Qualche tempo fa ho attivato il servizio gratuito di Website Defender su questo blog come parte del plugin Secure WordPress.
Al pari del plugin, il servizio aggiunge un utile livello di paranoia alla normale sicurezza di un sito basato su WordPress.
Periodicamente Website Defender segnala i file modificati dall’ultima scansione e compie delle analisi sulle pagine per evitare problemi.
Poco fa il report periodico mi ha informato che una pagina potrebbe rivelare l’IP interno del server. È evidentemente un falso allarme, in quanto il sistema automatico di analisi ha scambiato un numero espresso con la notazione italiana (punto che separa le migliaia) per un indirizzo IPv4 appratente ad uno dei range assegnati alle reti interne.
Questo esempio dimostra quanta distanza ci sia ancora tra una regular expression e un’interpretazione semantica dei contenuti.
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