoing)
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I titoli di Star Wars in un traceroute
Ryan Werber era annoiato dal cattivo tempo di Boston.
Ryan ha creato uno script PHP per configurare delle tabelle di routing virtuali su alcuni apparati CISCO. Quindi ha aggiornato in maniera opportuna i reverse DNS di un /24 IPv4.
Il risultato lo si può vedere facendo traceroute verso 216.81.59.173, avendo l’accortezza di usare il parametro -m (-h per Windows) per allungare il TTL e vedere tutta la storia.
(altro…) -
Farewell, Atari.
La settimana scorsa la divisione americana dell’Atari ha fatto la richiesta per il “Chapter 11”, dichiarando, quindi bancarotta. Una notizia passata in sordina perchè questo nome evoca sorrisi e bellissimi ricordi solo in pochi ‘diversamente giovani‘.
La società, nata nel 1972, fu senza dubbio una delle società pioneristiche nel mondo dei videogiochi da casa e divenne famosa grazie alla sua console Atari 2600 che iniziò a spopolare tra la fine degli anni 70 e l’inizio degli anni ’80 grazie, tra le altre cose, ad una notevole varietà di giochi a disposizione degli utenti.
Atari, dopo essere passata di mano più volte, è attualmente di proprietà di una società francese che non sta per nulla navigando in buone acque ed è per questo che la divisione americana vuole cercare, con questa operazione, di staccarsi dalla casa madre francese nella speranza di trovare un investitore privato.
Io quella console l’ho avuta ma, come molti, nei 1981 mi sono dedicato al mio primo Vic-20. Ma ho comunque ottimi ricordi del tempo che ci ho “perso” giocandoci da solo e con amici.
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Quel simpatico Google Translate
Più di 2 anni fa avevo avuto un piccolo ma simpatico screzio con Google Translate che mi aveva portato a notare la presenza di strane (e inaspettate) elaborazioni che andavano ben oltre alla semplice traduzione del testo. E, anche se in forma differente, ancora oggi provando la frase indicata in quel post si può notare come la modifica di una ‘&’ in ‘e’ comporta una modifica molto più complessa del risultato (ma almeno ora Simona non diventa più Barbara).
E proprio una di queste “elaborazioni” ieri mi ha completamente stupito, lasciandomi senza parole dinnanzi ad una traduzione che era, allo stesso tempo, assolutamente corretta e completamente sbagliata.
Tutto è nato perchè stavo cercando di trovare il significato di un modo di dire americano, ossia “wag the dog“. Solitamente per i modi di dire non uso mai i traduttori online perchè raramente sono in grado di fornire una traduzione corretta. Ma dopo aver trovato in rete una possibile interpretazione, ho voluto togliermi lo sfizio di provare a vedere come questo idioma venisse tradotto da Google Translate e ho scoperto che inserendo “wag the dog” nella campo di sinistra e selezionando inglese… selezionando italiano nel campo di destra la traduzione è “Sesso e Potere“… non corretto dal punto di vista del significato ma… corretto in quanto il titolo italiano del film “Wag the Dog“. E visto che la cosa non poteva essere casuale, ho fatto alcune prove… inserendo “Young Frankenstein” e “One Night At McCool” ottenendo, come risposta, i titoli italiani dei film, ossia “Frankenstein Junior” e “Un Corpo Da Reato” (in quest’ultimo caso, ammetto che Google bara, visto che il titolo originale ha il genitivo sassone finale). Poi ho anche fatto la prova “del 9”, inserendo il titolo italiano “Principe Cerca Moglie” ottenendo, appunto, “Coming To America“.
Sebbene non tutti i titoli dei film siano traducibili, questa simpatica scoperta dimostra, una volta di più, quanto a Google siano piuttosto attenti a dei particolari, magari insignificanti, ma sicuramente interessanti.
Quanti altri film riuscite a trovare?
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Mosaico di LEGO dedicato ai videogiochi
Un fan di LEGO e videogiochi a 8 bit ha realizzato questo incredibile mosaico, di cui è stato anche ripreso un dettaglio: (altro…)
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NASA Johnson Style
[youtube=http://www.youtube.com/watch?v=2Sar5WT76kE&w=480]
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Caro amico, ti scrivo… così bevi un po’!
No, non c’è nessun refuso nel titolo.
Un giovanotto, noto su internet come Morskoiboy, ha progettato una macchina da scrivere che converte ogni parola in un cocktail. Ogni tasto è collegato a una bottiglia contenente quello che sembra o liquore o succo di frutta (considerazione per fegati astemi?).
Leggete come qui.
E qui ci starebbe bene la tag, bevete responsabilmente! specie quando scrivete lettere! D’amore o odio poca è la differenza…
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I tubi di Google
Per la prima volta, Google ha pubblicato le fotografie dell’interno di alcuni dei suoi data centre.
Sono ritratte varie parti delle strutture, tra cui la parte di raffreddamento, i rack, i sistemi di storage robotici su nastro e i dischi guasti dopo il trattamento fisico di cancellazione.
Aggiornamento 20/10 – Google ha pubblicato un’intervista al fotografo che ha realizzato il servizio, con alcuni esempi di immagini prima e dopo il ritocco applicato.