Bravo VMware!


In una mail indirizzata ai partner commerciali VMware ha annunciato di aver corretto lo schema delle licenze del nuovo vSphere 5.

La correzione fa seguito ad un mese di… burrasca delle comunità online che non hanno reagito proprio bene al nuovo schema di licensing.

In VMware 5 le licenze sono basate sulla quantità di memoria assegnata alle macchine virtuali accese (vRAM). Rimando alla documentazione appropriata la spiegazione del concetto di vRAM e dei metodi di calcolo.

La notizia degna di nota è che VMware ha ascoltato le lamentele degli utilizzatori, che hanno spiegato in dettaglio come e perché le quote di vRAM stabilite inizialmente e i metodi per calcolarle facevano perdere parte dei vantaggi della virtualizzazione.

Benché in una posizione dominante, VMware ha ascoltato le lamentele e ha deciso di correggere al rialzo le quote di vRAM (+100% per le licenze Enterprise+ ed Enterprise e +33% per Standard, Essentials+ ed Essentials). Inoltre il metodo di calcolo della vRAM si basa su una media annuale e non viene più calcolata in modo continuo, favorendo chi appronta ambienti temporanei di sviluppo, dove la virtualizzazione è fondamentale, o ha brevi periodi di migrazione con sovrapposizione di due ambienti.

Dove altre società di software in posizione dominante di mercato impongono unilateralmente le licenze, VMware si distingue per stabilire un dialogo con chi, dopotutto, paga le fatture.

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3 risposte a “Bravo VMware!”

  1. Trovo comunque che questo metodo di licenza sia convoluto, incomprensibile, non budgettizzabile e degno della peggiore feccia commerciale al mondo. Rivaleggia con le tariffe dell’energia elettrica, il che non e` un complimento.

    • Alcuni si sarebbero trovati meglio con un costo a VM, ma IMHO e’ piu’ limitativo della vRAM.
      Il costo a processore aveva poco senso perche’ uno con 4 socket e 64 Gb di RAM non e’ giusto che paghi come uno con 4 socket e 256 Gb di RAM.
      L’entitlement vRAM/socket accumulabile in pool secondo me e’ quella che garantisce un livello corretto di pagamento per utilizzo.

  2. Trovo insensata la licenza per utilizzo. A dire il vero, visto che sono anni che lavoro solo con roba open, faccio fatica a capire qualsiasi meccanismo di licenza.

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