• Tanti auguri WWW

    WWW di Robert Cailliau
    L'immagine originale del WWW, disegnata da Robert Cailliau

    HyperText is a way to link and access information of various kinds as a web of nodes in which the user can browse at will. Potentially, HyperTextprovides a single user-interface to many large classes of stored information such as reports, notes, data-bases, computer documentation and on-line systems help. We propose the implementation of a simple scheme to incorporate several different servers of machine-stored information already available at CERN, including an analysis of the requirements for information access needs by experiments.”

    Questo è l’abstract del documento WorldWideWeb: Proposal for a HyperText Project, che due ingegneri del Cern, Tim Berners-Lee e Robert Cailliau, realizzarono ed inviarono affinchè venisse preso in considerazione ed accettato per lo sviluppo.

    Era il 12 Novembre 1990. Vent’anni fa. Tanti auguri!

  • Un computer Apple a più di 200.000€

    È il prezzo che Christie’s stima per il prezzo d’asta della scheda di sistema numero 82 del primo modello di computer Apple, A.D. 1976.

    Completano il lotto all’asta una cassetta con l’interprete BASIC, la documentazione con il primo logo della società che ritraeva Sir Isaac Newton sotto il leggendario albero di mele e altre chicche storiche relative al prodotto.

  • Ci arriveremo mai?

    Guardate bene la foto… bello vero?

    Non è una foto di fantasia, anzi. E’ uno dei (pochi, per ora) punti “rete” del progetto “Artist 2.0” (peccato per quel 2.0 maledetto), ideato da Aram Bartholl.

    Date un occhio a questo post su Shareables per vedere un altro paio di interessanti foto e leggere qualcosina in più.
    Poi chiedetevi (e rispondete nei commenti, se volete)… cosa succederebbe se a qualcuno venisse in mente di farlo anche in Italia?

  • La toppa peggio del buco

    Molti programmatori o professionisti dei computer sono dei pessimi dattilografi.

    Io per primo. Prima o poi fonderò un movimento per sostituire che con ceh, ma sto divagando.

    Damn You Auto Correct! è un sito che raccoglie (in inglese) le situazioni in cui uno spellcheck automatico non è proprio una buona idea (ricordate Word che metteva sempre in maiuscolo l’articolo plurale i?).

  • Fattore umano

    Improve a mechanical device and you may double productivity. But improve man, you gain a thousandfold. (Khan Noonien Singh, Space Seed)

    Ieri mattina l’elettricista del cliente dov’ero dice a me e ad un collega «Sentite, potete dire voi al giardiniere che non è una bella idea tenere la tanica di benzina del tagliaerba sopra al quadro generale [della corrente]? Quando glielo dico io mi risponde che per lui è comodo metterlo lì».

    Tre ore dopo un suo aiutante torna in ufficio per collegare l’UPS nuovo (una cosina da 10 kVA), una cosa che sarebbe dovuta durare un paio di minuti, tempo di collegare sei fili. Dopo 15 minuti era ancora lì con la faccia a punto interrogativo. Io e un collega ci avviciniamo e chiediamo se ci sono problemi. Per farla breve: dietro l’UPS c’è una chiave che abilita o disabilita il BYPASS. La chiave era su ON perché lui pensava che per accendere l’UPS tutto andasse su “ON”.

    Quanto sopra non per dire che l’utente non capisce niente, ma per ricordare quanto sia utile investire sulle persone perché, alla fine, sono loro che fanno la differenza.

  • Venghino signori, venghino!

    Hai bisogno che si parli di te?
    Hai bisogno di stare per un po’ sulle prime pagine dei media tecnologici?
    Hai bisogno di pubblicità gratuita?
    Semplice, spara o inventa qualche cazzata che abbia a che vedere con Facebook ed il gioco è fatto. Non importa quanto stupida, illogica, inutile, qualunquista o retorica… non importa se reale (tipo il ‘socialsalvin’, vero Marco?) o solo a parole. L’importante è farlo.

    L’ultima è di Jimmy Kimmel che, a detta del Corriere, pare sia un popolare comico e conduttore statunitense. Un genio che ha proposto, per il 17 Novembre, il National Unfriend Day, data nella quale si invitano tutti (coloro che non hanno cervello per pensare da soli, nda) a cancellare i ‘friends‘ che non sono friends, filosofeggiando che “These people on Facebook..they’re not your friends. That’s all.
    I casi sono due o questo è veramente un povero ingenuo mononeuronico che crede che il significato di “facebook friend” sia identico a quello di “friend”, oppure questo sa benissimo che i due concetti sono completamente diversi ma, ovviamente, gioca con l’ingenuità di chi gli da retta.

    E’ vero che per molti idioti è importante il numero di amici che si hanno in lista. Non parlo di chi usa Facebook a livello commerciale (ci sono professioni che se sfruttassero Facebook bene migliorerebbero il proprio business), ma parlo di chi usa Facebook un po’ come uno status symbol… e ce ne sono a quintali. Quelli che “sei su Facebook? Quanti amici hai?” oppure “Come non sei su Facebook? Figata… io ho x amici!”. Ed è a questi ingenui bagonghi che questo signor Jimmy punta (e sfrutta) per farsi pubblicità…
    Ma la cosa triste è che la stragrande maggioranza di chi commenta questa notizia… gli da ragione, affermando che lo faranno loro stessi… forse perchè anche loro, nel loro piccolo, hanno bisogno di pubblicità. E il luogo comune più retorico che viene utilizzato è “se hai perso di vista un amico e non lo senti da oltre 10 anni, è perchè non è tuo amico”.

    Il problema di base è che “Facebook Friend” non significa friend. Il fatto che il marketing facebookiano, per tradizione e intelligenza, abbia usato questa parola non è sufficiente per farti spegnere il cervello. Su Facebook l’”amico” non è lo stesso amico che hai nella vita reale. E’ un contatto. Punto e basta.
    E’ possibile che qualcuno di questi contatti sia anche un amico vero e proprio, ma questo è un caso. Solitamente sono persone con cui condividi un hobby o un interesse. Sono persone con cui magari ti capita di intavolare discussioni dalle quali impari sempre qualcosa (non ho detto cambi idea, ho detto impari qualcosa). Seono persone i cui l’1% di status o link possono anche farti sorridere o farti pensare. Magari quell’1% mischiato tra l’altro 99% di inutilità, ti fa conoscere qualcosa di interessante, uno spunto per una risata, per un po’ di relax o per un approfondimento. Sono persone che hai perso di vista per qualche motivo e con cui ti fa piacere, ogni tanto, scambiare qualche messaggio senza dover necessariamente trascorrere ore insieme. Sono persone a cui chiedere un veloce suggerimento.

    Ripeto: non sono friends. Sono “Facebook Friends“.

    Poi certo sicuramente tutti (me compreso) abbiamo qualche inutile “friend” nella nostra lista. Ma questo e il Social Network (in genere) non ha per nulla “deprezzato il concetto di amicizia“, che è una delle filosofeggiate retoriche di Jimmy (e chissà quanti altri).
    Semmai sarebbe più utile e importante che la gente non deprezzi il proprio cervello esaltando i Social Network, rendendoli uno status symbol e dando a gente come questo Jimmy la possibilità di farsi pubblicità con queste cazzate.

    Chi sarà e cosa si inventerà il prossimo personaggio alla ricerca di pubblicità gratuita?

  • Proteggere i WiFi liberi con una password nota

    Il rilascio di Firesheep ha evidenziato un problema noto delle connessioni WiFi senza password: i dati non vengono trasmessi in modo criptato.

    Chester Wisniewski, senior security advisor di Sophos, propone una soluzione elementare, che consiste nell’utilizzare il protocollo WPA2 con una password nota e unica per tutti: free.

    Un piccolo aggiornamento nel software dei client WiFi potrebbe fare in modo che il client provi quella password prima ancora di chiederla all’utente.

    In questo caso la password non serve ad impedire la connessione a chi non ha titolo per farlo, ma forza il protocollo a negoziare una chiave di cifratura univoca con ciascun terminale collegato, rendendo di fatto inutile un tool come Firesheep.

    Aggiornamento 17/2/2011 – Un aggiornamento della pagina di Naked Security linkata sopra rivela che questa soluzione non è percorribile e non deve essere utilizzata. Grazie a Paolo Attivissimo per avermi segnalato l’aggiornamento.

  • TRON

    [youtube=http://www.youtube.com/watch?v=d4RiUy23e9s&w=480]

    È stato, probabilmente assieme a Wargames, un cult dei primi fan della tecnologia informatica degli anni ’80.

    Non è più impossibile ricreare nello spettatore l’impatto visuale del film originale perché oramai la tecnologia delle immagini digitali è preponderante in questo tipo di produzioni e il metodo di produzione del TRON originale aveva poche scene digitali e moltissime elaborate un analogico con una tecnica usata, probabilmente, una sola volta.

    Però chi ha visto TRON al cinema e ha ancora un po’ di sense of wonder non credo riesca a rimanere del tutto indifferente davanti a queste immagini.

  • La bellezza dell’abbandono

    Qualche tempo addietro ho scoperto un sito che mi ha tenuto incollato per diverse ore. Si tratta  di “Artificial Owl”, un sito che raccoglie bellissime foto (e talvolta descrizioni di come sono state fatte) di strutture, macchine, o altre realizzazioni dell’ uomo che sono poi state abbandonate. Se siete dei veri geek non puo` non affascinarvi. Buon viaggio! http://www.artificialowl.net/

  • Vi ricorda qualcosa?

    Vi ricorda qualcosa questa immagine?

    La foto è stata scattata sulla Terra o su Coruscant?

    Qui c’è la risposta.

  • Nessuno è immune

    Il sito della Marina Militare britannica è stato hackerato, a fianco la riproduzione dell’immagine che ha sostituito il sito.

    In questo momento il sito con la sola immagine sta girando su in Internet Information Server 6.0.

    L’autore dell’azione sembra essere TinKode, non nuovo a questo tipo di attacchi verso siti con alta visibilità.

    L’attacco sembra aver avuto l’unico scopo di rivelare un problema. TinKode, infatti, si è limitato a rivelare le credenziali di amministratore del sito, senza impiantare del codice dannoso come è successo, per esempio, con il sito del premio Nobel per la pace. (altro…)

  • Ferrofluido in un campo magnetico

    L’immagine a lato tratta da questo articolo, dove si può vedere una versione più grande, mostra del ferrofluido immerso in un campo magnetico.

    Il ferrofliudo è una dispersione di particelle di un metallo ferromagnetico in un fluido, di solito un solvente organico o acqua.

    La foto a fianco, apparentemente non elaborata elettronicamente, è stata ottenuta esponendo una piccola quantità di ferrofliudo al campo magnetico generato da un magnete al neodimio, ferro, boro, terre rare (in inglese: neodymium iron-boron rare-earth magnet). Le cuspidi sono le linee di campo magnetico, che una volta tanto non sono delle righe in un diagramma.